21 mar 2009 | Berlusconi pensa alle prossime elezioni europee: ''se si aggiungesse Casini saliremmo al 49%, in ogni caso aspiriamo al 53%". |
|
|
Quanto ai rapporti con Bossi e Fini:"si sono rafforzati, i due alleati non rappresentano alcun pericolo".
ROMA, 21 MAR. (Italia Estera) - Da Bruxelles, dove ieri si é svolto il congresso del Partitito Popolare europeo tutti i giornalisti chiedevano a Berlusconi come i congressisti avessero accolto la nascita del Pdl, Berlusconi ha risposto: "Con un po' di malizia, le dico che suscita un po' di invidia" ma comunque ha ricevuto ''molti applausi''. ''Ho avuto gli auguri di tutti e la conferma che il presidente del Partito popolare, il segretario generale e il capogruppo all'Europarlamento saranno presenti al congresso'' ha detto Berlusconi, precisando di aver chiarito ''che alla nostra destra ci sono una serie di partiti di destra come La Destra, Fiamma Tricolore, sei o sette piccole formazioni che rappresentano la destra e la destra storica''.
Il presidente del Consiglio con i cronisti si è soffermato anche sui rapporti con Umberto Bossi e Gianfranco Fini. Ha tenuto a sottolineare che "si sono rafforzati e i due alleati non rappresentano alcun pericolo". ''Sono 15 anni che faccio da centro del centrodestra - ha sottolineato - Non ci sono mai state crisi. I rapporti con i leader degli altri partiti sono rafforzati e quindi non c'è mai stata nessuna situazione in cui si sia andati al di là di una discussione''. Certo, ha rimarcato ancora, ''è naturale che anche in vista delle elezioni ognuno cerchi di presentarsi al proprio elettorato con temi che possono attrarre voti''. Però, ''non vedo nessun pericolo nei rapporti con questi due protagonisti''.
"Io oggi mi sono lagnato molto perché mi sono state attribuite frasi lontanissime dai miei sentimenti - ha spiegato il Cavaliere - Sia con Bossi che con Gianfranco Fini non ho mai avuto non dico scontri ma nemmeno distanze o altro". "Poi magari ci sono certe iniziative che uno o l'altro prendono che io non condivido'' ha aggiunto, ma tutto si "manifesta dentro un accordo che è sui principi e i valori più importanti". E soprattutto "dentro un programma che è quello della nostra coalizione''.
Poi, a chi dei cronisti chiedeva se vi fosse competizione con la Lega, Berlusconi ha risposto che "la competizione in politica è la regola". In vista di una campagna elettorale, ha detto, "c'è competizione con l'altra parte politica ma anche all'interno di uno stesso schieramento".
Quanto alle ronde, il premier ha voluto precisare, ''non ho detto che non servono, ma ho semplicemente spiegato che abbiamo dato un pretesto all'opposizione per attaccarci, così come ai media, perché non sono state capite dall'opinione pubblica". (Italia Estera).
|
|
|
| |
|