Oltre 2000 persone in corteo contro l’emergenza in cui versano la città e la Campania “amministrate da due giunte di centrosinistra”
di Alfonso Maffettone
NAPOLI, 10 NOV (Italia Estera) - Con la benedizione del Cardinale Crescenzio Sepe, oltre 2000 persone sono scese in corteo oggi a Napoli per manifestare la loro indignazione e rabbia contro il grave stato di emergenza in cui versano la città e la Campania, amministrate da due giunte di centrosinistra presiedute rispettivamente dal sindaco Rosa Russo Iervolino e dal governatore Antonio Bassolino.
I manifestanti si sono radunati in piazza dei Martiri, il salotto buono di Napoli. Sono sfilati composti per via dei Mille e Via Filangieri e si sono sciolti davanti al liceo Umberto, l’istituto frequentato a suo tempo dall’attuale presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. Non ci sono stati intralci alla circolazione né blocchi stradali. Molti erano gli slogan di protesta, uno dei più scanditi era “basta monnezza, vogliamo sicurezza” .
In strada c’erano gli esponenti della borghesia intellettuale, culturale, professionale e imprenditoriale che si è scrollata di dosso l’ accusa di ignavia mossa dal prefetto di Napoli Alessandro Pansa e si sta mobilitando per la fine dell’ illegalità, della crisi dei rifiuti e della criminalità permanente e per il ritorno di Napoli alla normalità. C’erano anche i politici dell’opposizione ma nessuno di loro ha innalzato i simboli e le bandiere di appartenenza. Protagonista unica della manifestazione era la società civile stimolata dalla Consulta “ Chiaia per Napoli” (uno dei quartieri buoni in forte decadenza). In pratica un comitato di protesta rappresentato da Paolo Santanelli, Giuseppe Marasco e Nino De Nicola e formato da una ventina di associazioni fra le quali anche i commercianti, testimoni dello scempio e dell’abbandono delle istituzioni.
Il cardinale di Napoli Crescenzio Sepe ha dato la sua adesione e solidarietà alla manifestazione in una lettera agli organizzatori . “Non potrò essere alla marcia ma ne condivido lo spirito e gli obiettivi. L’ iniziativa non si presenta come una protesta o una ribellione bensì come una civile e legittima manifestazione di insoddisfazione, di attese e di richieste espresse da una parte della comunità cittadina e da un quartiere ma certamente condivisibile da una larga maggioranza della popolazione” , scrive Sepe.
Il cardinale rileva che è suo compito sostenere “le motivazioni addotte e i punti di criticità individuali – come l’affermazione della legalità, la sicurezza sociale, il potenziamento dei servizi’’ perché “ tendono ad una diversa e migliore qualità della vita dei singoli e dell’intera comunità”. “ Il vescovo della città- sottolinea Sepe nella missiva - non può esimersi dal preoccuparsi anche delle questioni che attengono alla promozione umana e quindi alla centralità e alla dignità della persona, al rispetto dell’uomo proprio perché fatto ad immagine e somiglianza di Dio”.
Nessuna ingerenza quindi del Cardinale ma un giusto intervento condiviso dall’armatore Salvatore Lauro, presidente di “Romaneapolis”, una delle associazioni che hanno appoggiato la marcia contro il degrado e l’illegalità di Napoli e della Campania. “ La società civile ha il pieno diritto di protestare e sanzionare i politici che hanno fallito. Quella di Napoli rivolge, per la seconda volta, l’invito agli amministratori a fare il proprio dovere. Bisogna tornare alla normalità, con questo intendo dire che deve essere riconosciuto il merito e non l’appartenenza. Bene ha fatto l’arcivescovo di Napoli a ricordarlo”, ha affermato Lauro.
II cinque settembre in Via Santa Lucia ci fu una prima protesta della società civile che manifestò davanti alla sede della Regione Campania con una catena umana contro le consulenze d’oro e gli sprechi. Oggi il numero dei dimostranti era di gran lunga superiore e di questo passo aumenterà sempre se le giunte regionali e comunali non faranno nulla per porre termine all’emergenza. “Sono stata rapinata. Se non faccio vedere il livido che il colpo mi ha prodotto in faccia è perché mi vergogno di dire che sono stata malmenata a Napoli” , ha detto la cantante Mirna Doris in un’ accorata dichiarazione in tv contro la criminalità che dilaga nella sua città.
Alfonso Maffettone/Italia Estera