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08 gen 2007Napolitano e Rutelli celebrano il Tricolore

Il presidente della Repubblica:"Il Tricolore rappresenti lo Stato vicino ai cittadini'' - Il vicepremier: "E' compito di tutti far sì che continui a rappresentare per gli italiani la bandiera di uno Stato aperto alla collaborazione internazionale e vicino ai cittadini".
ROMA, 7 GEN  (Italia Estera) -  Il Tricolore 'bandiera' di uno Stato vicino ai cittadini e aperto alla collaborazione internazionale. E' questa la 'lettura' che ne dà il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, nel messaggio inviato dal Quirinale al sindaco di Reggio Emilia, Graziano Delrio, in occasione delle manifestazioni per il 210° anniversario della nascita della bandiera italiana, ''simbolo dell'unità nazionale, richiamato dalla stessa Costituzione repubblicana''.

Il capo dello Stato sottolinea che le manifestazioni per il Tricolore ''costituiscono un importante momento per celebrare i valori di libertà, di democrazia, di solidarietà posti a fondamento della nostra Nazione e per riflettere su come rispondere alle difficili sfide del nostro tempo, mantenendosi nel solco di quei valori''.
Una  volta tanto maggioranza e opposizione sono unite in occasione dei 210 anni dalla nascita della bandiera : Il Tricolore  è il  simbolo che appartiene a tutti. Unica nota stonata quella del leghista Roberto Calderoli che ha colto l'occasione dell'anniversario della nascita per criticare la bandiera italiana. ''210 anni sono troppi - dice - infatti il Tricolore è vecchio, stanco e rappresentativo soltanto delle tifoserie calcistiche. Oggi nel giorno del suo anniversario, dovremmo avere il coraggio di metterlo nel cassetto, come simbolo di periodi storici, anche quelli sicuramente non positivi per il Paese''. ''Se si vuole cambiare – conclude -  l'unica bandiera possibile può essere solo quella di una Federazione che raccolga sotto di sé la bandiera della Padania, dei 4 Mori della Sardegna, quella dei Vespri Siciliani e di tutte quelle parti del Paese che hanno una propria identità e i cui cittadini vogliono essere uomini liberi. Il Tricolore è lento, il Federalismo è rock e per poter vivere, e non solo sopravvivere, dobbiamo ballare e non stare fermi''.

A stretto giro la replica di Francesco Storace: ''Oggi Roberto Calderoli non ha rilasciato una delle sue migliori dichiarazioni e farebbe piuttosto bene a riporre nel cassetto il becerume antitricolore. Non dimenticando mai che la bandiera italiana ha accompagnato anche i Caduti di Nassirya, altro che nazionale di calcio''.

Al leghista replica anche Francesco Pionati dell'Udc: ''Stiamo cercando in cassetto delle dimensioni giuste. Tra Calderoli e il Tricolore non avremmo alcun dubbio su chi mettere da parte''.
In occasione della Festa del Tricolore Centinaia di persone hanno affollato oggi la piazza del Quirinale a Roma, per assistere al cambio della guardia solenne con lo schieramento del reggimento dei Corazzieri, che dopo essersi schierati, hanno sfilato rientrando nel palazzo del Quirinale. In piazza anche la fanfara del reggimento dei carabinieri a cavallo, che ha eseguito un repertorio di brani, tra cui l'inno di Mameli, applauditissimo.
A  Reggio Emilia  quest'anno è stato Francesco Rutelli a partecipare alla celebrazione dell'anniversario. Ha individuato il tratto di continuità fra gli ultimi due presidenti della Repubblica, Carlo Azeglio Ciampi (colui che ha reso "molto più forte l'idea d'amore per la bandiera") e Giorgio Napolitano ("ha una visione del patriottismo nazionale dentro una visione più larga: quella di un'Europa come seconda patria").
Rutelli ha detto che "E' compito di tutti far sì che il tricolore, oggi emblema di una realtà nazionale pienamente ed attivamente inserita nel contesto dell'Unione Europea, continui a rappresentare per gli italiani la bandiera di uno Stato aperto alla collaborazione internazionale e vicino ai cittadini, in grado di assicurare ad ogni individuo, ed in primo luogo ai giovani, le migliori condizioni per l'esplicazione delle proprie potenzialità, e di garantire l'indispensabile coesione sociale".
Un simbolo per tutti, insomma, ha aggiunto il Vice  Premier, che "non serva solamente quando vince la Nazionale". "La città di Reggio Emilia merita il ringraziamento degli italiani per la tenacia e l'intelligenza con cui ha tenuto viva la memoria del Tricolore. Non è stata impresa banale, ma gli ultimi anni- ha osservato Rutelli - hanno segnato un cambiamento sostanziale in questo processo di condivisione dell'idea di patria".
Con un pensiero alle riforme che il governo si appresta a varare ("con il 2007 proseguono e si accelerano"), Rutelli ha voluto cogliere l'occasione per annunciare un'altra idea a cui l'esecutivo di cui fa parte, con la benedizione di Romano Prodi, vuol cominciare a pensare: l'anniversario dei 150 anni dell'Unità d'Italia del 2011.
Il tricolore dovrà esserne un tratto distintivo, secondo il vicepremier che ha annunciato la costituzione di un comitato nazionale e una legge per 'Italia 2011', che dovrà individuare alcune realizzazioni esemplari, da completare entro il dicembre 2010: "infrastrutture per la cultura - ha spiegato - ma anche per la scienza e la tecnologia, per legare la celebrazione storica con una forte spinta di innovazione e futuro".
"Dobbiamo definire le migliori qualità nazionali, senza dimenticare la gastronomia, lo stile, la moda e le produzioni industriali di eccellenza, ovvero il tratto unico, nel mondo globalizzato, che porta a individuare e qualificare l'Italia".(Italia Estera) -



 
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