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08 nov 2007Il parlamento sputa veleno sugli Italiani all'estero

Cassola (Verdi): La Camera respinge tutti gli emendamenti per eliminare i deputati eletti all’estero.  E Micheloni (Ulivo) risponde a Polledri (Lega)
 
ROMA, 8 NOV.  (Italia Estera) - Arnold Cassola, deputato verde eletto in Europa ha dichiarato: "Mi rallegro per il fatto che  oggi la stragrande maggioranza della Camera dei Deputati ha respinto tutti gli emendamenti volti ad eliminare i deputati ed i senatori eletti all'estero".
   "Anche se alcuni deputati di Rifondazione Comunista, UDC e Rosa nel pugno hanno votato a favore di questi emendamenti, hanno portato avanti le loro argomentazioni con dignità e serietà".
   "Non si può dire lo stesso per il deputato della Lega Nord Roberto Cota, che ha definito noi Italiani all’estero come deputati "inutili", "non necessari" e "un corpo estraneo alle istituzioni". 
    "Lascio agli italiani decidere chi di noi è "utile" e "necessario": se noi italiani all'estero che siamo orgogliosi di rappresentare il nostro paese nel mondo, o Roberto Cota ed i suoi amici che spesso e volentieri rinnegano la loro italianità per accentuare il fatto di essere celtici e/o padani". 
Ieri (mercoledì) sera è stato respinto il primo attacco all'eliminazione dei deputati esteri al parlamento italiano con il no alla Camera dei Deputati all'emendamento proposto da Rifondazione Comunista.
"Il pericolo rimane", ha dichiarato Arnold Cassola, deputato verde eletto in Europa, "siccome oggi saranno messi in voto altri emendamenti di questo genere".
"Molto saggio, invece, l'emendamento di compromesso proposto dalla Commissione Affari Costituzionali, anche sulla spinta del deputato verde Marco Boato, che propone che vi siano 12 senatori esteri e 6 deputati esteri alla Camera, a partire dalla prossima legislatura".
"Vedremo come andrà a finire", ha concluso Cassola, "sperando che certi toni dispregiativi nei confronti degli eletti all'estero usati nel dibattito di ieri, in particolare dal leghista Cota, non si ripetano”. Questa la mia reazione in aula allo sprezzo ed alla falsità espressa ieri".
"Signor Presidente, dispiace sentire questi toni riferiti a gente, come noi eletti all'estero, giudicata "inutile" dal deputato leghista Cota. Mi sembra veramente un discorso, se non razzista, quasi. Intanto, a quanti sostengono che noi non rappresentiamo il territorio, faccio osservare che noi non rappresentiamo un territorio, ma quattro milioni di italiani all'estero, che, quando l'economia italiana era in ginocchio, alla fine della seconda guerra mondiale, mandando le loro rimesse in Italia, hanno consentito al Paese di decollare economicamente e di diventare ciò che è oggi.
Anzitutto, dunque, osservo che questo è quello che rappresentiamo. Quindi, a chi dice che non paghiamo le tasse in Italia, faccio notare che tale affermazione è una baggianata. Se solo si considerano i pensionati all'estero rientrati in Italia, ebbene costoro solo nel 2006 hanno percepito 3 miliardi 200 milioni di euro dagli enti statali di previdenza esteri, più il doppio con quanto percepito dalle casse pensioni private.
Non è vero quindi che non pagano le tasse: casomai ci sono tanti che evadono le tasse in Italia, e quindi - con questa logica - non dovrebbero votare neanche loro, non dovrebbero avere la loro rappresentanza.
Infine, ci si preoccupa tanto della gente che non abita in Italia e che non rappresenta il territorio. Ci sono però cinquanta-settanta colleghi, deputati italiani eletti in Italia, che non sono mai entrati in aula durante questa legislatura, e non vi preoccupate di costoro che invece ora votano e, senza essere mai venuti in aula, possono votare per cambiare la Costituzione. Non usiamo due pesi e due misure, per favore".
 
