di Alfonso Maffettone
ROMA, 2 APR, (Italia Estera) – Il Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi e il Ministro degli interni Roberto Maroni si recheranno lunedì a Tunisi per un incontro con il governo della rivolta dei gelsomini sullo “tsunami umanitario” , secondo le parole del Premier, degli immigrati tunisini,abbattutosi sul territorio italiano . Berlusconi e Maroni, chiederanno lo stop alle partenze dei migranti e la disponibilità al rimpatrio offrendo in cambio supporto all’economia e cooperazione con le forze tunisine per il controllo delle coste. Si dà per scontato che la trattativa non sarà facile. L’agenzia di stampa tunisina ha già buttato le mani avanti smentendo che il governo abbia raggiunto il 25 marzo un accordo, pubblicizzato dai media e dai politici italiani, sul rimpatrio dei “clandestini” durante la missione a Tunisi dei ministri degli Esteri Franco Frattini e dell'Interno Roberto Maroni. Ma l’Italia ha replicato che l’accordo esiste e non è stato rispettato da Tunisi ed è quello del 6 agosto 1998 rinnovato nel gennaio 2009.
L’ Italia, lasciata sola dai partners dell’Unione Europea, si trova a gestire uno degli esodi più massicci dalle coste del Nord Africa squassate dal vento della primavera araba. Da gennaio ad oggi si calcola che il flusso migratorio sia stato di 20.000 persone, la maggior parte delle quali è stata indirizzata verso soluzioni di volta in volta approntate. Negli ultimi giorni gli sbarchi a Lampedusa, l’approdo più facile e più vicino, si sono susseguiti a ritmo sostenuto fino a riversare nel porto tutti in una volta più di 6.000 maghrebini un numero pari a quello della popolazione locale. L’isola è stata sul punto di scoppiare come una bomba per le proteste sia degli abitanti sia dei loro non graditi ospiti trovatisi in condizioni disumane per mancanza di cibo , di accoglienza e di strutture igienico sanitarie. In visita a Lampedusa Berlusconi ha assicurato che entro sessanta ore l’isola sarebbe stata svuotata con l’imbarco dei migranti su sei navi , (alcune miliari, altre di armatori privati) ed ha poi annunciato alla maniera sua una serie di iniziative personali e promozionali : l’acquisto di una villa sul posto (sono ora uno di voi, ha detto alla popolazione), sgravi fiscali, e la proposta di Lampedusa a Nobel per la pace.
Appena lo svuotamento dell’isola è cominciato ci si sono messe contro le condizioni meteorologiche. Dopo la partenza di duemila migranti, sono rimasti bloccati dal mare grosso e dal vento gli altri 4 mila che hanno inscenato manifestazioni ritenendo che sarebbero rimasti “a marcire” sull’isola . La tensione è salita di nuovo alle stelle: uno di loro oggi ha dato fuoco ad una roulotte in sosta sul molo. Fortunatamente il tempo è migliorato e i trasferimenti sono ripresi.
Purtroppo l’emergenza immigrati ,appena si è spostata nei centri di accoglienza sulla terraferma, è diventata più drammatica di prima. Centinaia di nordafricani provenienti da Lampedusa hanno tentato di fuggire dalla tendopoli di Manduria in provincia di Taranto scavalcando la rete di recinzione al grido di “libertà, libertà” ed uno ha tentato di uccidersi con il fuoco vicino alla stazione ferroviaria del capoluogo. Evidentemente la sistemazione non era di loro gradimento e cercavano di ricongiungersi ai familiari emigrati in Francia o in altri paesi dell’Europa, mete , del resto, della maggior parte dei profughi.
Sullo sfondo di questa situazione, il governo non ha ancora tracciato una linea precisa per la definizione dei siti e delle collocazioni né per individuare chi sono realmente i profughi di guerra e chi gli opportunisti economici. I comuni meridionali si sono dimostrati disponibili ad accogliere gli extracomunitari ma vogliono che il Nord abbia anche la sua parte. I comuni settentrionali, sobillati dalla Lega, non sono affatto intenzionati a sobbarcarsi questo peso e sostengono che “i clandestini” vanno rimpatriati subito.
A Milano i parlamentari leghisti Salvini e Borghezio hanno condotta una manifestazione davanti al consolato tunisino ripetendo la battuta di Bossi ’Fora di ball’ ed hanno promesso che “ rispediranno a casa i clandestini con le buone o in altri modi”. Il ministro per la Semplificazione normativa Roberto Calderoli, riecheggiando sempre Bossi , ha detto: ''Se qualcuno la pensa diversamente, ospiti i clandestini a casa sua ''.
Il sottosegretario Alfredo Mantovani si è dimesso irrevocabilmente ed ha protestato contro la concentrazione degli immigrati al Sud. Molto critica anche l’opposizione: Casini, leader dell ‘ Udc, ha detto “ la demagogia della Lega ci farà trovare sempre più clandestini”. Il segretario nazionale del Pd Bersani ha deplorato che “ la gente sia lasciata senza bagni, nè cibo nè acqua”, Bocchino (Fli) ha invitato il governo a venire in Parlamento per ricercare insieme le soluzioni” , Di Pietro (Idv) ha affermato :“ Siamo di fronte a un “disastro umanitario”.
Il presidente del Consiglio Berlusconi ha gettato acqua sul fuoco ed ha ricordato che “l'Italia e' un Paese di migranti “. ”Dobbiamo mettere in atto azioni di comprensione e generosità che sono proprie di un Paese civile e cattolico''. Il Cardinale Angelo Bagnasco, presidente della Conferenza episcopale italiana ha sollecitato un intervento dell’Europa a sostegno dell’Italia. “"L'Europa è in debito verso l'Africa pertanto è necessario che questo debito venga soddisfatto nel modo migliore, nel modo più efficace possibile e quindi che l'Italia non sia lasciata sola rispetto a questa emergenza, che non è dell'Italia, è di tutta l'Europa, rispetto a queste popolazioni che chiedono la sicurezza di un domani", ha dichiarato il cardinale Bagnasco.
La Francia, bacchettata dall’Unione Europea per la sua inflessibilità sull’immigrazione, si è dichiarata, tramite i suoi governanti, solidale con l’Italia ma continua a respingere gli extracomunitari a Ventimiglia.