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02 gen 2006Da Kabul un bilancio sul 2005 dell’ambasciatore Ettore Francesco Sequi

KABUL (AFGANISTAN) - 2 gen. - (Italia Estera) - L'ambasciatore d'Italia a Kabul Ettore Francesco Sequi traccia un bilancio sul ruolo cruciale che il "Sistema Italia" ha svolto in Afganistan:
"Il 2005 è stato un anno particolarmente importante per l’Afghanistan. Lo svolgimento delle elezioni e l’insediamento del primo Parlamento liberamente eletto dopo circa trent’anni; la conclusione del Processo di Bonn e l’avvio del “Processo di Kabul”; il progressivo passaggio dall’emergenza alla stabilizzazione del Paese.
Il “Sistema Italia”, nelle sue varie componenti – civile, militare e ONG - ha svolto un ruolo cruciale a tal fine. Sul piano politico, nulla più della nostra posizione a fianco dell’Afghanistan nel suo processo di ricostruzione, stabilizzazione e rafforzamento delle Istituzioni democratiche ha mostrato quanto consolidate siano le relazioni bilaterali.
Abbiamo poi intensificato il nostro impegno nella realizzazione di progetti di Cooperazione bilaterale e multilaterale, - afferma l'ambasciatore d'Italia -  consapevoli che essi rappresentano un fattore indispensabile non solo allo sviluppo economico di lungo periodo, ma anche alla promozione delle Istituzioni e
della società civile di questo Paese.
Abbiamo aperto due lettorati di italiano presso le Università di Kabul e di Herat  per assecondare il rinnovato interesse afghano nei confronti della lingua e della cultura italiane e continuiamo nelle nostre iniziative a sostegno del patrimonio culturale afghano.
L’Italia ha proseguito il proprio impegno nella riforma della Giustizia, cruciale ai fini dell’affermazione dello Stato di Diritto.
Le nostre Forze Armate hanno offerto un insostituibile contributo alla crescita e alla stabilità dell’Afghanistan, in uno spirito di solidale collaborazione (nella foto), testimoniata anche dal loro straordinario impegno nell’assistenza umanitaria alla popolazione civile.
In marzo abbiamo assunto la responsabilità del PRT di Herat e, ad agosto, il Comando di ISAF. E’ anche grazie al Comando italiano, egregiamente esercitato dal Gen. C.A. Del Vecchio, che le elezioni del 18 settembre si sono tenute in un contesto pacifico e democratico.
E quest’anno, per la prima volta, una delegazione di imprenditori e rappresentanti delle associazioni economiche e finanziarie italiane ha visitato l’Afghanistan con l’intento di avviare collaborazioni con le controparti locali al fine di favorire il progresso economico e, insieme, contribuire alla prosperità dei nostri due Paesi.
L’impegno italiano nella ricostruzione dell’Afghanistan che si avvia, attraverso un difficile ma ambizioso cammino, al progressivo passaggio dall’emergenza alla stabilizzazione ci è valso riconoscenza e gratitudine.
L’Ambasciata continuerà a lavorare con impegno, - conclude l'ambasciatore Ettore Francesco Sequi -  nella consapevolezza di un profondo e solidale rapporto tra i due Paesi, di una somma di interessi comuni, di aspirazioni condivise tra i nostri Popoli. A tal fine è cruciale che, come nel 2005, le varie componenti del “Sistema Italia” in Afghanistan continuino a “fare squadra”, a sentirsi parte di un tutto, per essere protagoniste del fruttuoso dialogo instaurato con questo Paese. Sono i giocatori che sanno fare squadra quelli che vincono le partite.
Ettore Francesco Sequi, Ambasciatore d’Italia a Kabul
 



 
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