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14 giu 2007Oggi si insedia al vertice della Finanza il generale D’Arrigo. L’addio del comandante rimosso

ROMA, 14 GIU. (Italia Estera) - Si insedia oggi al comando della Guardia di Finanza il generale Cosimo D'Arrigo.  Alla cerimonia è prevista la presenza del ministro dell'Economia, Tommaso Padoa Schioppa. Nei giorni scorsi si era sparsa la voce di una cerimonia di insediamento del nuovo comandante senza il tradizionale passaggio di consegne con il suo predecessore, il gen. Roberto Speciale. Ieri sera, a pochi minuti dalla notizia della lettera del governo alla Corte dei Conti sulla legittimità della sostituzione di Speciale, si è avuta conferma che la cerimonia avrà luogo oggi.
 
Da parte sua, il governo ha replicato alla richiesta di chiarimenti giunta dai magistrati contabili sulla revoca di Speciale e sulla nomina di D'Arrigo. Un atto - spiega la lettera - la cui urgenza è stata dettata dalla necessità di tutelare la funzionalità di un corpo militare che svolge anche funzioni di polizia economica e giudiziaria di particolare rilevanza. Nella lettera si risponde in modo dettagliato ai punti sollevati dalla Corte e si osserva che la sostituzione non può che implicare la revoca, legata a tensioni createsi con il vertice politico. L'ufficio di controllo preventivo della Corte dei conti, comunque, dovrebbe ancora esaminare i chiarimenti arrivati. Se fossero ritenuti sufficienti la registrazione potrebbe arrivare anche in un paio di giorni, altrimenti i tempi rischiano di allungarsi, in ogni caso non oltre i 60 giorni dall'invio del decreto (il 2 giugno scorso).
 
Ieri pomeriggio, intanto, il generale Speciale ha detto addio alla Guardia di Finanza («il periodo più bello della mia vita militare», ha definito i suoi quattro anni al vertice del corpo). E, pur senza mai replicare direttamente alle accuse rivoltegli in Senato dal ministro Padoa Schioppa, ha voluto ribadire davanti ai suoi uomini la sua lealtà.
 
Non si ricordano, alla sede del comando generale, in via XXI aprile, di un altro capo del corpo che lascia senza una cerimonia ufficiale, senza il passaggio delle consegne con il successore. Il saluto di Speciale è stato così una cerimonia quasi in famiglia e senza ospiti esterni.
Riuniti nel salone d'onore della caserma Sante Laria c'erano i vertici delle Fiamme Gialle, a cominciare dal comandante in seconda, generale Angelo Ferraro e dal capo di Stato Maggiore, generale Paolo Poletti, i comandanti regionali ed interregionali, ex ufficiali in pensione ed una delegazione del Cocer. In tutto qualche centinaio di militari.
L'intervento di Speciale é stato breve: poco più di un quarto d'ora. "Fin dal mio primo giorno alla Guardia di Finanza ho detto chiaramente quali erano i miei obiettivi, le mie scelte ed i miei programmi: a questi mi sono attenuto, così come al rispetto delle regole ed abbiamo raggiunto risultati di eccellenza in vari settori".
 
Sul fronte giudiziario invece l'inchiesta va avanti. Ieri il generale della Finanza, Emilio Spaziante, già capo di Stato maggiore del Corpo e attuale vice segretario del Cesis (l'organo di coordinamento dei servizi segreti), è stato ascoltato, per circa due ore, come persona informata sui fatti dal pm di Roma Angelo Antonio Racanelli in relazione all'inchiesta, ancora senza indagati né ipotesi di reato, sul caso Visco-Speciale. Al termine dell'audizione, Spaziante non ha rilasciato dichiarazioni. Spaziante è una delle persone chiamate in causa dal comandante Speciale, nella testimonianza resa davanti all'Avvocatura dello Stato in merito alle presunte pressioni esercitate la scorsa estate dal vice ministro dell'Economia, Vincenzo Visco, per ottenere il trasferimento da Milano di quattro ufficiali delle Fiamme Gialle impegnati, tra l'altro, nelle indagini sulla scalata di Unipol a Bnl.
 
Su questa stessa vicenda saranno sentiti nei prossimi giorni dalla Procura di Roma lo stesso Speciale e il generale Flavio Zanini, vice capo gabinetto di Visco, anch'egli chiamato in causa nella deposizione resa dal Comandante generale. (Italia Estera).



 
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