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Il voto degli Italiani all'Estero

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11 apr 2006VOTO ALL'ESTERO. L'analisi de L'Unione

Danieli: il "trend positivo" emerso dagli scrutini é "un elemento di realtà". Pittella: "Deterninante presentarci uniti, sotto uno stesso simbolo e un unico premier. Le dichiarazioni di Franco Narducci e Claudio Micheloni.



ROMA, 11 apr - Conferenza stampa nella sede de L’Unione a Piazza Santi Apostoli presenti il senatore della Margherita Franco Danieli coordinatore DL per gli italiani all’estero, insieme a Gianni Pittella, l’europarlamentare Ds responsabile anch’egli degli italiani all’estero e ad altri membri del Coordinamento de L’Unione per gli italiani nel mondo. Danieli ha presentato i primi dati certi della circoscrizione estero al Senato. Quattro seggi su 6 sono stati conquistati da L’Unione, che ha così superato anche a Palazzo Madama la Casa delle Libertà con un totale di 158 seggi contro 156.

Il senatore Danieli, che di Italiani nel mondo se ne intende e come (tra l’altro per aver soggiornato per molti anni all’estero con i suoi genitori) ha confermato quello che andava dicendo nel corso di tutta la campagna elettorale: "guardate che il voto all’estero andrà in una direzione completamente diversa da quella che immaginano i più". E stamattina ha aggiunto "questa nostra valutazione è stata confermata dai risultati giunti nel corso della notte", che hanno trasformato il "trend positivo" emerso dai primi scrutini della circoscrizione estero in "un elemento di realtà".

Ai quattro seggi de L’Unione va aggiunto anche quello conquistato in Sud America dalla lista indipendente AISA (49.903 voti) . Pallaro (nella foto) che ne è l’ispiratore ed il capolista, pur essendo tendenzialmente di centrodestra, aveva annunciato il proprio appoggio alla maggioranza uscente dal voto. Una decisione che per Danieli "ha una sua dignità", perché l’intento di Pallaro è quello di dare seguito alle istanze degli italiani all’estero e questo sarà molto più facile se farà parte della coalizione di governo. E poi Pallaro appare lungimirante perché è molto vicino alla realtà politica italiana dal momento in cui è il vicesegretario d’area del CGIE e il presidente della Camera di Commercio italo-argentina. Pallaro, lo ricordiamo ai nostri lettori, ha fatto queste affermazioni fin dall’inizio della campagna elettorale vedi Italia Estera del 25 nov. 2005 una nostra intervista con Luigi Pallaro.

Al di là di tutto , ha proseguito Danieli, "gli italiani all’estero sono stati determinanti per lo meno per la cadenza elettorale, perché i loro sono stati gli ultimi dati, in un momento in cui c’era ancora grande incertezza". Ma ora "abbiamo dato una bella risposta alle ansie di tanti".
Per Gianni Pittella, responsabile DS per gli italiani all’estero, le motivazioni per cui L’Unione ha prevalso tra i nostri connazionali nel mondo sono diverse. "Presentarci uniti, sotto uno stesso simbolo e per appoggiare un unico premier, è stato un messaggio molto apprezzato dai connazionali", che hanno evidentemente deciso di appoggiare la coalizione anche per "i programmi precisi e aderenti alle loro problematiche" che sono stati illustrati nel corso della campagna elettorale. E poi, ha aggiunto Pittella, ha prevalso "il profilo dei nostri candidati, tutti profondamente inseriti nel mondo dell’emigrazione, ma non digiuni di politica italiana". Anche per questo Pittella ha criticato le "operazioni di screditamento già in atto" da parte di quelle forze politiche che "sino all’altro giorno enfatizzavano i connazionali a cui hanno dato il voto".
"I nostri senatori e deputati – afferma ancora Pittella - saranno perfettamente in grado di svolgere a tutto tondo il ruolo di parlamentari". Gli fa eco Danieli: "abbiamo candidato persone riconosciute ed apprezzate dalla comunità, gente dotata di grande senso di responsabilità, di grande determinazione, di grande serietà, che saprà quindi lavorare per gli italiani nel mondo". Ma si tratta, ha voluto precisare Danieli, di "parlamentari di serie A, che si occuperanno pienamente di quella che è la dinamica politica e istituzionale nel parlamento della Repubblica".

