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22 apr 2007Elezioni Francesi: Il ballottaggio tra Sarkozy e Segolene. Ma i sondaggi già danno Sarkozy all'Eliseo

PARIGI, 22 APR. (Italia Estera) - Sulla base dello spoglio del 40% circa delle schede, negli oltre 60.000 seggi delle elezioni presidenziali francesi, il candidato della destra Nicolas Sarkozy ha il 30,50%, la candidata socialista Segolene Royal il 24,34%, il centrista Francois Bayrou il 18,22%, il candidato dell'estrema destra Jean-Marie Le Pen l'11,51%.
Tra gli altri otto candidati, Olivier Besancenot (estrema sinistra) si conferma in testa con il 4,3%, confermando anche che nessuno di loro ha superato il 5% dei voti, la soglia necessaria per partecipare al rimborso del 50% delle spese elettorali entro il tetto di 8,08 milioni di euro.
Poco fa France 2 ha diffuso un sondaggio realizzato da Ipsos-Le Point-Europe1 da quale risulta che Nicolas Sarkozy sarebbe eletto presidente con 54% dei voti al secondo turno delle elezioni, il 6 maggio, mentre Segolene Royal otterrebbe il 46%.
Per Nicolas Sarkozy arrivare all'Eliseo è stato l' obiettivo della sua vita: "Niente e nessuno", ha spesso ripetuto, lo avrebbe ostacolato. In una trasmissione su France 2 del 20 novembre 2003, alla domanda di un noto giornalista politico, Alain Duhamel - "Le capita di pensare all'Eliseo quando si fa la barba la mattina?" - la risposta era stata: "Non solo quando mi faccio la barba". Ambizioso e determinato, entrato in politica quando aveva 19 anni, Nicolas Sarkozy, 52 anni, è ora a due settimane dal suo traguardo dopo aver condotto - all'insegna dello slogan "Insieme tutto è possibile" - una campagna elettorale incentrata sui temi della sicurezza, del lavoro, della responsabilità e dell' identità nazionale. Questa sera, dopo le proiezioni che lo davano in testa come primo nel duello contro Segolene Royal, Sarkozy ha parlato del suo progetto di società chiamando ad una "aggregazione di tutto il popolo attorno ad un nuovo sogno francese". Il candidato della destra si è rivolto anche direttamente a "madame Royal", auspicando che, in vista del ballottaggio del 6 maggio, "si apra ora un dibattito di idee, nella chiarezza, nella sincerità, nel rispetto, fra due progetti di società ". Dato nettamente favorito da tutti i sondaggi sia per il primo turno che per il secondo a partire dal gennaio scorso, quando è stato designato candidato dai militanti del partito neo-gollista, l'Ump, Sarkozy si è proposto ai francesi come l' uomo della "rottura tranquilla". Per il cambiamento e contro l'immobilismo, Sarkozy ha insistito nella sua campagna elettorale sul valore lavoro, sul premio a chi merita. Atlantista - definito dagli avversari "il più filo-americano dei francesi" - convinto oppositore all'ingresso della Turchia in Europa, favorevole ad un Trattato europeo semplificato, sempre sotto i riflettori dei media, Sarkozy è stato dal 2002, come ministro dell'interno - chiamato "primo poliziotto di Francia" - in prima linea nella lotta per la sicurezza dividendo l'opinione pubblica per le sue prese di posizione. Nell'autunno del 2005 le sue parole contro i giovani di una periferia parigina che aveva definito "racaille" (feccia) sono state giudicate tra gli elementi che hanno alzato la tensione nelle zone più marginali del paese, fino ai 'moti' scoppiati prima nelle periferie parigine poi in tutta la Francia. In materia di immigrazione ha fatto approvare una legge che ha reso più dure le condizioni per il ricongiungimento familiare e per la regolarizzazione dei clandestini. Ultima sua dichiarazione che ha creato polemica quella sul difetto genetico all'origine della pedofilia e d tendenze suicide. Figlio di un aristocratico ungherese immigrato in Francia, Sarkozy si è laureato in legge negli anni '70, ma ha sempre fatto politica a destra, nel partito gollista. La sua scalata al potere ha subito un duro colpo nel 1995 per aver sostenuto la candidatura alla presidenza della Repubblica del rivale di Jacques Chirac, Edouard Balladur, di cui era stato ministro al bilancio. Le elezioni erano poi state vinte proprio da Chirac che ha fatto pagare il tradimento al suo ex pupillo. Scaltro, attento alla sua immagine e abile nell'usare i media, "Sarko", come lo chiamano ormai amici e avversari, si é sposato due volte ed è padre di tre figli. Nel 2005, una crisi di coppia con Cecilia, la moglie, era finita sulle prime pagine dei giornali.
Nicolas Sarkozy è un estimatore degli abiti italiani, in particolare di quelli di una ditta bresciana, la Boglioli di Gambara (marchio Lucàs), della quale, secondo un portavoce della stessa azienda, proprio oggi ha indossato un capo di fattura sartoriale. A quanto si è appreso dalla stessa fonte, Sarkozy indossa da anni i capi - acquistati a Parigi - dell'azienda italiana, in particolare le giacche che hanno reso famoso il marchio, lavate e tinte in capo. La Boglioli, che nello stabilimento di Gambara impiega 200 dipendenti, ha avuto altri clienti illustri: dai Rolling Stones (lo scorso anno durante il tour in Italia Mick Jagger aveva una giacca in lino tinta in capo) a Bill Clinton.

