- REGGIO CALABRIA – E’ morto il sindaco di Reggio Calabria, Italo Falcomatà. Il 13 luglio, con un annuncio choc, aveva reso noto di avere la leucemia. Falcomatà era ricoverato nel reparto di ematologia degli Ospedali Riuniti di Reggio Calabria. Due settimane fa era stato sottoposto al trapianto di midollo osseo e sembrava avviato ad un lento recupero. Improvvisamente, ha avuto delle complicazioni renali che hanno comportato un aggravamento del quadro clinico.
Italo Falcomatà, l’uomo delle mille battagli civili, culturali ed ideali non ce l’ha fatta. Di lui si diceva che non mollava mai ed anche che l’annuncio choc di cinque mesi della sua malattia rientrava nella caratura, personale e politica, di Falcomatà. Docente di lettere, 58 anni, sposato con un’insegnante di latino e greco, non un politico di professione, Falcomatà era salito agli onori della politica che conta un decennio fa, occupando la scranno più alto di Palazzo san Giorgio, sede del Comune di Reggio Calabria.
Lasciò il segno al punto che, alla prima scadenza elettorale amministrativa con elezione diretta, quasi un plebiscito lo portò sulla poltrona di sindaco. Cosa ripetuta nel maggio scorso, quando il Centro sinistra perse in quasi tutti i collegi di Camera e Senato, ma lui andò, nello stesso giorno, controcorrente, ancora una volta eletto al primo turno, quasi con il 60 per cento. Il segno di una popolarità che Falcomatà aveva saputo imprimere con un atteggiamento ed uno stile pacato, calmo, mai gridato e mai oltre il segno, spesso in controtendenza rispetto al carattere dei suoi concittadini.
Falcomatà era stato, però, anche un uomo di battaglie decise: contro la mafia, in primo luogo, al punto da ricevere minacce a ripetizione e costretto a muoversi sotto scorta; per la sua città, per il rilancio dell’immagine di Reggio, per troppi anni simbolo negativo della Calabria e dell’intero Mezzogiorno.