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23 mar 2006VOTO ALL'ESTERO: Il momento che hai atteso da decenni, é arrivato! Vai a Votare di Mario Basti

ROMA, 22 MAR. (Italia Estera) - Anche Mario Basti, il fondatore della 'Tribuna Italiana' di Buenos Aires, rivolge  ai lettori  dalla sua storica "Finestra" l'appello per andare a votare.

Caro Lettore, il momento che hai atteso da decenni, fra giornate di speranza e giornate di delusione é ormai arrivato! É arrivato per te, come per me, per gli altri milioni di italiani residenti all’estero e che sono iscritti all’Aire, il momento di votare, per decidere, come decidono gli italiani residenti in Italia, che il governo di turno, che sará eletto il 9 e 10 aprile si occupi veramente anche di noi, tenga conto delle nostre annose rivendicazioni in materia di assistenza, di cultura, di solidarietá, come abbiamo pienamente meritato con il nostro lavoro e sacrificio, anche negli anni difficili dell’immediato dopoguerra.
Quest’anno la Repubblica Italiana compie 60 anni, dopo alterne vicende, fra luci ed ombre e noi italiani all’estero, pur se lontani non siamo stati assenti, nè indifferenti, nè sono stati inferiori il nostro lavoro, i nostri sacrifici, l’apporto di contributi, grazie ai quali l’Italia delle macerie ha potuto ottenere un posto di rilievo fra le Grandi potenze della terra. Eppure per noi italiani all’estero fondi per l’assistenza agli anziani o per far conoscere il glorioso passato dell’Italia e la sua civiltá di valore universale ai nostri figli, non c’erano mentre c’erano per qualsiasi piccolo Comune d’Italia, o erano tanto esigui da non consentire un programma organico. A Roma nei palazzi della politica si preferiva far finta di ignorare la nostra esistenza, non soltanto negli ultimi anni, ma sempre durante la prima, la seconda e la terza repubblica, sicchè le responsabilitá vanno ricercate nelle file della destra, e della sinistra, di chi faceva promesse da marinaio e di chi preferisce sostenere i “diritti” degli immigrati magari clandestini africani, asiatici,balcani, ignorando quelli di noi emigrati e dei nostri figli.
Grazie a Dio, finalmente é prevalso il buon senso, l’azione tenace delle associazioni italiane che noi abbiamo costituito qui -incontri, congressi, dibattiti e la sensibilitá di alcuni politici italiani -Tremaglia, primo di tutti e altri di altri partiti- hanno fatto scoprire in Italia la nostra esistenza e cosí abbiamo ottenuto anche noi il diritto di voto che ci assegnava la Costituzione.
Ora che il diritto é divenuto realtá e forse tu, caro Lettore, hai giá ricevuto dal Consolato il plico con le schede e le norme per votare - se non l’hai ancora ricevuto é questione solo di giorni- Ora tutto dipende da te. La nostra partecipazione al voto potrá cambiare molte cose, ma potrá anche lasciare tutto immutato o quasi e milioni di schede potranno servire solo ad alimentare vaghe promesse dei governanti di turno, dei politici di turno, delle coalizioni di turno.
E allora, caro lettore, non attardiamoci piú sul passato; pensiamo al presente e al futuro, ai pochi anni di vita che rimangono a noi emigrati, a noi dell’esodo degli anni Cinquanta, ai molti anni di vita dei nostri figli nati qui, di quelli che sentono il valore e la fierezza delle radici italiane e comprendono che l’essere nati altrove, non gli toglie lo spirito di italianitá. Ma tutto dipende da te, caro Lettore.
C’è tanta brava gente nelle otto liste che tu potrai votare; gente che per decenni si é occupata dei tuoi e nostri problemi nelle centinaia di Case d’Italia che sono le associazioni culturali, solidaristiche, regionali, assistenziali che noi e non i governi italiani abbiamo istituito. Ma ci sono anche, come ti dicevo nella FINESTRA di mercoledí scorso, tanti “paracadutisti”, brave persone anch’esse, ma che la collettivitá italiana l’hanno scoperta soltanto oggi e alcuni non l’hanno ancora scoperta. Candidati paracadutisti ai quali fa gola il seggio di senatore a Palazzo Madama o quello di deputato a Montecitorio e oltre all’ambizione personale sono spinti dalla passione politica di destra o di sinistra , della coalizione ora guidata da Berlusconi o di quella che potrebbe invece subentrare quella di centrosinistra guidata da Prodi.
Ma, caro Lettore, la nostra situazione, i nostri problemi, le nostre aspirazioni, nessuno per buono,e bravo che sia, puó conoscerli meglio di noi che ne abbiamo fatto il nostro pane quotidiano per decenni, noi che la vita di collettivitá, con le sue esperienze l’abbiamo vissuta nelle associazioni che noi stessi abbiamo costituito o sviluppato, mettendole a disposizione di tutti.
Sappi scegliere, dunque, caro lettore, candidati che non puntano a fare gli “onorevoli”, per apprendere quali sono le nostre aspirazioni. Sceglili fra dirigenti delle associazioni che sanno quali sono e possono perció meglio impegnarsi in base all’esperienza personale di tanti anni ed assicurare una presenza italiana sempre piú operosa in Argentina, una presenza che significhi progresso per i due paesi, non per questa o quella coalizione, non per questa o quella politica.
Se vuoi che cambi tutto e in meglio, grazie alle elezioni, dipende soltanto da te, dal tuo voto, dal segno che metterai nella scheda.

