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15 nov 2007Pagamento delle pensioni INPS: il dramma degli anziani italiani residenti in una cittadina della Patagonia

ROMA, 15 NOV. (Italia Estera) - Pubblichiamo una lettera inviata da un pensionato italiano al giornale "Tribuna Italiana" di Buenos Aires che racconta tutto il suo disagio e quello di altri pensionati.
Nella sua lettera al direttore della Banca ICBPI dott.Stacca e per conoscenza al Direttore generale dell’INPS dott. Crecco, l’amico “pensionato italiano di una cittadina della Patagonia”, nostro abbonato fin dal primo numero della TRIBUNA ITALIANA,
scrive “in nome proprio e di circa 40 pensionati italiani della sua cittá, dei quali due terzi vedove con pensione di riversabilità e il resto ex combattenti della 2º Guerra mondiale, tutti fra gli 80 e i 97 anni.
“Dalla comunicazione dell‘INPS e dell’Istituto Centrale delle
Banche Popolari Italiane (ICBPI) con le nuove modalità per il pagamento
delle Pensioni, del quale abbiamo accettato ed apprezzato
il miglioramento.
“A metá Maggio u.s. arrivarono anche le comunicazioni del
Banco ITAÚ di Buenos Aires, comunicando ad ognuno la succursale
della Banca assegnata.
Per noi e per tutta la Patagonia, il Banco designato é stato il BANCO
PATAGONIA S.A “Fin la primo giorno sono cominciate le difficoltà. Non disponevano di valuta Europea, perciò bisognava accontentarsi della moneta argentina. Volevano ritenere il modulo richiesta dati, firmato da noi in banco (qualche incauto é caduto)
“La maggior parte ha scelto Euro in contanti allo sportello (per ragioni ovvie, conosciute in tutto il mondo, dell’instabilitá della moneta argentina.
“Io, come vecchio dirigente di Associazioni Italiane, sono molto conosciuto nella collettività, perciò molti vengono per informazioni.
Il Consolato Generale d’Italia in Bahía Blanca si trova a 560 km. L’unico Patronato, a San Carlos de Bariloche si trova a 400 km. Finora ho consigliato di aspettare, per dar tempo alleBanche di organizzarsi, nella miglior forma possibile, per pagare le pensioni in tempo e nella moneta richiesta.
“Sono trascorsi sei mesi, le informazioni dei Consolati onorari, dei Patronati e delle Autoritá del Banco ITAÚ e del banco PATAGONIA, rispondono che loro pagano nella valuta che vuole il Pensionato. Ma in che forma?
“Coercitivamente comprano gli euro che riceviamo dall’Italia, al TASSO DI VENDITA pagando in Pesos Argentini.
“Se vogliamo un’altra valuta o i NOSTRI EURO dobbiamo comperarli al TASSO DI COMPRA, ma soltanto in tagli grandi, ed il resto, previo lo sconto DELLA COMMISSIONE + IVA in Pesos argentini che noi non vogliamo.
“Il Banco Patagonia S.A dice: Sono le condizioni che ha fissato il BANCO ITAÚ, il Banco ITAÙ: sono disposizioni del BANCO CENTRALE DELLA REPUBBICA ARGENTINA.
“Fino al 30 aprile 2007, il BANCO H.S.B.C, ex B.N.L ha pagato le pensioni italiane in dollari u$s allo sportello ed in contanti fino all’ultimo dollaro, trattenendo soltanto la Commissione + IVA. (Il Cambio dell’Euro in Dollari era per comodità nostra, poiché l’Euro, da poco in circolazione, sarebbe stato difficile da cambiare).
I Pensionati Spagnoli, qui residenti, che ricevono pensioni della loro madre Patria, riscuotono in dollari u$s senza nessuno sconto o ritenuta, direttamente allo sportello. “Non mi spiego perché noi Italiani dobbiamo vendere la nostra moneta per ricomperarla, dopo pochi minuti, allo stesso sportello ad un TASSO MAGGIORE?
“L’EURO E IL DOLLARO NON SONO ENTRAMBI VALUTA STRANIERA PER L’ARGENTINA?
“A loro Signori, Amministratore Delegato della Banca I.C:B.P.I. dottor Stacca e Direttore Generale dell’Istituto I.N.P.S. Dottor Crecco chiediamo rispettosamente una risposta.
“In attesa salutiamo cordialmente.”
Fin qui la lettera che è accompagnata da fotocopie di comprovanti e da una interessante tabella, dalla quale si evince che a questo pensionato, nei sei mesi trascorsi da quando è cambiata la banca responsabile dei pagamenti, gli hanno trattenuto la bellezza di Euro 80,25! cioè pesos 367, al cambio di 4,58 pesos per ogni euro, e gli hanno fatto l’ultma volta.
Nei vari incontri con parlamentari, Patronati e dirigenti di CGIE e Comites, sia l’INPS, sia l’ICBPI, hanno assicurato che avrebbero restituito tutte le commissioni che erano stati costretti a pagare i pensionati.Fino ad oggi non solo non è stato restituito nemmeno un centesimo di euro, ma le banche Itaú e Patagonia continuano ad arricchirsi grazie alle pensioni degli italiani residenti in Argentina.
Non è certo colpa delle due banche se continuano indisturbate a trattenere commissioni su commissioni. E’ colpa in primo luogo dell’INPS che consente che continui questo stato di cose
a danno dei pensionati, ed è responsabilità di quanti dovrebbero rappresentare e difendere i pensionati, se si accontentano di vaghe risposte e promesse di marinaio. (Italia Estera) -



 
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