E Micheloni al Senato risponde a Polledri (Lega) 
Claudio Micheloni, senatore dell’Ulivo eletto in Europa, il più votato, presidente del Comitato parlamentare per le questioni degli Italiani all’estero, intervenendo nell’Aula di Palazzo Madama sulla Finanziaria ha detto:
 “In questi giorni abbiamo sentito parole offensive indirizzate ai senatori della circoscrizione Estero, in particolare, in commissione Bilancio, da parte del collega Polledri della Lega Nord. Voglio solo dire al senatore Polledri che le risorse per l’assistenza non sono destinate ai nipoti e alle zie dei senatori della circoscrizione Estero, ma a quelle donne e a quegli uomini che hanno contribuito anche allo sviluppo della Padania. Le sue parole non toccano e non raggiungono i Senatori degli italiani nel mondo, ma offendono milioni di donne e uomini italiani nel mondo che, con il loro lavoro, con il loro attaccamento all’Italia e con il loro senso di appartenenza, hanno fatto ben più che la loro parte per il progresso e l’ammodernamento dell’Italia. No, quelle parole infangano solo chi le pronuncia”.
I senatori della circoscrizione Estero - ha precisato Micheloni - hanno rappresentato le istanze delle comunità italiane residenti all’estero. Le hanno rappresentate, ottenendo buoni risultati, ma anche con grandi rinunce. I senatori della Circoscrizione Estero hanno dimostrato il loro senso di appartenenza, il loro senso dello Stato, guardando all’interesse generale del Paese e non solo ai pur legittimi interessi della propria Circoscrizione. Questa finanziaria porta un aumento di circa 25 milioni di euro sui capitoli del MAE per gli italiani all’estero, di cui 8 milioni per l’aumento del capitolo dedicato all’assistenza a circa 50 mila italiani; emigrati di prima generazione che in America Latina vivono (o meglio sopravvivono) sotto la soglia di povertà. Donne e uomini che con le loro rimesse hanno contribuito allo sviluppo dell’Italia del dopoguerra. Donne e uomini che la vita non ha risparmiato e che oggi vivono in stato di indigenza.
Il lavoro italiano nel mondo ha contribuito in modo decisivo allo sviluppo dell’Italia contemporanea. Non tutti sono consapevoli che gli anni del miracolo economico italiano sono stati anche gli anni delle più grandi ondate di emigrazione e dei più grandi flussi di rimesse da parte degli emigrati. Nel dopoguerra, la più grande impresa italiana non è stata la Fiat, bensì l’emigrazione che, con le proprie rimesse, ha fatto vivere milioni di italiani e costruito migliaia e migliaia di case. Case per le quali oggi paga le tasse.
Vorrei far passare un solo messaggio - ha proseguito Micheloni .- Vorrei avere la capacità di far capire che la circoscrizione Estero, la presenza di parlamentari deputati dagli italiani all’estero è più importante per l’Italia che per gli italiani all’estero. È importante per l’Italia, per le sue esportazioni, è importante per la presenza culturale, economica e politica nel mondo. È importante per l’ammodernamento e per la necessaria sprovincializzazione della politica italiana.
Le risorse che la finanziaria destina alle comunità italiane all’estero vanno viste come un investimento e sono un investimento con un ritorno veramente incalcolabile. Vi do solo un dato: nel 2006, da ex-emigrati pensionati che hanno deciso di vivere la loro vita da pensionati in Italia, sono entrati in Italia, provenienti dalle casse pensioni di soli 6 Paesi europei, rendite pensionistiche per oltre 3 miliardi e 200 milioni di Euro. Cifra che si può raddoppiare per la parte versata dalle casse pensioni private. Senza parlare dell’inestimabile indotto che gli italiani all’estero rappresentano per l’economia italiana, sia per il turismo, sia per l’esportazione. Essi rappresentano la presenza viva del made in Italy che di tanto successo gode all’estero.(Italia Estera) -



 
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