La candidata socialista all' Eliseo, Segolene Royal, ha chiesto stasera ai francesi di fare "la scelta dell' audacia e della serenita". Quella del ballottaggio del 6 maggio contro Nicolas Sarkozy "é la battaglia del cambiamento affinché la Francia si risollevi", ha detto Royal, vestita tutta di bianco. "Sarò la garante di una Francia imparziale", ha affermato la Royal, "libera, come lo siete voi".
Il commissario europeo Jacques Barrot, francese, si è felicitato che i suoi connazionali abbiano votato oggi nelle elezioni presidenziali per le "grandi forze democratiche" e favorevoli alla costruzione europea. "La Francia volta la pagina buia del 21 aprile 2002 e respinge la tentazione delle estreme", afferma Barrot, commissario Ue ai Trasporti, in un comunicato. "Ci aspettiamo ora dai due candidati una parola forte e chiara sulla collocazione che intendono dare alla Francia, in Europa e nel mondo", ha aggiunto.

"Tutte le decisioni che prenderemo nei prossimi giorni dovranno tener conto che la nuova politica é nata in Francia". Lo ha detto il leader centrista Francois Bayrou, che le proiezioni danno come terzo uomo al primo turno delle elezioni presidenziali francesi, con il 17-19% dei voti. "C' è un centro forte, ampio, in Francia", stanco della "guerra dei due campi", ha affermato Bayrou, che non ha dato alcuna indicazione di voto per il ballottaggio, che si svolgerà il 6 maggio. Il candidato centrista ha annunciato che metterà tutte le sue forze "per rinnovare la politica". "Non tornerò indietro. Il futuro della Francia è che si facciano vivere insieme i valori di uno e dell' altro", ha sottolineato.

La verde Dominique Voynet e Arlette Laguiller, di Lutte Ouvriere, hanno già fatto sapere che voteranno al secondo turno per la socialista Segolene Royal. Voyenet avrebbe ottenuto tra l'1,5 e l'1,7% dei voti e la Laguiller tra 1,4 e 1,5%. Sul fronte dello schieramento di centro destra invece, Nicola Sarkozy non ha ancora raccolto alcuna indicazione di voto a suo favore. Philippe de Villiers, il presidente del partito 'Mouvement pour la France' che ha ottenuto tra il 2,4 e il 3%, si è al momento rifiutato di invitare i suoi elettori a votare per Sarkozy il 6 maggio. Jean-Marie Le Pen, il presidente del Fronte Nazionale che avrebbe ottenuto tra il 10,4 e il 12% dei voti, ha invece annunciato che dirà per che votare il 1 maggio.

In Italia, dice  Roberto Villetti vice segretario dello Sdi : "Tutti coloro che nell'Unione hanno sostenuto Bayrou e che vogliono fondere nel Partito democratico il centro progressista con la sinistra riformista, come Rutelli, facciano una scelta netta per Segolene Royal. E all'interno dello stesso raggruppamento europeo, facciano sentire, per quanto è possibile, la propria influenza perché Bayrou dia indicazione di voto per il candidato socialista". "Il passaggio al secondo turno del candidato socialista rappresenta un vero successo - sottolinea - che cancella l'amarezza per la sconfitta subita cinque anni fa da Jospin, che non superò il primo turno".  (Italia Estera) .

 



 
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