Come è noto, alla Camera è allo studio un nuovo disegno di legge di riforma della legge di cittadinanza, la cui ultima riforma risale al 1992. Nel quadro di tale riforma, la Commissione Affari Costituzionali della Camera, ha approvato un emendamento, presentato dall'on. Ricardo Merlo, deputato eletto nella Ripartizione America Meridionale nella lista dell'Associazionismo e residente a Buenos Aires. Tale emendamento, firmato anche dall'on. Marco Boato, eletto in Italia, prevede che possano accedere alla cittadinanza italiana i figli di cittadine italiane, nati prima del 1948, o che avevano perso la cittadinanza per aver sposato uno straniero.
Per l'on. Merlo si tratta di un avvenimento di grande importanza, almeno per due motivi. Da una parte, l'importante primo passo dato da parte della Commissione Affari Costituzionali nel riconoscere alle donne Italiane emigrate di trasmettere la cittadinanza anche ai figli nati prima dell'avvento della Costituzione repubblicana (1948). D'altra parte, l'on. Merlo è molto soddisfatto perché si tratta del primo sì dato dal Parlamento a una norma proposta in concreto dai parlamentari eletti all'estero.
Merlo conosce le difficoltà che deve affrontare qualsiasi progetto legislativo e specialmente se presentato dai parlamentari eletti all'estero.
L'approvazione dell'emendamento da parte della Commissione Affari Costituzionali, è un passo avanti, veramente molto importante - "quasi più importante che l'approvazione in Aula", sostiene - per sanare una discriminazione nei confronti delle donne e dei loro figli nati prima del '48. E' un progetto sul quale Merlo si era impegnato praticamente dal suo insediamento a Montecitorio, anche se - la felicità non è mai completa - è stato respinto un altro emendamento che prevedeva che la cittadinanza potesse essere trasmessa anche alle successive generazioni.
"Se verrà approvata la legge, come mi auguro - dice l'on. Merlo - sarà comunque un grande primo passo avanti".
L'on. Merlo, ha recentemente partecipato alle votazioni alla Camera, che hanno portato all'approvazione sia del decreto di rifinanziamento delle missioni all'estero sia a quello sulle liberalizzazioni, provvedimenti per i quali il governo aveva apposto la fiducia.
L'argomento del giorno in Italia è la riforma elettorale e al riguardo l'on. Merlo non si sbilancia. Bisognerà vedere quali sono le proposte. Ad ogni modo, il vero pericolo per gli italiani all'estero "sta nella possibilità che qualche settore si senta di proporre ancora una riduzione del numero di parlamentari eletti all'estero".
Il deputato Merlo ha ottenuto anche recentemente con la Fondazione Cassamarche presieduta dall'on. Dino De Poli, i fondi necessari per finanziare 20 corsi di formazione per dirigenti di associazioni italiane , "uno strumento necessario per preparare le nuove generazioni alla partecipazione e alla conduzione politica-istituzionale". I corsi riprenderanno questo mese a Lomas de Zamora e a Necochea, per poi continuare in altri posti dell'Argentina e dell'America Latina ."Questi corsi secondo me sono fondamentali per il futuro del associasionismo. Dobbiamo cercare che chi conduce una associazione italiana abbia tutta la infomazione e la formazione necessaria. L'associazionismo deve crescere e prepararsi per le sfide future. Sono convinto che senza le associazioni di volontariato non ci sarebbe futuro per gli italiani all'estero."
L'onorevole non parla delle recenti minacce, limitandosi a ringraziare quanti si sono fatti avanti per manifestargli la loro solidarietà. Preferisce invece parlare ancora del buon risultato ottenuto con il suo emendamento sulla cittadinanza e di un altro disegno di legge presentato fra poco. Si tratta dell'assegno sociale, basando la richiesta sul riconoscimento della parità di diritti tra gli italiani residenti in Patria e gli italiani nati in Italia ma residenti all'estero. "Il mio progetto viene ad arrichire quelli già presentati con alcune caratteristiche proprie: non si finanzia con più tasse agli italiani residenti , parla di "diritto" non di "soliedarietà" (secondo me una differenza fondamentale)". "Sarà una battaglia molto dura - assicura - sicuramente più difficile di quella sulla cittadinanza Ma è una battaglia che dobbiamo fare, nella quale mi auguro di trovare un forte e deciso sostegno del CGIE e dei COMITES , così come mi auguro che tra i diciotto parlamentari all'estero ci si riesca a stabilire strategie comuni."
L'approvazione dell'emendamento da parte della Commissione Affari Costituzionali, è un passo avanti, veramente molto importante - "quasi più importante che l'approvazione in Aula", sostiene - per sanare una discriminazione nei confronti delle donne e dei loro figli nati prima del '48. E' un progetto sul quale Merlo si era impegnato praticamente dal suo insediamento a Montecitorio, anche se - la felicità non è mai completa - è stato respinto un altro emendamento che prevedeva che la cittadinanza potesse essere trasmessa anche alle successive generazioni.
"Se verrà approvata la legge, come mi auguro - dice l'on. Merlo - sarà comunque un grande primo passo avanti".
L'on. Merlo, ha recentemente partecipato alle votazioni alla Camera, che hanno portato all'approvazione sia del decreto di rifinanziamento delle missioni all'estero sia a quello sulle liberalizzazioni, provvedimenti per i quali il governo aveva apposto la fiducia.
L'argomento del giorno in Italia è la riforma elettorale e al riguardo l'on. Merlo non si sbilancia. Bisognerà vedere quali sono le proposte. Ad ogni modo, il vero pericolo per gli italiani all'estero "sta nella possibilità che qualche settore si senta di proporre ancora una riduzione del numero di parlamentari eletti all'estero".
Il deputato Merlo ha ottenuto anche recentemente con la Fondazione Cassamarche presieduta dall'on. Dino De Poli, i fondi necessari per finanziare 20 corsi di formazione per dirigenti di associazioni italiane , "uno strumento necessario per preparare le nuove generazioni alla partecipazione e alla conduzione politica-istituzionale". I corsi riprenderanno questo mese a Lomas de Zamora e a Necochea, per poi continuare in altri posti dell'Argentina e dell'America Latina ."Questi corsi secondo me sono fondamentali per il futuro del associazionismo. Dobbiamo cercare che chi conduce una associazione italiana abbia tutta la infomazione e la formazione necessaria. L'associazionismo deve crescere e prepararsi per le sfide future. Sono convinto che senza le associazioni di volontariato non ci sarebbe futuro per gli italiani all'estero."
L'onorevole non parla delle recenti minacce, limitandosi a ringraziare quanti si sono fatti avanti per manifestargli la loro solidarietà. Preferisce invece parlare ancora del buon risultato ottenuto con il suo emendamento sulla cittadinanza e di un altro disegno di legge che presenterà fra poco. Si tratta dell'assegno sociale, basando la richiesta sul riconoscimento della parità di diritti tra gli italiani residenti in Patria e gli italiani nati in Italia ma residenti all'estero. "Il mio progetto viene ad arricchire quelli già presentati con alcune caratteristiche proprie: non si finanzia con più tasse agli italiani residenti , parla di "diritto" non di "soliedarietà" (secondo me una differenza fondamentale)". "Sarà una battaglia molto dura - assicura - sicuramente più difficile di quella sulla cittadinanza Ma è una battaglia che dobbiamo fare, nella quale mi auguro di trovare un forte e deciso sostegno del CGIE e dei COMITES , così come mi auguro che tra i diciotto parlamentari all'estero si riesca a stabilire strategie comuni." (Italia Estera) -