Il Presidente della Commissione Europea rilanci da Napoli il dialogo euromediterraneo e la sua “Commissione Fantasma”
NAPOLI, 16 GEN. (Italia Estera) - “L’invito del sindaco jervolino al presidente della Commissione Europea Josè Manuel Barroso (nella foto) può rappresentare un’importante occasione per la città. Sarebbe importante che Barroso, in occasione della sua visita a Napoli lanciasse un messaggio forte, volgendo la sua attenzione al conflitto mediorientale e alle potenzialità del rapporto tra le due sponde al fine di rilanciare il dialogo euromediterraneo.
Fino ad oggi questa è stata una presidenza fantasma e sarebbe decisivo che Barroso decidesse di rilanciarla proprio da Napoli, una delle capitali del Sud dell'Europa.”
Questa la dichiarazione del Presidente della sezione napoletana della Gioventù Federalista Europea Roberto Race all’invito rivolto dal sindaco di Napoli Rosa Russo Iervolino al Presidente della Commissione Europea.
Secondo un comunicato diramato dall’ufficio stampa del Comune di Napoli infatti “l’incontro tra Barroso, che ha accettato molto volentieri l’invito a venire a Napoli, ed il Sindaco è avvenuto a Roma, in occasione della cerimonia di apertura dell’Anno Accademico dell’Università La Sapienza, nel corso della quale al Presidente della Commissione Europea è stata conferita la laurea honoris causa.
Barroso- continua la nota- ha sottolineato l’importanza di Napoli per l’Unione Europea, sia come centro di cultura nel quale sono nati principi fondamentali della cultura europea, che per il ruolo determinante svolto dalla città nei confronti dei paesi del sud del Mediterraneo, verso i quali l’attenzione dell’Unione Europea è sempre vigile.
Il Sindaco Jervolino- conclude la nota- ha a sua volta rassicurato il Presidente Barroso circa l’interesse e la speranza che i cittadini napoletani nutrono nei confronti delle istituzioni europee, e quindi anche del suo lavoro.”
In occasione del suo incontro con il Presidente del Consiglio Romano Prodi, Barroso poi ha messo l’accento sulla necessità che “Il prossimo cinquantennale della firma dei Trattati di Roma serva per il futuro, non soltanto per commemorare il passato. Il progetto europeo va rilanciato".
Ed è in questa direzione che procede la GFE, forte anche delle parole del il Capo dello Stato, Giorgio Napolitano, pronunciate in occasione della sua visita a Ventotene il 21 maggio 2006, quando nel celebrare il ventesimo anniversario dalla scomparsa di Altiero Spinelli, dichiarò che “per rilanciare l’idea di Europa c’è bisogno dell’impulso dei giovani, il cui sentire europeo si è fatto naturale e profondo, e nell’avanguardia della Gioventù Federalista Europea, la molla più forte”.
La Gioventù Federalista Europea
La GFE è la sezione giovanile del Movimento Federalista Europeo. Il Movimento è stato fondato a Milano il 27-28 agosto 1943 da un gruppo di antifascisti raccolti intorno ad Altiero Spinelli. I principi sulla base dei quali esso è nato sono contenuti nel Manifesto di Ventotene, elaborato nel 1941 dallo stesso Spinelli, con la collaborazione di Ernesto Rossi e Eugenio Colorni. L'analisi e le proposte politiche contenute nel Manifesto si basano sulla presa di coscienza della crisi dello stato nazionale - ritenuto la causa principale delle guerre mondiali e dell'affermazione del nazifascismo - e sulla convinzione che solo il superamento della sovranità assoluta degli Stati attraverso la creazione di una Federazione europea avrebbe assicurato la pace in Europa. La GFE si differenzia radicalmente dai modelli normali di organizzazione politica, i partiti e i gruppi di pressione. Diversamente dai gruppi di pressione, che cercano solo vantaggi particolari per gruppi particolari senza modificare necessariamente l'assetto dei poteri costituiti e a differenza dei partiti, che hanno come quadro privilegiato di azione il quadro nazionale, la GFE esercita un’iniziativa politica autonoma rivolta alla fondazione di uno Stato nuovo, la Federazione europea.(Italia Estera) -