FILADELFIA, 16 GENN. (Italia Estera) - E’ scomparsa domenica scorsa a Filadelfia, dopo una lunga malattia, la signora Argelia Centofanti, moglie del Comm. Enzo Centofanti, uno dei più noti esponenti della comunità italiana negli Stati Uniti. Uomo delle grandi battaglie, Enzo é persona nota tragli Italiani d’America, dove si é battuto e continua a battersi per il trinfo dell’italianità col suo tratto umano e signorile. Oltre ad essere amico personale di Gianfranco Fini, è consigliere del CGIE, già presidente del Comites di Filadelfia e coordinatore nazionale del CTIM per il Nord America . La Signora Argelia Antonelli era Argentina di Rosario. Si é spenta serenamente lasciando nel dolore il nostro carissimo Amico Enzo , le figlie Denise e Michelle ed i suoi nipotini Nicholas e Christopher.
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Conoscemmo la Signora Argelia
a Roma l’altr’anno ad un ricevimento
organizzato dall’Ambasciatore Cardillo.
Restammo colpiti dal suo tratto gentile,
dall’ eleganza nel suo modo di porgere,
dalla profonda conoscenza della Città Eterna,
ma soprattutto dalla premura che esternava
per il « suo » Enzo.
Nel salutarci la promessa di rivederci a Phila.
Non la rivedremo più. Resta il rammarico per
la scomparsa di una persona perbene.
Ad Enzo Centofanti gli siamo vicini
in un abbraccio senza fine. gmp
Domenico Delli Carpini ha voluto dalle colonne di « America Oggi » scrivere il suo necrologio all’Amico di tante battaglie. Italia Estera, partecipe, si associa.
Caro Enzo,
la scomparsa di tua moglie Argelia mi addolora, anzi ci addolora. Il mio dispiacere infatti è condiviso dalla grande famiglia di America Oggi. Tutti, indistintamente, si associano al tuo dramma e a te esprimono le più sincere e dovute condoglianze. Io però non me la sento di fartele perchè se lo facessi è come se accettassi la tua immensa perdita.
Conoscendoti infatti sono certo che per te Argelia non è scomparsa ma è sempre presente nella tua vita così come lo era prima e forse ancora di più. Eppoi, far fronte alle grandi difficoltà è nel tuo carattere anche se devo riconoscere che la perdita di una persona con cui hai vissuto circa quarant’anni insieme, condividendo, giorno dopo giorno, gioie e dolori è un dramma di incalcolabile tristezza.
Però, se tu ti abbandonassi alla disperazione e se il dolore prendesse il sopravvento, sinceramente non saresti il Vincenzo che conosco e conosciamo: quello delle passioni infinite, delle grandi battaglie, delle molteplici delusioni ma anche delle storiche vittorie.
Per te, sarebbe come perdere l’entusiasmo di vivere e, se Argelia lo avesse saputo ti avrebbe bacchettato sul serio, nonostante tu, di circa dieci anni più “vecchio” di lei, l’avevi sposata perchè potesse essere la tua infermiera. Può morire l’amore? Mai. Per questi motivi non te le faccio le condoglianze, perchè so che continui ad amarla con lo stesso abbandono con cui l’hai sempre amata e che nel tuo immenso dolore troverai la forza di vivere.
Ricordo che spesso quando parlavi di tua moglie la chiamavi affettuosamente la “tua” Argelia, l’amica con cui leggevi il giornale, il nostro, insieme e guardavi la tv fino a tardi la sera, nonostante lei ti dovesse svegliare periodicamente per non farti perdere “Porta a Porta”.
Argelia era poi la donna delle grandi virtù. Menomale: perchè soltanto una donna “così brava”, dicevi, riusciva a tollerare uno come te. Ma Argelia era soprattutto la mamma delle tue splendide figlie Denise e Michelle e la nonna di Nicholas e Christopher, i gioielli della sua e della tua vita. Ti bastano queste certezze per farti capire che lassù qualcuno ancora ti ama? Spero proprio di sì. Un abbraccio forte. Domenico delli Carpini.
(Italia Estera) -