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Il voto degli Italiani all'Estero

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05 apr 2006VOTO all’estero: E’ in corso quello dei militari italiani in missione

Molti hanno già votato . In Iraq hanno tempo fino a domani alle 16

ROMA, 5 APR (Italia Estera) -  Sono in corso per la prima volta le operazioni di voto riguardanti gli 8927 militari di ogni grado impegnati, in missioni a terra o a bordo di unità navali, fuori dal territorio nazionale. –Così i militari sono tra quegli italiani che non dovranno aspettare domenica prossima per andare a votare. Molti l’hanno già fatto; i primi addirittura 10 giorni fa.

I militari interessati – informa una nota del Ministero della Difesa -  sono dislocati nelle più diverse aree del mondo, dai Balcani all'Afghanistan, dall'Iraq al Libano, dal Golfo Persico alle acque del Nord Europa, dall'Egitto alla Palestina a Israele, al Pakistan, al Marocco, solo per citarne alcune.
La distribuzione delle schede, per tutte le missioni, è avvenuta non appena i Consolati hanno avuto a disposizione tale materiale, nei giorni dal 24 al 26 marzo.
La legge che introduce il “voto dei cittadini temporaneamente all’estero per motivi di servizio o missioni internazionali» è la n. 22 del 27 gennaio. Gli uomini e le donne con le stellette sono stati iscritti in appositi elenchi dell’Aire, le anagrafi dei cittadini italiani residenti all’estero. Possono votare per i candidati della Circoscrizione Estero in cui ricade il "teatro" operativo. Quindi, a differenza dell’Italia, si possono esprimere singole preferenze, a seconda del numero di deputati e senatori che devono essere eletti in quell’area: e così, 2 preferenze in Bosnia e Kosovo  che ricade nell’aerea Europa per l’elezione di 4 deputati e una preferenza per i 2 senatori  , 1 sola in Iraq e in Afghanistan (area Asia).
Le modalità per il recapito delle schede ai militari, e per il loro rientro in Italia, sono state messe a punto dai ministeri degli Esteri e della Difesa, tenendo conto delle «particolari situazioni locali». In ogni caso, le buste anonime con il voto dovranno essere consegnate alle autorità consolari entro le ore 16:00 del 6 aprile. Questo spiega perchè, in alcuni casi, le urne sono già state chiuse da giorni. E’ il caso di Herat, ad esempio, dove le buste dei militari italiani del Team di ricostruzione provinciale e degli aviatori della Fsb (la base di supporto avanzato), in tutto 350, hanno già raggiunto Kabul. Ed è pure il caso dei marinai imbarcati. L’equipaggio di nave San Giorgio, in attività addestrativa nel Mare del Nord, ha approfittato di una sosta in Olanda, lo scorso week end, per consegnare le buste al personale del consolato; quello di nave Euro, che partecipa a Enduring Freedom, la lotta al terrorismo internazionale, ha invece approfittato di una sosta a Muscat.
L'Iraq tra tutti i teatri operativi è quello "più caldo", anche per i risvolti sulla politica interna. Il pomeriggio del 23 marzo 2006, personale del Comando Operativo di vertice Interforze ha prelevato dal Ministero degli Affari Esteri i plichi contenenti il materiale elettorale, suddivisi in quattro contenitori: contingente di Nasiriyah, personale dell'Ambasciata di Baghdad, personale militare di stanza a Baghdad e personale militare di stanza a Bassora. Il mattino del 24 marzo, i contenitori sono stati imbarcati su un aeromobile dell'Aeronautica Militare in partenza dall'aeroporto di Roma Ciampino che è atterrato nel pomeriggio dello stesso giorno all'aeroporto di Tallil, ubicato nei pressi della base di Nasiriyah. Il giorno successivo sono stati distribuiti alle singole Task force a Nassiriya, Baghdad e Bassora. Il 26 marzo sono stati consegnati agli interessati (che hanno dovuto firmare per ricevuta) e sono cominciate le operazioni di voto, che si chiuderanno, appunto, domani alle 16.
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Per tutte le altre missioni, il materiale elettorale, approntato dai Consolati, è stato consegnato a rappresentanti dei contingenti o delle missioni che lo hanno distribuito individualmente ai militari votanti, i quali hanno firmato per ricevuta.
Il diritto di voto viene esercitato sotto la responsabilità dei Comandanti dei reparti terrestri, o delle unità navali, che hanno individuato appositi locali ove il militare elettore può ritirarsi riservatamente ed esprimere il proprio voto.
 E così, mentre a Kabul è stato istituito una sorta di seggio elettorale (dove viene consegnata la scheda) con cabine dove votare, a Nassiriya ognuno può compilare le schede dove vuole (nel proprio alloggio, in ufficio, basta che si tratti di un «locale riservato") e poi depositare la busta chiusa nell’urna. Le schede, una volta votato, saranno inoltrate ai consolati di competenza. Nella capitale afgana, ad esempio, i militari (che sono circa 1.400) avranno tempo fino alle ore 12 del 6 aprile, quando le schede saranno consegnate all’ambasciata. A Nassiriya, invece (i soldati sono 2.600 e non c’è consolato), si può votare fino alle 16 del 6 aprile, perchè i contenitori di schede votate in Iraq il mattino del 7 aprile saranno imbarcati su velivolo dell'Aeronautica Militare in partenza da Tallil per Roma Fiumicino.
Subito dopo l'atterraggio, i contenitori saranno consegnati, previa redazione d'apposito verbale, a funzionari del Ministero degli Affari Esteri, che ne assicureranno il recapito al suddetto Centro di Raccolta.

Tutti gli altri plichi votati rientreranno in Italia in valige diplomatiche con voli di linea, all'Aeroporto di Roma Fiumicino. Allo scalo romano i plichi saranno presi in consegna da funzionari del MAE che ne assicureranno il recapito al Centro di Raccolta di Castelnuovo di Porto (Roma), per le successive operazioni di spoglio.(Italia Estera) -

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Sabato arrivano i primi plichi con le schede votate dagli italiani all'estero. A riceverli Tremaglia

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