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28 ott 2005Firenze, aperte le Giornate Italiane per la cooperazione

FIRENZE 27 ott. -(Italia Estera) - "Oggi per noi è una data importante e per la Regione è una grande soddisfazione che le Giornate italiane per la cooperazione internazionale, giunte alla seconda edizione, partano quest'anno proprio dalla Toscana". Lo sottolinea in un affolato Salone dei Dugento, a Palazzo Vecchio a Firenze, l'assessore alle riforme istituzionali della Toscana Agostino Fragai. "I buoni risultati della cooperazione decentrata - aggiunge poi - sono stati assicurati, finora, dall'impegno congiunto di governo, regioni, enti locali ed ong, senza contare la Commissione europea e le Nazioni Unite. Fra tutti questi attori il governo nazionale dovrebbe giocare un ruolo da protagonista nel promuovere lo sviluppo. Assistiamo invece, purtroppo, all'arretramento del governo italiano di fronte agli impegni assunti in diverse sedi internazionali e non è più sostenibile una politica di tagli che porterà all'interruzione di molti progetti, alla mancanza di risposte alle tante attese che sono state create in diversi parti del mondo. Saranno arrecati danni alla stessa immagine internazionale del nostro paese". Stamani a Firenze, con alcune decine di partecipanti al forum alternativo sulla cooperazione internazionale voluto dalla campagna 'Sbilanciamoci' a manifestare in piazza della Signoria, si è aperta la prima delle "Giornate italiane delle cooperazione 2005": 120 eventi fino al 6 dicembre in tutta Italia, da Bolzano a Palermo, sugli aiuti allo sviluppo, promosse dal ministero degli Affari Esteri e che partono quest'anno proprio da Firenze con un seminario internazionale a cui ha contributo anche la Regione Toscana. Al centro dei lavori fiorentini, aperti dal sottosegretario agli esteri Alfredo Mantica con il saluto del presidente Ciampi e che termineranno domani, il raggiungimento degli obiettivi di sviluppo del Millennio contenuti nella dichiarazione di intenti solennemente firmata a New York nel settembre del 2000 da tutti gli stati membri dell'Onu. "L'aver scelto la Toscana - sottolinea Fragai - è il riconoscimento degli obiettivi che abbiamo raggiunto in questi anni, un premio ad una cooperazione che secondo la Scuola Sant'Anna vale oggi 35 milioni di euro, la valorizzazione del nostro impegno per la pace e sui problemi dello sviluppo che ci hanno portato nei Balcani, in Africa e nel Medio Oriente, ma anche per le tante associazioni, le fondazioni bancarie, le pubbliche amministrazioni e i numerosi cittadini che nella nostra regione hanno deciso di unirsi nella sfida per un mondo nuovo, diverso e più equo". Fragai ha ricordato la campagna "Saving the Children" condotta due anni fa assieme al Centro Peres di Gerusalemme. "L'obiettivo - dice - era ricoverare negli ospedali israeliani 300 bambini palestinesi che non potevano ricevere cure adeguate nei territori occupati. Grazie all'apporto di altre tre Regioni, Emilia Romagna, Umbria e Calabria, siamo arrivati a quota mille". Purtroppo, tanto per l'Ocse quanto per l'Onu, l'Italia è diventata la maglia nera dei paesi donatori. "Spendiamo 37 dollari a testa in aiuti allo sviluppo - conclude Fragai - contro i 200 della Svezia e l'impegno in crescita di altri. Spero che da Firenze parta un messaggio chiaro indirizzato al governo, affinché sia in grado di raccogliere le tante proposte, i suggerimenti e i temi che saranno dibattuti, affinchè questa grande appuntamento non sia solo una giornata di discussioni e parole ma anche di risultati concreti. Chi oggi è qui dimostra che c'è ancora un'Italia che ha voglia di offrire le proprie competenze e le proprie risorse per far crescere paesi che stanno meno bene, solidale ed aperta come solidali ed aperti sono i toscani e la Toscana".


 
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