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18 mag 2008Il ministo degli esteri Franco Frattini al quinto vertice Ue-America Latina -

Il titolare della Farnesina ha avuto, qui a Lima, un "contatto" con il premier spagnolo José Luis Rodriguez Zapatero che ha confermato il "chiarimento" tra Roma e Spagna sulle politiche dell'immigrazione italiane.
  
di Carmine Ragucci
LIMA, 17 MAG –  Il quinto vertice Ue-America Latina é iniziato con la riunione dei ministri degli Esteri dei due continenti, mentre nel dare ufficialmente il via al summit il presidente peruviano Alan Garcia ha lanciato un appello in favore delle libertà democratiche e politiche. Dopo più di due giorni di discussioni a porte chiuse, i "funzionari ad alto livello" dei 27 paesi partecipanti hanno intanto messo a punto la bozza finale della Dichiarazione di Lima che, sottoposta all'esame dei ministri degli Esteri, è stata poi ratificata dai capi di Stato e di governo a chiusura del vertice Ue-America Latina, il quinto dal 1999.
 
Le discussioni si sono particolarmente incentrate sulla questione dei mutamenti climatici, dopo che la delegazione brasiliana ha considerato come un attentato alla sua sovranità l'impegno per l'avvio del programma congiunto di difesa dell'ambiente 'Euroclima'. Un confronto innescato dalla preoccupazione per il rischio di crisi alimentari e carestie provocate dal crescente utilizzo dei terreni agricoli per la produzione di biocombustibili, che in America Latina vede proprio il Brasile in prima linea. Il confronto è stato alla fine superato, grazie ai ritocchi introdotti dai rappresentanti europei al testo iniziale della Dichiarazione di Lima, intitolata 'Rispondendo insieme alle priorita' dei nostri popolì e articolato in 15 punti.
 
 Inaugurando i lavori del quinto vertice imprenditoriale Ue-America Latina, il presidente peruviano Garcia ha comunque dichiarato che "il processo di espansione dell'economia non deve comportare il sacrificio dell' ambiente". Garcia ha quindi lanciato un appello per la convocazione di elezioni libere nei paesi latinoamericani dove non si sono ancora svolte. Questi paesi, ha detto, devono "seguire un cammino chiaro: quello delle elezioni, della libertà di stampa e della libertà per coloro che soffrono emarginazione per le loro idee o le loro posizioni". L' intesa tra governi latinoamericani ed europei sui temi politici più scottanti non sembra tuttavia a portata di mano, e se nella Dichiarazione di Lima è stato incluso l'impegno alla lotta al narcotraffico, non è stato invece possibile fare altrettanto in materia di lotta al terrorismo.
 
Il ritorno di Franco Frattini alla Farnesina comincia da una trasferta in una terra lontana, in Perù. Il capo della diplomazia italiana è apparso a suo agio tornando a un incarico che già aveva coperto in un precedente governo di Silvio Berlusconi . La lotta alla diseguaglianza, l'integrazione fra Nord e Sud del mondo, la lotta al narcotraffico: questi argomenti, che sono stati centrali nella riunione nella capitale peruviana, torneranno come temi "prioritari" quando l'Italia guiderà il G8 il prossimo anno.
 
Frattini spiega quelle che saranno le nuove linee del governo sulla politica estera verso il Medio oriente e verso il delicato tema dell'immigrazione. Ha spiegato che l'Italia vuole lavorare per una maggiore integrazione tra Unione Europea e America Latina e ha confermato di considerare, per quanto riguarda l'immigrazione, "vincente" la ricetta europea, una ricetta che può essere esportata anche in altre situazioni.
 
Riprendendo in mano le redini della Farnesina, Frattini ha spiegato di aver trovato un ministero degli Esteri "riorganizzato" in un modo che a lui piace, "meno autoreferenziale" e più "aperto alla realtà ". In particolar modo, secondo il ministro, gli ambasciatori italiani nel mondo sono oggi "culturalmente più preparati per essere protagonisti e testimonial del made in italy". E questa Farnesina con "le procedure semplificate" potrà beneficiare di una "autonomia finanziaria" maggiore per le ambasciate italiane nel mondo. Da Lima, Frattini torna in Italia pronto per un lungo elenco di impegni e di trasferte tra i quali ha già annunciato un giro di visite in Medio Oriente e un possibile viaggio, in tempi brevi, a Tripoli per riallacciare i rapporti con la Libia di Gheddafi.
 
Una calorosa accoglienza da parte di Hugo Chavez ha contrassegnato il colloquio bilaterale che Franco Frattini, ha avuto con il presidente venezuelano. Il titolare della Farnesina ha avuto diversi incontri bilaterali con i leader sudamericani. Tra questi Frattini ha incontrato il boliviano Evo Morales, il peruviano Alan Garcia (nella foto), il brasiliano Ignacio Lula e, appunto, Chavez. Quest'ultimo ha chiesto a Frattini di salutare "l'amico Silvio Berlusconi" e ha invitato i vertici italiani a recarsi a Caracas. L'incontro con Lula ha confermato la volontà bilaterale di incrementare i rapporti a tutti i livelli e Frattini ha ribadito al presidente brasiliano l'invito a svolgere quanto prima una visita di Stato in Italia. Frattini e Lula hanno convenuto sulla necessità di convocare quanto prima la commissione mista italo-brasiliana per esaminare i diversi aspetti in campo economico, sociale, culturale e più in generale della cooperazione politica. Frattini ha sottolineato l'intenzione italiana di coinvolgere il Brasile e gli Stati latino-americani nel contesto della presidenza italiana nel G8 del 2009. Anche Lula ha chiesto a Frattini di portare un saluto al presidente del Consiglio Silvio Berlusconi.
 