MARIO BASTI

 Caro Lettore, il momento che hai atteso da decenni, fra giornate di speranza e giornate di delusione é ormai arrivato! É arrivato per te, come per me, per gli altri milioni di italiani residenti all’estero e che sono iscritti all’Aire, il momento di votare, per decidere, come decidono gli italiani residenti in Italia, che il governo di turno, che sarà eletto il 9 e 10 aprile si occupi veramente anche di noi, tenga conto delle nostre annose rivendicazioni in materia di assistenza, di cultura, di solidarietà, come abbiamo pienamente meritato con il nostro lavoro e sacrificio, anche negli anni difficili dell’immediato dopoguerra".

Un appello al voto in generale e per i candidati dell’associazionismo in particolare perchè, sostiene Basti, sono gli unici che hanno vissuto e, dunque, sono a conoscenza, dei veri problemi dell’emigrazione italiana.
"Quest’anno la Repubblica Italiana compie 60 anni, dopo alterne vicende, fra luci ed ombre e noi italiani all’estero, pur se lontani non siamo stati assenti, nè indifferenti, nè sono stati inferiori il nostro lavoro, i nostri sacrifici, l’apporto di contributi, grazie ai quali l’Italia delle macerie ha potuto ottenere un posto di rilievo fra le Grandi potenze della terra. Eppure per noi italiani all’estero fondi per l’assistenza agli anziani o per far conoscere il glorioso passato dell’Italia e la sua civiltà di valore universale ai nostri figli, non c’erano mentre c’erano per qualsiasi piccolo Comune d’Italia, o erano tanto esigui da non consentire un programma organico. A Roma nei palazzi della politica si preferiva far finta di ignorare la nostra esistenza, non soltanto negli ultimi anni, ma sempre durante la prima, la seconda e la terza repubblica, sicché le responsabilità vanno ricercate nelle file della destra, e della sinistra, di chi faceva promesse da marinaio e di chi preferisce sostenere i "diritti" degli immigrati magari clandestini africani, asiatici, balcanici, ignorando quelli di noi emigrati e dei nostri figli.
Grazie a Dio, finalmente é prevalso il buon senso, l’azione tenace delle associazioni italiane che noi abbiamo costituito qui -incontri, congressi, dibattiti e la sensibilità di alcuni politici italiani - Tremaglia, primo di tutti e altri di altri partiti - hanno fatto scoprire in Italia la nostra esistenza e così abbiamo ottenuto anche noi il diritto di voto che ci assegnava la Costituzione.
Ora che il diritto é divenuto realtà e forse tu, caro Lettore, hai già ricevuto dal Consolato il plico con le schede e le norme per votare - se non l’hai ancora ricevuto é questione solo di giorni. Ora tutto dipende da te. La nostra partecipazione al voto potrà cambiare molte cose, ma potrà anche lasciare tutto immutato o quasi e milioni di schede potranno servire solo ad alimentare vaghe promesse dei governanti di turno, dei politici di turno, delle coalizioni di turno.
E allora, caro lettore, non attardiamoci più sul passato; pensiamo al presente e al futuro, ai pochi anni di vita che rimangono a noi emigrati, a noi dell’esodo degli anni Cinquanta, ai molti anni di vita dei nostri figli nati qui, di quelli che sentono il valore e la fierezza delle radici italiane e comprendono che l’essere nati altrove, non gli toglie lo spirito di italianità. Ma tutto dipende da te, caro Lettore.
C’è tanta brava gente nelle otto liste che tu potrai votare; gente che per decenni si é occupata dei tuoi e nostri problemi nelle centinaia di Case d’Italia che sono le associazioni culturali, solidaristiche, regionali, assistenziali che noi e non i governi italiani abbiamo istituito. Ma ci sono anche tanti "paracadutisti", brave persone anch’esse, ma che la collettività italiana l’hanno scoperta soltanto oggi e alcuni non l’hanno ancora scoperta. Candidati paracadutisti ai quali fa gola il seggio di senatore a Palazzo Madama o quello di deputato a Montecitorio e oltre all’ambizione personale sono spinti dalla passione politica di destra o di sinistra, della coalizione ora guidata da Berlusconi o di quella che potrebbe invece subentrare quella di centrosinistra guidata da Prodi.
Ma, caro Lettore, la nostra situazione, i nostri problemi, le nostre aspirazioni, nessuno per buono,e bravo che sia, può conoscerli meglio di noi che ne abbiamo fatto il nostro pane quotidiano per decenni, noi che la vita di collettività, con le sue esperienze l’abbiamo vissuta nelle associazioni che noi stessi abbiamo costituito o sviluppato, mettendole a disposizione di tutti.
Sappi scegliere, dunque, caro lettore, candidati che non puntano a fare gli "onorevoli", per apprendere quali sono le nostre aspirazioni. Sceglili fra dirigenti delle associazioni che sanno quali sono e possono perciò meglio impegnarsi in base all’esperienza personale di tanti anni ed assicurare una presenza italiana sempre più operosa in Argentina, una presenza che significhi progresso per i due paesi, non per questa o quella coalizione, non per questa o quella politica.
Se vuoi che cambi tutto e in meglio, grazie alle elezioni, dipende soltanto da te, del tuo voto, dal segno che metterai nella scheda"




 
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