BUENOS AIRES, 18 FEB. (Italia Estera) - Italia Estera anticipa le dichiarazioni di Pallaro che “Tribuna Italiana” pubblicherà mercoledì prossimo.
Giorni di campagna elettorale, di dichiarazioni, di botta e risposta.
Luigi Pallaro, presidente della FEDITALIA e candidato nella lista delle Associazioni Italiane del Sudamerica, non si è fatto sfuggire l’occasione per rispondere a Tremaglia, che in una intervista recente aveva manifestato insistentemente la sua paternità sulla legge del voto degli italiani all’estero e si era sommato al coro dei politici che non guardano di buon occhio i candidati dell’associazionismo, perché non fanno parte dei partiti.
L’occasione Pallaro l’ha avuta per la presenza di giornalisti durante una numerosa riunione all’AIMI per raccogliere firme per la presentazione della lista, alla quale era presente insieme al candidato deputato della lista Associzioni Italiane in Sudamerica
Abbiamo chiesto a Pallaro se era a conoscenza delle dichiarazioni di Tremaglia sulla paternità del voto e sulla negativa di Pallaro a schierarsi con uno o con l’altro polo. Il vicesegretario generale del CGIE per l’America Latina non si è fatto pregare ed ha approfondito il senso delle sue dichiarazioni riportate da “la Repubblica”.
“Su questo punto - ha detto Pallaro - se si vuole solo far polemica, si può anche fare, ma non ha senso. Cerchiamo di fare ordine. Quando dico che non possiamo permetterci il lusso di andare all’opposizione, significa che le elezioni degli italiani all’estero e la nomina dei deputati e dei senatori sono ben diverse da quel che avviene in Italia. Non è che tu ti fai eleggere all’estero e ti arruoli in un partito politico italiano e ti dimentichi di quello che hai alle tue spalle. Vai a Roma, ti inserisci in un parlamento dove si fa la politica e si fa tutti i giorni. E noi che viviamo all’estero abbiamo ben altre problematiche. Non è che io vado a Roma e mi inserisco in un partito politico e decido se si fa un ponte a Caltanissetta. Vado a Roma, dove si fa la poltica e penso agli italiani dell’Argentina e del Sudamerica. E non è che posso farlo solo quando sono col partito che governa. Devo pensarlo anche quando sono nel Parlamento e governa un altro. Ecco il punto della lista associativa. Si deve interpretare e capire”.
Ma se va al Parlamento non deve occuparsi anche dei problemi del resto degli italiani? chiediamo
“Quando dici che vuoi andare al Parlamento vengono e ti dicono: Quando lei va a Roma non si dimentichi che sarà un senatore della Repubblica Italiana. Ma certamente. Io non mi dimentico di quello, come non se lo dimentica il senatore che viene dal Piemonte e che non dimentica nemmeno qual’è la sua circoscrizione elettorale. La sua circoscrizione elettorale è il Piemonte e la mia circoscrizione elettorale è il Sudamerica. Pertanto questa differenza del voto degli italiani all’estero comporta questa figura. Ci sono tanti deputati e senatori italiani che fanno una politica che tiene in considerazione anche la loro circoscrizione elettorale e l’interesse dell’Italia. Anche noi andremo al Parlamento faremo gli interessi dell’Italia e anche gli interessi degli italiani che vivono nel mondo.”
“E’ una interpretazione in chiave polemica elettorale. Quando parlo lo faccio perché so cosa pensano i miei elettori e lo so da quarant’anni. E so quanto difficile è stato per tutti farsi ascoltare dall’Italia. Così che questo non è un problema da discutere. Il problema da discutere è che i deputati e senatori che provengono dall’estero, sono qualcosa di nuovo, qualcosa che va analizzata attentamente, con i vantaggi e gli svantaggi. E’ una prova. Molta gente che viene anche dall’Italia, non ha mai partecipato alla vita della collettività e allora non conoscono nemmeno che c’è una politica per le nuove generazioni, il movimento dei giovani.”
“Le elezioni avranno un impatto molto forte nel futuro delle relazioni dell’Italia con il mondo degli italiani all’estero attraverso le nuove generazioni. Fra dieci anni o meno, non si parlerà più di pensioni, non si parlerà più di assistenza, ma si parlerà di relazioni fra i popoli, di globalizzazione. Questo è il vantaggio della presenza di oltre mille associazioni in tutta l’Argentina e migliaia in tutto il mondo, ma si tratta di un fenomeno più tipicamente argentino e sudamericano. Esse non sono nate adesso, esistono da duecento anni. Noi nel dopoguerra le abbiamo rinnovate, siamo stati proprio noi che le abbiamo spinte a capire che se volevamo avere rapporti con l’Italia dovevamo parlare con i politici. Che sono quelli che devono fare una politica per gli italiani nel mondo. Analizzando il dare e l’avere. Cosa si può ricevere e cosa bisogna dare per ricevere. Cose che dovremmo spiegare a quelli che dicono che non paghiamo le tasse.”
“Non come successe a suo tempo, che ci hanno cancellato dalle anagrafi municipali, cosa molto significativa, come a dire, non vogliamo avere più rapporti con voi. E quel che più mi stupisce, è che fra molti di quelli che fanno queste osservazioni, ci sono anche quelli che sono stati cancellati dalle anagrafi municipali e che se oggi si possono presentare anche per essere eletti, lo possono fare perché prima di loro c’è stata della gente che ci ha lavorato sopra, perché l’Italia faccia una politica per gli italiani nel mondo e che abbia un diritto per partecipare.
Il ministro Tremaglia ha detto inoltre che il merito del voto è suo e che grazie a lui voteremo gli italiani all’estero, che altrimenti non avremmo votato
“Abbiamo sempre riconosciuto i meriti del ministro Tremaglia, e lo abbiamo detto pubblicamente in molte occasioni, tra cui anche nelle sedute del CGIE. Questo però non significa che il voto degli italiani all’estero sia solo merito suo. E’ proprio una esagerazione che pretenda di prendersi la paternità. Se si va a consultare i documenti della I Conferenza Nazionale dell’Emigrazione, della II Conferenza Nazionale dell’Emigrazione e della I Conferenza Nazionale degli Italiani nel Mondo, abbondano richieste e dibattiti sul punto del voto degli italiani all’estero, espressi da molti politici di praticamente tutto l’arco politico.”
“Una cosa che dovremmo dire con molta chiarezza, è che con questo governo della coalizione di cui Tremaglia fa parte, è stato quello che ha creato le condizioni per farci votare.”
Significa che lei sta facendo la lista per Forza italia?.
“Assolutamente no. Forza Italia ha annunciato che farà la sua lista anche in Sudamerica e se si va a vedere, noi non ci siamo in quella lista.
(Tribuna Italiana/Italia Estera) -