L'attacco della "vice presidenta" Maria Teresa Fernandez de la Vega (che si somma alla estrema prudenza che le istituzioni europee mostrano verso ipotesi come la revisione del Trattato di Schengen), assume un significato politico che il successivo "chiarimento" di cui parla la Farnesina ridimensiona solo in parte.  Sull’argomento il ministro degli Esteri Franco Frattini ha avuto, qui a Lima, un "contatto" con il premier spagnolo José Luis Rodriguez Zapatero che ha confermato il "chiarimento" tra Roma e Spagna sulle politiche dell'immigrazione italiane.
 
Il chiarimento tra Italia e Spagna, riferiscono fonti della Farnesina qui a Lima  è avvenuto attraverso l'ambasciata italiana a Madrid e il sottosegretario agli affari europei spagnolo Diego Lopez Garrido il quale si è "rammaricato per le interpretazioni" date alle dichiarazioni di Fernandez De la Vega. Il "chiarimento" è avvenuto secondo "i normali rapporti diplomatici" hanno spiegato le fonti, sottolineando che "non c'é stato nessun passo diplomatico".  E’ emerso che la vicepremier "intendeva esprimere condanna nei confronti degli atti di violenza verificatisi in Italia nei giorni scorsi". Si tratta di una condanna riguardo le aggressioni contro i campi rom, in particolare nella periferia di Napoli, hanno osservato ancora le fonti della Farnesina, che "accomuna il governo spagnolo e il governo italiano". Quest'ultimo infatti ha già condannato questi atti. Inoltre, le dichiarazioni del vicepremier spagnolo "non hanno mai voluto riferirsi alle misure che il governo italiano sta per varare per la regolamentazione dell'immigrazione clandestina". Quindi, non c'é "nessun elemento critico verso il pacchetto che il governo si appresta a varare". Le stesse fonti della Farnesina hanno anche precisato,  a margine del lavori del summit tra Ue e i Paesi dell'America Latina e dei Carabi, che quando si parla di "rivedere Schengen, non si parla di porre sul tavolo la revisione del Trattato di Schengen ma di fare un 'tagliando' ". La precisazione si riferisce alle dichiarazioni fatte oggi a Bruxelles dal portavoce della Commissione europea Pietro Petrucci in risposta ad un commento sulle affermazioni del ministro Franco Frattini. Fare il "tagliando" di Schengen vuol dire verificare "l'efficacia delle misure di attuazione adottate dagli Stati membri" e non di fare una revisione del Trattato, hanno ribadito le fonti.
 
Inoltre parlando a Lima in una conferenza stampa il premier spagnolo ha aggiunto che "le relazioni con l'Italia sono e sono sempre state molto buone". Riferendosi alle dichiarazione della vice premier spagnola Marta Lopez de la Vega, Zapatero ha quindi affermato che "la vicenda è stata chiarita" a Lima in un colloquio tra il ministro degli esteri italiano Franco Frattini e un segretario di stato spagnolo. Fonti della delegazione spagnola al vertice di Lima hanno dal canto loro detto alla stampa che i governi di Spagna e Italia "hanno concordato che si è trattato di un malinteso".
 
"Il bilanciamento tra un rigore assoluto e le regole europee è la nostra stella polare". Ha affermato il ministro degli Esteri Franco Frattini qui a Lima a margine del summit Ue-Amlat. Poi il ministro degli Esteri Franco Frattini,  dopo il colloquio avuto con il premier spagnolo Zapatero e il ministro degli Esteri Miguel Angel Moratinos sulle politiche italiane sull'immigrazione ha detto che "La precisazione spagnola è molto puntuale e molto chiara". "Da parte della Spagna non c'era nessuna intenzione di accusare e rimproverare il governo italiano".
 
Frattini ha anche detto che seguendo e rispettando le norme Ue, la Spagna ha "espulso decine di migliaia di persone" provenienti dall'Africa occidentale e dirette verso le isole Canarie. Il governo spagnolo di José Luis Zapatero ha "rispettato e applicato" le norme Ue sull'immigrazione ed è stato "estremamente più severo e più rigoroso" del governo di Romano Prodi.
 
Dopo il caso del tentativo di rapimento di una bambina da parte di una ragazza rom e altri episodi di violenza, il ministro degli Esteri Franco Frattini avrebbe voluto sentire "una voce di condanna da parte della comunità rom". In tutto il dibattito sull'immigrazione, "é mancata una sola voce che avrei voluto sentire chiara e forte, quella della comunità rom", ha detto il titolare della Farnesina. Frattini ha sottolineato che gli episodi di violenza sono "atti individuali e non possono coinvolgere comunque l'intera comunità rom".
 
 Carmine Ragucci/Italia Estera
 
 
 
 
 
 



 
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