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12 dic 2006Cile, è morto Pinochet, violente manifestazioni

Circa 10mila persone hanno manifestato in piazza in tutto il Paese, divisi tra chi piangeva per il lutto e chi ballava in strada per la gioia. Novantanove arresti e 49 feriti
Servizio di Carmine Ragucci
SANTIAGO 11 NOV. (Italia Estera) - L'ex dittatore cileno Augusto Pinochet  è morto oggi a 91 anni. Era stato colpito da infarto ed edema polmonare il 3 dicembre scorso  ed aveva ricevuto anche l'estrema unzione. Negli ultimi anni della sua vita il generale che per 17 anni (dal 1973 al 1990) fu a capo di un regime dittatoriale, fu costretto a difendersi dalle accuse di violazione dei diritti umani, con tre diversi procedimenti aperti, e corruzione, con un caso aperto per il cosiddetto ''caso Riggs'' relativo alla scoperta di conti milionari aperti presso banche estere e cilene.
 La salma di Augusto Pinochet è stata trasferita, avvolta nella bandiera cilena, alla Scuola militare dell'esercito di Santiago mentre ieri sera in tutto il Paese sono divampate proteste, scene di lutto, e manifestazioni di gioia per la morte del militare.
Novantanove persone arrestate e 49 feriti. Questo il bilancio degli scontri registrati nella notte, secondo quanto ha riferito il viceministro dell'Interno Felipe Harboe. Gran parte degli arresti è avvenuta nella capitale, dove sono state fermate 53 persone, soprattutto nei quartieri più poveri e tradizionalmente problematici di Lo Hermida e Villa Francia.

I feriti sono soprattutto tra le forze dell'ordine: due carabinieri sono ricoverati in ospedale in gravi condizioni ma non in pericolo di vita. Uno dei due militari è stato aggredito nei pressi della Moneda, il palazzo presidenziale, l'altro è stato colpito alla gamba da un colpo di arma da fuoco. I feriti civili sono 6: tra questi, una donna a Valparaiso è stata raggiunta da un proiettile, probabilmente sparato dall'arma di un agente.

Secondo Harboe, l'importante è che non ci siano state vittime tra i circa 10mila che hanno manifestato in piazza in tutto il Paese, divisi tra chi piangeva per il lutto e chi ballava in strada per la gioia. ''Abbiamo informazioni che alcuni gruppi vogliono organizzare altre manifestazioni anche oggi'', ha affermato il viceministro, facendo un nuovo appello alla ''calma'' e alla ''responsabilità sociale''.

Negli ultimi anni della sua vita Pinochet fu costretto a difendersi dalle accuse di violazione dei diritti umani, con tre diversi procedimenti aperti, e corruzione per il cosiddetto 'caso Riggs' relativo alla scoperta di conti milionari aperti presso banche estere e cilene.

Intanto, presso l'accademia militare, è stata aperta al pubblico la camera mortuaria. I sostenitori dell'ex dittatore cileno hanno potuto sfilare di fronte alla bara aperta, con un vetro che copre il volto del generale. Il governo ha escluso funerali di stato o di proclamare una giornata di lutto nazionale, ma di riservare a Pinochet solo gli onori previsti per un ex capo di Stato maggiore delle forze armate, come ha precisato il portavoce dell'esecutivo, Ricardo Lagos Weber. Bandiere a mezz'asta potranno essere esibite solamente nei siti militari del Paese. Le esequie si terranno domani e i resti di Pinochet saranno cremati e restituiti alla famiglia.

La presidente cilena Michelle Bachelet non si è ancora pronunciata direttamente sulla morte di Pinochet, limitandosi ad esprimere la sua preoccupazione per le divisioni cui si è assistito ieri in Cile. Bachelet ha invitato i cileni ad una ''riconciliazione nazionale''. ''E' il grande onore al quale possiamo aspirare, se desideriamo maggiore giustizia, maggior dialogo e un sincero riavvicinamento tra di noi - ha proseguito la presidente socialista - Partendo dal nostro passato possiamo parlare di un futuro''.

''In molte parti del mondo la figura di Pinochet è totalmente screditata e condannata. La storia lo confermerà''. E' il commento per la morte dell'ex dittatore cileno di Isabel Allende,(NELLA FOTO) la parlamentare socialista figlia di Salvador Allende, presidente all'epoca del golpe di Augusto Pinochet, l'11 settembre del 1973. Allende ha affermato che si è chiuso ''un ciclo personale del dittatore'', ora ''irrilevante dal punto di vista politico'' e si è detta fiduciosa che la giustizia cilena segua il suo corso e che inizino le cause giudiziarie contro il resto degli imputati, circa 400 persone, per violazioni dei diritti umani durante gli anni del regime militare.
Nato a Valparaiso il 25 novembre 1915, Pinochet entra presto nella scuola militare da dove esce con il diploma. Nel 1972 viene nominato Generale Capo di Stato Maggiore dell'Esercito e grazie ai crescenti conflitti interni nel paese, il 23 agosto 1973 viene nominato proprio dal socialista Allende comandante in capo dell'Esercito. Dopo meno di venti giorni Pinochet è il protagonista del golpe che farà sprofondare per 17 anni il Cile nel terrore. Appoggiato dalla Cia, l'11 settembre 1973 destituisce il presidente. La Moneda viene bombardata con aerei da combattimento Hawker Hunter. All'interno del palazzo presidenziale, Allende rifiuta di arrendersi e si suicida.

Una volta al potere Pinochet usa il pugno di ferro. Torture, arresti di massa, omicidi e desaparecidos. Si calcola che durante la dittatura furono uccise 3.200 persone, di altre 1.200 non si ebbero più notizie mentre 28.000 uomini e donne subirono torture.

Nel 1988 in Cile si tiene un plebiscito per votare un nuovo mandato di 8 anni per Pinochet. Ma grazie alla vittoria dei no con il 58% il paese può tornare alla democrazia. Nel 1989 si tengono libere elezioni e l'11 marzo 1990 il generale lascia la presidenza.

Nel 1998 all'età di 82 anni viene arrestato a Londra, dove si trovava per un'operazione chirurgica, su mandato di cattura del giudice spagnolo Baltasar Garzon (NELLA FOTO). Il governo britannico, però, nega l'estradizione per motivi umanitari. Il generale potrà così tranquillamente ritornare in Cile. Qui grazie alla ''demenza senile'' accreditata dai medici e l'immunità senatoriale riesce a trascorrere vari anni in libertà. Interrotta dagli arresti domiciliari comminatigli per il suo ruolo in varie inchieste: dall''operazione Condor', il piano concordato negli anni Settanta tra le dittature latinoamericane per reprimere l'opposizione, alle torture a 'Villa Grimaldi' fino al caso 'Riggs Bank', utilizzata per creare società off-shore attraverso cui riciclare milioni di dollari.
Carmine Ragucci/Italia Estera
 



 
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