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30 nov 2007Italiani all’estero e proprietà immobiliari, due emendamenti dell’On. Franco Narducci

ROMA, 30 NOV. (Italia Estera) - Otto gli emendamenti alla Finanziaria presentati dall’On. Franco Narducci, di cui quattro come primo firmatario. Fra questi due in particolare riguardano la tutela dei diritti degli italiani all’estero in materia di  proprietà immobiliare. 
Un argomento che interessa decine di migliaia di connazionali all’estero, come testimoniano le sempre più numerose richieste di consulenza che giungono alle sedi estere dei Patronati italiani.
In particolare, sul fronte dei servizi alle abitazioni, l’on. Narducci con l’emendamento AC 3256  (Legge Finanziaria 2008), controfirmato dagli on. Bucchino, Fedi, Farina e Bafile, si prefigge di ridurre il tributo per lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani, la cosiddetta T.A.R.S.U.  e Ta.Ri,  ad un terzo del contributo annuo imposto dal Comune ai cittadini stabilmente residenti.
“Si tratta, afferma  Narducci, di mettere riparo ad un’ingiusta prassi verso i cittadini italiani emigrati che  utilizzano il servizio solo per poche settimane nell’arco di un anno, mentre allo stato attuale vengono equiparati ai cittadini che vivono stabilmente in Italia”. 
L’esponente del Partito Democratico prevede che della parziale imposizione siano beneficiari i soli cittadini iscritti all’AIRE  (anagrafe italiani residenti all’estero). Dal provvedimento sarebbero, tuttavia, esclusi i proprietari di immobili concessi in locazione, anche a titolo gratuito.
L’on. Narducci evidenzia anche che sgravi e tariffe agevolate similari vengono già applicati  da molti comuni, in particolare quelli a forte vocazione turistica, ai cittadini italiani residenti in patria, proprietari di seconde case, tramite il cosiddetto “criterio del domicilio temporaneo”.
Riguarda, invece, l’accatastamento  dei fabbricati rurali, il secondo emendamento. In particolare, l’emendamento (AC 3256 , Legge Finanziaria 2008) fa riferimento alla necessità di un’ulteriore proroga della scadenza dei termini - già previsti dalla conversione in legge n. 127 del decreto legge 2 luglio 2007, n. 81 ed in scadenza il 30 novembre 2007 per l’accatastamento dei fabbricati non più in possesso del requisito di ruralità ai fini fiscali. Scadenza, che aveva visto protagonista lo stesso l’on. Narducci, con  un’ interrogazione urgente al Governo sulla base delle richieste avanzate dalla stessa Agenzia delle entrate, che segnalava difficoltà oggettive sia da parte  dei cittadini, con particolare attenzione nei riguardi dei connazionali all’estero per mancanza di informazioni utili, che degli stessi uffici tributari, oberati dalle pratiche di accatastamento urbano.
Nonostante la proroga, notizie provenienti sia dall’Agenzia delle Entrate che dai connazionali  evidenziano come moltissimi cittadini italiani residenti all’estero non hanno ancora avuto modo di verificare e legalizzare la situazione dei fabbricati che possiedono in Italia.
“E’ evidente – afferma l’on. Narducci – come sia indispensabile l’ulteriore proroga prefigurata nell’emendamento da me presentato, anche in considerazione del fatto che la legge prevede sanzioni, che ammontano fino a 2.000 euro, qualora debbano intervenire gli Uffici provinciali dell’Agenzia del Territorio in surroga del soggetto obbligato inadempiente, all’accatastamento. Sanzioni che interesserebbero decine di migliaia di cittadini, con particolare evidente penalizzazione proprio dei connazionali all’estero”.
A tal proposito, l’On. Narducci fa presente che “ci sono 745 comuni nei quali sono stati individuati, anche attraverso un’attività di foto-identificazione condotta dall’Agenzia per le erogazioni in agricoltura (AGEA), fabbricati presenti sul territorio ma che non risultano dichiarati al catasto”.  (Italia Estera) -



 
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