NEW YORK, 6 MAR, (Italia Estera) - La Borsa di New York ha chiuso in rosso con il Dow Jones a -1,75 % e il Nasdaq a -2,30% in un’altra giornata di record: il dollaro è sceso ad 1.5392 contro l’euro e il prezzo del petrolio è salito ad 1,0596 al barile.
A pesare su Wall Street sono stati i timori per la crisi del credito ed i pignoramenti il cui indice è salito a 0,83 nell’ultimo trimestre del 2007 contro 0,54% dell’anno precedente.
Non indifferente anche l’ondata di ribassi e di vendite nel comparto finanziario dove Thornburg e Carlyle Capital,due istituti specializzati nei mutui, sembrano avere grossi problemi.
Ma il dollaro è stato il protagonista della giornata. La sua debolezza a tarda sera sul mercato valutario di New York era prossima ad 1.54 contro l’euro, un altro record nel giro di poche ore.
A dare la stura all’euro sono state le dichiarazioni del governatore della Banca Centrale Europea, Jean Claude Trichet il quale ha affermato che erano “forti le pressioni inflazionistiche” segnalando di non avere fretta per un taglio dei tassi di interesse.
Il divario fra il costo del denaro in Eurolandia (misurato dal tasso principale) e quello negli Stati Uniti è pari a un punto percentuale, dopo che il 30 gennaio scorso la Federal Reserve ha tagliato di mezzo punto i tassi sui Fed Fund portandoli al 3%.
I vertici della Federal Riserve, dal canto loro, nei giorni scorsi hanno fatto intravedere un ulteriore ribasso del costo del danaro nella riunione del proprio comitato esecutivo del 18 marzo allo scopo di dare slancio all’economia americana che, secondo gli economisti, è già in crisi recessiva.
Sul mercato energetico, il prezzo del petrolio continua a volare dopo che ieri l’Opec, ( i paesi produttori) ha deciso di lasciare la produzione invariata ritenendo che il mercato abbia sufficienti scorte. (A.M./Italia Estera)