Alla conferenza stampa erano presenti i due capilista di Camera e Senato della ripartizione Europa, Franco Narducci e Claudio Micheloni.
"Francamente stanno avvenendo delle cose straordinarie", ha commentato Narducci, riferendosi alla "ampia partecipazione" (all’estero ha votato il 42,07% degli aventi diritto) "che valutiamo con soddisfazione, soprattutto in alcuni Paesi come il Sud America, ma anche in Svizzera dove ci sono state punte del 60%". E poi – ha sottolineato ancora Narducci - al "fatto straordinario degli italiani all’estero che votano per la prima volta e diventano giudici del risultato politico che si va delineando, con un recupero sul Senato ed una forte maggioranza anche alla Camera, non solo in Europ,a ma anche nelle altre circoscrizioni". Per Narducci è "un dato estremamente confortante e interessante per gli italiani che vivono all’estero, finalmente protagonisti a 360 gradi".

Poi Narducci ha sottolineato anche il fatto che "L’Unione non ha messo in atto una campagna elettorale basata sugli slogan" e caratterizzata dalla "asprezza che c’è stata in Italia"."Abbiamo organizzato, per esempio in Svizzera, circa 40 assemblee in base ad una cultura dell’ascolto e dell’attenzione verso le nostre comunità che a quel punto credo abbiano fatto delle scelte oculate, dopo aver ascoltato, ponderato e capito con chi avevano a che fare, le traiettorie di vita delle persone che chiedevano il loro consenso". Narducci ha anche sottolineato il "fortissimo interesse che hanno mostrato i mezzi di informazione all’estero, specialmente sul territorio svizzero" e la grande voglia di votare anche tra "i ragazzi di terza generazione".
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Per Claudio Micheloni, la vittoria de L’Unione nella circoscrizione estero è stata "un regalo di Berlusconi" e della sua politica, in virtù della quale, "in questi cinque anni noi italiani all’estero siamo tornati a rivivere l’umiliazione dei primi anni della nostra emigrazione, quando l’Italia era mafia e "combinazione"". Fortunatamente, ha aggiunto Micheloni, "gli italiani all’estero vivono in Paesi del mondo dove generalmente televisioni, stampa e radio sono libere" e dunque "non si può raccontare loro che l’immagine e il prestigio dell’Italia nel mondo non sono mai stati così grandiosi. Questo purtroppo lo si può dire agli italiani in Italia e alcuni ci credono. Noi viviamo un’altra realtà" e lì "il nostro Paese ha perso la sua immagine di legalità".

Ma per il capolista al Senato non c’è solo questo nel "risultato positivo" di oggi. Un altro motivo sta per nell’essersi presentati uniti, "come Unione, perché una cosa che gli italiani all’estero generalmente non apprezzano è la frantumazione del mondo politico. Sono abituati a vivere in Paesi dove ci sono due o tre grosse coalizioni e non sono certamente interessati a seguire i dibattiti abituali della politica italiana".
Per Narducci e Micheloni, a scrutini conclusi "si aprirà un altro scenario", ma l’essere stati l’ago della bilancia di queste elezioni sarà "una responsabilità molto più pesante di quella che ci aspettavamo" e Micheloni ammette "dovremo essere umili" e "dimostrare la nostra capacità di essere coerenti ed affrontare con serietà questo risultato".

Franco Narducci, che per il momento continuerà a fare il Segretario Generale del CGIE (Consiglio Generale degli Italiani nel Mondo) nella sua grande capacità di fare e nella sua grande esperienza si è già detto pronto a portare all’attenzione del Parlamento italiano tre temi importanti per le comunità all’estero: "maggiore informazione di ritorno; maggiore promozione della cultura e non più solo difesa; e l’economia, per far emergere il volto nuovo dell’Italia all’estero, che è un volto vincente e può aiutare a far tornare l’Italia a vincere di nuovo".

Ma Danieli frena e invita tutti ad andare per tappe seguendo l’evoluzione, appunto delle tappe istituzionali: "ragioniamo adesso sui risultati, poi ci sarà la formazione del parlamento".

Che ne sarà in futuro del Ministero per gli Italiani nel Mondo? "Ci sono alcune condizioni che andranno esaminate", ha spiegato Danieli, "perché ora c’è un Ministro senza portafoglio e su questo elemento va posta l’attenzione". Ciò sta a significare che in un futuro governo di centrosinistra "o ci sarà un portafoglio o bisognerà accorpare in un’unica figura colui che gestisce le risorse e chi invece ha l’incarico, oggi solo onorifico, di Ministro degli Italiani nel Mondo". Ma sul totoministro le bocche per il momento sono chiuse.

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Beppe Nisa/Italia Estera




 
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