L’Unione degli Istriani insorge e chiede spiegazioni – Interrogazione degli on. Menia e Gasparri ai ministri delle Comunicazioni e degli Affari Esteri
FIUME 30 OTT.(Italia Estera) - "La vicenda del francobollo di Fiume ritirato da Poste Italiane su disposizione del Governo è la brutta copia della medaglia d’oro al valor militare mai concessa a Zara, città martire, segno questo, di una diabolica continuità di atteggiamenti e di comportamenti che sviliscono la dignità degli italiani d’Istria, Fiume e Dalmazia e soprattutto negano la verità storica, alla faccia della Giornata del Ricordo".
Il presidente dell’Unione degli Istriani Massimiliano Lacota ha iniziato con queste affermazioni la conferenza stampa presso la sede di Palazzo Tonello questo pomeriggio alle 16.00, alla presenza di numerosi dirigenti di altre associazioni con sede a Trieste.
Per Lacota "é inaccettabile che Poste Italiane, dopo aver inviato centinaia di inviti in tutta Italia e dopo aver predisposto programmi ed orari, senza alcuna spiegazione logica – si tratta di una sospensione e basta, così i dirigenti dell’Ente – adesso abbiano ritirato il francobollo con annullo postale già predisposto da parecchio tempo". Il presidente dell’Unione degli Istriani anticipa le motivazioni che secondo l’Associazione che presiede stanno alla base del dietro-front. Già nei giorni scorsi – dice alcune segnalazione pervenute alla Direzione di via Pellico avevano annunciato proteste e malumori ad alti livelli per la dicitura contenuta nel francobollo "Fiume – Terra Orientale già italiana": una connotazione irredentistica e nazionalistica che secondo alcuni giornalisti croati andrebbe troppo "oltre" la semplice intenzione celebrativa della città quarnerina. Anche "La Voce del Popolo", qualche tempo fa nell’annunciare l’iniziativa filatelica, precisava che tale notizia aveva provocato molti malumori a Fiume ed in generale nell’area istro-quarnerina. Come dire, una protesta che si sarebbe materializzata nei giorni dell’emissione.
Sono pervenute anche alcune segnalazioni da Milano e Roma secondo cui il ritiro sarebbe dovuto ad una "svista" dell’ultimo momento, riferita alla bandiera svettante sul raffigurato Palazzo del Governo e, specificatamente, all’immagine stessa scelta che risalirebbe al periodo di occupazione jugoslava da parte dell’Asse.
"Sono comunque tutte motivazioni che non possono, nel modo più assoluto, nemmeno essere prese in considerazione – commenta Lacota - poiché Fiume è città che era appartenuta all’Italia e basta!. Ricordo invece che la Slovenia, con l’appoggio incondizionato della Croazia, aveva emesso nel 2004 un francobollo celebrativo del 50° anniversario del ricongiungimento della Zona B in seno al litorale sloveno e questo, nonostante la falsità rappresentata dal sostantivo ricongiungimento, senza che nessuno protestasse, a parte l’Unione degli Istriani".
L’Unione degli Istriani ricorda anche che se il francobollo su Fiume venisse ritirato definitivamente, sarebbe il terzo caso nella storia filatelica della Repubblica dopo il Gronchi rosa e lo Scià di Persia ad essere sospeso immediatamente prima della emissione.
Da via Pellico infine si conferma che se entro una settimana non verrà "restituito" il francobollo, in segno di protesta verrà tolto il tricolore dalla facciata della sede di Palazzo Tonello, quale unico segno di protesta possibile.
Gli on. Roberto Menia e Maurizio Gasparri hanno presentato una interrogazione ai ministri delle Comunicazioni e degli Affari Esteri.
Questo il testo: " Il giorno 30 ottobre 2007 era prevista l’emissione, a cura di Poste Italiane, di un francobollo ordinario dedicato alla città di Fiume quale “Terra orientale già italiana”, nel valore di € 0,65. Il francobollo, stampato dall’Officina Carte Valori dell’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato S.p.A., in rotocalcografia, su carta fluorescente, non filigranata; formato carta: mm 40 x 30; formato stampa: mm 36 x 26; dentellatura: 13 x 13¼; colori: cinque più inchiostro interferenziale trasparente-oro, ha una tiratura di tre milioni e cinquecentomila esemplari; foglio: cinquanta esemplari, valore “€ 32,50”
La vignetta raffigura la facciata del Palazzo del Governatore nella città di Fiume, attuale sede del Museo marittimo e storico del litorale croato.
Completano il francobollo la leggenda “FIUME – TERRA ORIENTALE GIÀ ITALIANA”, la scritta “ITALIA” e il valore “€ 0,65”. Con circolare delle ore 22 del giorno precedente, Poste Italiane ha incredibilmente ordinato agli uffici di non mettere in vendita il francobollo che ricorda Fiume. Si tratta di un fatto di inadita gravità – affermano Menia e Gasparri - e risulta, in assoluto, da che esiste la Repubblica Italiana, essere la prima volta che accade un fatto simile. In passato era stato ritirato (1958) il francobollo per la prevista visita dello Scià di Persia, non avvenuta causa malattia. Il “Gronchi Rosa” venne ritirato perché aveva un errore di stampa, mentre il francobollo per il K2 era stato solo previsto ma mai stampato. L’emissione per la Televisione Italiana (1954), che aveva anche l’Istria, fu oggetto di forti proteste dell’allora Governo Jugoslavo ma l’emissione uscì senza timori da parte italiana. Questi i precedenti del tutto ininfluenti rispetto al caso di oggi."
"Non risulta agli interroganti che al momento, siano state fornite motivazioni per il fatto denunciato, anche se da Poste italiane con imbarazzo si adducono “cause tecniche”; a quanto risulta agli interroganti, invece, le cause tecniche sarebbero la copertura dell’atteggiamento assunto, su indirizzo governativo, a seguito delle recenti notorie pressioni del governo croato ostile all’emissione del francobollo, peraltro già conosciuto, documentato e annunciato anche dalla stampa d’oltreconfine;é utile ricordare, in proposito, che recentemente (2006) la Croazia ha fatto uscire un’emissione su Fiume con la riproduzione della Torre Civica e con il bollettino illustrativo che l’accompagnava scritto in croato, inglese, francese e tedesco che, parlando della città, in alcun modo faceva riferimento al suo passato italiano o all’Italia in genere: Quali siano i motivi dell’improvviso ritiro del francobollo su Fiume, già terra d’Italia; se, in particolare, questa odiosa vicenda, che fa il paio con l’annunciata medaglia d’oro al Libero Comune di Zara in esilio, promessa e annunciata dall’allora presidente della repubblica Ciampi e poi cancellata ad un giorno dalla cerimonia, sia avvenuta a seguito di indicazioni del governo italiano assunte a seguito delle ripetute pressioni croate, il che dimostrerebbe, a parere degli interroganti, che ancor oggi si ripercorrono antichi atteggiamenti di “cupidigia di servilismo”. Gli interroganti chiedono "quali azioni si vogliano intraprendere per cancellare quest’umiliante pagina di storia “politico-postale” italiana e garantire l’emissione del francobollo dedicato a Fiume, terra d’Italia". (Italia Estera) -