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27 dic 2007Prodi nella conferenza stampa di fine anno: l’Italia è tornata a camminare

'Siamo usciti dalle emergenze, lo dicono i dati'. 'Chiuderemo l'anno con un deficit intorno al 2%, al di sotto di ogni previsione'. E il 2008 sarà 'un anno cruciale', durante il quale sarà necessario 'proiettare l'Italia nel futuro' e 'una sostanziale diminuzione del peso delle imposte'. Quanto alle critiche avanzate da Dini, 'non capisco il suo atteggiamento. Un esecutivo si abbatte con il voto di sfiducia'.

ROMA, 27 DIC.  (Italia Estera) - "L'Italia si è rimessa a camminare ed è uscita dalle emergenze". Lo ha detto il presidente del Consiglio, Romano Prodi, durante la consueta conferenza stampa di fine anno a Villa Madama. "Questo lo dicono tutti i numeri e i dati macro economici", ha aggiunto il premier annunciando che l'anno verrà chiuso con un deficit attorno al 2%. Resta però secondo il presidente del Consiglio la "mancanza di fiducia e l'incertezza verso il futuro".
''A fine legislatura l'Italia potrà scendere sotto il rapporto del 100% tra debito e pil. E' fondamentale essere rientrati nei parametri europei. Ci permette di respirare e di avviare politiche sociali rilevanti. Questo tuttavia non ha cambiato né le percezioni né le reali difficoltà delle famiglie per arrivare a fine mese''.  Non nasconde poi che "il recupero dell`evasione fiscale è stata un`azione straordinaria senza la quale non avremmo potuto aiutare le persone meno abbienti. Calcoliamo che non meno di 20-21 miliardi di euro siano dovuti al recupero dell`evasione fiscale anche se per dati rigorosi dovremo attendere qualche settimana".

Il 2008 sarà a questo punto "un anno cruciale che divide a metà la legislatura", durante il quale sarà necessario "proiettare l`Italia nel futuro. Dovremo riuscire a scrollarci di dosso insicurezza e sfiducia". "L`anno in cui il governo proporrà alle imprese e ai lavoratori pubblici un grande, comune, obiettivo: un grande patto per maggiori salari, maggiore produttività e una sostanziale diminuzione del peso delle imposte gravanti su lavoratori che percepiscono salari medio bassi".

Nel suo discorso di fine anno, il presidente ha toccato alcuni dei temi più caldi, dalla sicurezza agli incidenti sul lavoro alla legge elettorale, dall`Italia alle liberalizzazioni. E non è mancato un riferimento alle critiche avanzate ieri da Lamberto Dini: "Un governo si abbatte con il voto di sfiducia. Poi ricorda che per" votare contro un governo occorrono, anzi occorrerebbero, delle motivazioni. Finora la motivazione principale è sempre stata la spesa pubblica e deficit. Ma ho detto dei risultati assolutamente sorprendenti, al di sotto di qualsiasi previsione, sono stati raggiunti" sul deficit e sulla spesa. Quindi "anche dal punto di vista del contenuto non riesco a capire l`atteggiamento del senatore Dini", dice Prodi.

E, definendo questo come "l`anno dell`antipolitica, della casta", assicura: "Opererò in stretto contatto con tutte le forze di maggioranza e con spirito aperto a tutte le sollecitazioni che ci vengono dal Parlamento". Ed è poi sul dialogo sulla legge elettorale che si sofferma, definendolo "ottimo" e "giusto" anche se "siamo ancora all`inizio e non ho visto la maggioranza necessaria in Parlamento perché questo si traduca in legge elettorale". "Ho sempre pensato - ha aggiunto - che la legge elettorale deve dare governabilità, stabilità e alternanza". Poi spiega che la legge si deve fare "in parallelo con le riforme", "piccole, ma essenziali", come la riduzione del numero dei parlamentari, la riforma del bicameralismo e quella dei regolamenti parlamentari. "Quello che io voglio, rappresentando tutta la coalizione, è che non vi sia una messa fuori gioco dei partiti minori - dice ancora - e mi batterò perché questo avvenga".

La sicurezza sul lavoro "è diventata la grande emergenza nazionale", ha ribadito Prodi e in riferimento alle morti sul lavoro: "Sono cifre assurde ma credo che quest`anno, ed era tempo che avvenisse, ci sia stato un maggior grando di consapevolezza di questa piaga". E ha poi invitato tutti, sindacati e imprese, "ad assumersi ora le proprie responsabilità".

Quanto alla sicurezza, "un tema sul quale il governo sta investendo molto," sono "state messe in campo una serie di legislazioni e un`azione rigorosa figlia non di furori emotivi ma di decisioni puntuali". Ma nonostante tutto "l`insicurezza cresce".

Romano Prodi rivendica  l`azione di governo contro la precarietà del lavoro e cita i dati della disoccupazione:"Il 5,6% di tasso di disoccupazione in Italia, una cifra così bassa non si registrava da 25 anni, nettamente sotto la media europea". Eppure a fronte di un Nord che sostanzialmente registra la piena occupazione, nel Mezzogiorno "un lavoro pulito e onesto resta per molti un sogno". Tra le "insicurezze" sentite dai cittadini, la precarietà sul lavoro accentuata dalla mancanza di tutele e di ammortizzatori sociali. Per questo il governo ha varato il provvedimento sul welfare puntando a una "flessibilità equilibrata e necessaria".

La decisione sulla vendita di Alitalia "non terrà conto di proteste e corporativismi". "Decideremo - ha affermato Prodi- per una soluzione che consenta all`azienda di essere efficiente e di stare sul mercato e, al tempo stesso, che tenga conto degli interessi del Paese". Mentre per quanto riguarda le liberalizzazioni bisogna andare avanti. E` una strada "non indolore per le categorie toccate", ma può garantire un graduale abbassamento dei prezzi e un miglioramento dei prodotti". Avanti anche con le privatizzazioni ma voglio che questo avvenga in piena armonia con quanto avviene in altri paesi europei".
 
Il premier ha rivolto un pensiero ai nostri militari impegnati nelle missioni di pace nelle zone calde del mondo. Ha sottolineato la ''professionalità e umanità dei nostri militari'', e l'impegno profuso per la pace e la stabilità. Ha rivolto un pensiero al ''sacrificio'' dei nostri caduti in missione e ha voluto sottolineare come questo impegno italiano sia apprezzato a livello internazionale. Ha anche parlato del successo italiano con la moratoria sulla pena di morte. Romano Prodi ha quindi invitato gli italiani ad avere più ''coraggio e ad aprire le finestre per guardare fuori dalle nostre mura di casa per capire meglio cosa avviene ad esempio in Afghanistan e in Kosovo. Con uno sguardo meno concentrato su noi stessi si puo' avere piu' fiducia nel futuro e nelle istituzioni democratiche''  (Italia Estera).
 
 



 
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