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08 feb 2006Prodi ospite di 'Porta a Porta': ''Ridurremo il costo del lavoro: 5 punti in un anno''

 
Il Professore : ''Con Bertinotti si é fatto un programma insieme che sarà rispettato. Nessuno della Cdl ha ancora parlato di programmi''
 
Nella foto Romano Prodi ospite di 'Porta a Porta' (Infophoto)ROMA, 7 feb. (Italia Estera) - "Ridurremo di cinque punti il costo del lavoro in un anno''. Si potra' realizzare gia' il prossimo anno. E' questa la prima affermazione fatta da  Romano Prodi, ospite di 'Porta a Porta' che poi ha aggiunto: ''Dovremo vedere l'eredita' dei conti che ci vengono lasciati, ma da quello che ho potuto vedere, si puo' fare'', afferma  il leader dell'Unione.
In apertura del programma condotto da Bruno Vespa, il Professore usa la metafora dello sport per attaccare il presidente del Consiglio e patron del Milan, Silvio Berlusconi. Prodi parla della sua passione per le maratone perché ''io amo correre e non far correre gli altri, mi piace lo sport e non farlo fare''. Racconta di aver iniziato a correre quando era a Bruxelles come presidente della commissione Ue, visto che lì era difficile poter andare in bicicletta come faceva a Bologna. ''In valigia un paio di pantaloncini e di scarpe da ginnastica ci stanno sempre, portarsi la bicicletta è più complicato''. ''Allora ha iniziato da lontano ... Chissà dove vuole arrivare'' chiede il conduttore. ''Dove voglio arrivare lo sanno tutti: voglio vincere le elezioni'', replica il Professore.

Quanto al confronto tv prima del 9 aprile, Prodi si chiede con chi lo deve fare. Lui è stato ''delegato dalle primarie ad essere il candidato premier'' mentre dall'altra parte, dice il leader dell'Unione, ''ogni giorno sento parlare di tridente, del fatto che chi ha piu' voti fa il primo ministro, allora se c'e' un dibattito lo devo fare con Berlusconi, Fini e Casini''. Dunque ''se il faccia a faccia deve essere tra i candidati dei due poli o si mettono d'accordo o lo faccio con tutti e tre assieme''.

Poi aggiunge: ''Voglio un governo capace di rischiare perchè non ci possiamo permettere l'ordinaria amministrazione. Quindi anche i ministri dovranno essere capaci di fare nei loro ministeri riforme radicali''. E' ''assolutamente falso'', inoltre, secondo Prodi che qualora l'Unione dovesse vincere, non ci saranno nell'esecutivo ex ministri: ''Non è stata presa alcuna decisione''.

Il leader dell'Unione garantisce che nel governo ''ci sarà maggior numero possibile di donne'' spiegando che ''non è un fatto retorico perché se non ci sono donne in numero sufficiente manca una parte di rappresentanza. L'esperienza europea mi ha insegnato il valore del contributo delle donne''. In particolare dice Prodi ''i tavoli del programma dell'Unione sono presieduti da 7 uomini e 5 donne, io vado oltre le quote rosa''.

Quando poi il Professore viene incalzato dai cronisti sulle differenze politiche fra Rifondazione comunista e i partiti più moderati dell'Unione e sul venir meno del sostegno del partito guidato da Bertinotti al suo governo nel 1998, ribatte: ''E' stato lo sbaglio storico della sua vita e credo che ne sia ampiamente pentito. Ora le cose stanno in modo diverso perché, mentre allora Bertinotti era fuori dalla coalizione e aveva un patto di desistenza, adesso c'è un impegno di Bertinotti a rispettare il programma. Abbiamo lavorato giorni e notti per fare il programma in comune. Il risultato c'è e vi assicuro che quando c'è un impegno viene rispettato''. E aggiunge: ''Si può anche ridere delle oltre duecento pagine ma è un programma di governo e nessuno della Cdl ha ancora parlato di programmi''.

Prodi ricorda inoltre che il centrosinistra ha scelto insieme il leader attraverso le primarie, ''e Berlusconi ha detto mille volte che le avrebbe fatte, ma voi le avete viste? Non ha fatto neppure un congresso di partito. Noi mettiamo tutto davanti alla gente in modo trasparente e chiaro: questa è democrazia''.

Una battuta sulle vignette incriminate. ''Sono state una cosa di pessimo gusto -dice Prodi-, tutti sanno quanto rappresentare l'immagine di Maometto sia offensivo per il mondo islamico, però devo anche constatare che purtroppo i giornali arabi pubblicano spesso irrisioni sulla religione cristiana. Io se fossi stato il direttore del giornale avrei avuto quello stile e quella discrezione necessaria in questi casi per non urtare la sensibilità di popoli interi. Detto questo ogni manifestazione di violenza è intollerabile e inaccettabile''.

Il leader dell'Unione, infine, risponde alle polemiche suscitate dalle manifestazioni anti Olimpiadi organizzate dai no global a Torino invitando ''a rispettare la tregua olimpica, che esisteva già due mila anni fa. E' questo che ho chiesto ai sindaci della Val di Susa e che ho detto anche a Rifondazione comunista quando ieri ho incontrato Franco Giordano. Loro hanno assicurato che si trattava di movimenti popolari nati per iniziativa spontanea''.



 
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