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10 ott 2007INTERROGAZIONE AL MINISTRO DAMIANO: RISCUOTERE LA PENSIONE IN ARGENTINA COSTA TROPPO

ROMA, 10 OTT. (Italia Estera) - Tra ritardi e cambi-valute i nostri connazionali continuano a pagare un prezzo troppo alto per quello che è un diritto maturato nel tempo.

Questa, in sintesi, è la reiterata denuncia che nei giorni scorsi è stata presentata con un’interrogazione a risposta scritta al Ministro del Lavoro e della Previdenza Sociale, Cesare Damiano, per sapere cosa intenda fare il Governo italiano per risolvere la questione.

Riscuotere la pensione italiana in Argentina costa molto e il totale importo viene trasformato in dollari, cambio vigente nel giorno di riscossione”; la Banca che eroga la pensione trattiene una percentuale dell’1,15% per la propria commissione e su tate cifra viene addebitata al pensionato l’VA del 21% e le spese sono tutte a carico del pensionato anche se costui abita in una zona impervia della Nazione ospite.
Oltre a questo, “non sempre l’erogazione del dovuto assegno pensionistico giunge in Argentina nei tempi dovuti”.
L’interrogante, dunque, ha chiesto di sapere se “non sia possibile evitare che l’importo della pensione sia decurtato delle suddette ritenute; perché il pensionato è obbligato a riscuotere la sua pensione in dollari Usa e non in valuta corrente nel Paese in cui dimora; perché, se dall’Italia viene inviata una somma in euro tramite una delle varie società di trasferimento di denaro, il ricevente riscuote l’importo in euro e con la pensione avviene diversamente.
Infine, “perché il pensionato debba pagare l’IVA del 21% su un servizio in favore della banca”. (Italia Estera).



 
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