Il provvedimento ha tenuto banco nell'incontro di oggi sul Colle tra il presidente Giorgio Napolitano e il premier Silvio Berlusconi. Il Presidente del Consiglio si è detto disponibile a fare approfondimenti tecnici
ROMA, 17 MAR. (Italia Estera) - Il piano casa ha tenuto banco all'incontro di oggi, al Quirinale, tra il capo dello Stato Giorgio Napolitano e il premier Silvio Berlusconi, presenti il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Gianni Letta e alcuni ministri. Secondo fonti della maggioranza, il presidente della Repubblica avrebbe espresso alcune osservazioni al premier. In particolare, avrebbe chiesto di armonizzare il pacchetto con le misure cui sta lavorando l'esecutivo, da un lato con il testo unico sull'edilizia e dall'altro, con le competenze delle regioni, da verificare in sede della Conferenza unificata.
L'incontro di oggi é stato dedicato dapprima ai temi in agenda al prossimo Consiglio Europeo di Bruxelles e al G20 in programma a Londra il prossimo 2 aprile. In vista di questi appuntamenti, i due presidenti, informa una nota del Quirinale, hanno convenuto che è necessaria una "azione incisiva e coesa" dell'Ue per far fronte alla crisi e per garantire l'operato dei mercati finanziari a sostegno dell'economia. Subito dopo il pranzo, Berlusconi ha colto l'occasione per parlare del piano casa su cui c'é già stato un primo giro di tavolo, venerdì scorso, in Consiglio dei ministri.
L'ipotesi su cui si ragiona prevede la possibilità di sdoppiare il provvedimento in un decreto legge, con le misure urgenti per rilanciare il settore dell'edilizia, e un disegno di legge contente le parti più controverse da discutere in Parlamento. Il problema più delicato emerso nel dibattito politico riguarda proprio il raccordo fra queste due parti, le misure straordinarie per aprire in tempi brevi nuovi cantieri, da rendere subito effettive in forza del decreto legge, e le ricadute di queste misure sulla normativa vigente in materia di autorizzazione dei lavori edilizi. Ogni volta che si interviene su una materia con un decreto legge, fra gli altri problemi, nasce quello degli effetti che esso produce nel breve termine e che devono essere sanabili nel caso che il provvedimento non dovesse essere convertito in legge entro sessanta giorni e dovesse perciò decadere. Il modo più sicuro di superare questo problema è quello di cambiare la legge esistente con un'altra legge. Un altro aspetto riguarda la sussistenza dei criteri di necessità e urgenza previsti dalla Costituzione e il rispetto di altri profili costituzionali, dei quali si fa garante il capo dello Stato firmando il provvedimento del governo. In questo caso, uno dei punti più delicati emersi dal dibattito politico riguarda la salvaguardia delle competenze delle Regioni.
Il Cavaliere, riferiscono le stesse fonti, avrebbe preso atto dell'invito arrivato dal Quirinale, dicendosi disponibile a fare tutti gli approfondimenti tecnici necessari in materia.Convinto della necessita' di rilanciare al piu' presto l'economia, il presidente del Consiglio, secondo quanto riferito da fonti della maggioranza, avrebbe fatto presente l'importanza di approvare in tempi rapidi il piano casa. Da qui la conferma di procedere con un decreto legge per la materia di stretta competenza del governo e di far ricorso ad un ddl da presentare al Parlamento e alle regioni.
Il piano casa, quindi, sara' in ogni caso, riferiscono le stesse fonti, oggetto di un confronto con le regioni. Non a caso, il ministro degli Affari regionali Raffaele Fitto e' stato nel tardo pomeriggio a palazzo Chigi. (Italia Estera).