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08 lug 2005CGIE –ASSEMBLEA PLENARIA –Seconda giornata - L’intervento del ministro Tremaglia

ROMA -(Italia Estera) -  Applauditissimo l'intervento del Ministro per gli Italiani nel Mondo, Mirko Tremaglia, che è intervenuto all'Assemblea Plenaria del C.G.I.E. (Consiglio Generale degli Italiani all'Estero), in svolgimento da ieri presso la Farnesina.
Tremaglia ha esordito con parole commosse: "E' difficile stare senza di voi, anche quando qualcuno in sala fa polemica". Il Ministro ha ricordato di aver tradotto la sua vita in una "dedica agli italiani nel mondo", attraverso la sua azione parlamentare e non. "La classe politica non ha ancora digerito la mia battaglia di civiltà", ha detto ricordando la legge 459 del 2001. E ha confermato la mancanza di una posizione di governo contro una vittoria che rimane inattaccabile. "La recente vicenda del Senato è pesantissima. Con gli emendamenti che erano stati proposti si andava verso la sospensione del voto". Tremaglia dice di aver "rimesso fuori la faccia: la partitocrazia si muove per sospendere il voto degli italiani all'estero. Ho preso posizione con decisione e gli emendamenti sono stati ritirati".
La preoccupazione del Ministro, ora, va verso l'articolo 8, secondo il quale "i candidati devono essere residenti all'estero". Una dura battaglia, ha continuato Tremaglia, "una battaglia di civiltà". Un'espressione, ha detto il Ministro, che qualcuno ha definito "ridondante", essendo stata più volte utilizzata a proposito del risultato ottenuto grazie alla legge 459 del 2001 . A questo proposito, Tremaglia ha spiegato che l'enfasi di tale espressione ha molto a che fare con l'attenzione che si intende richiamare a proposito dei rischi dati da quella che lui stesso definisce "strana alleanza". Il riferimento è a quanto successo di recente in Senato, in seguito al tentativo condotto da alcuni singoli deputati di avanzare alcuni emendamenti "pericolosi" per la stessa legge. Sebbene questi ultimi siano stati di fatto ritirati, il loro fantasma preoccupa non poco Tremaglia che – a fronte del timore che l'articolo 8 della Costituzione possa essere dichiarato incostituzionale - ha voluto invitare l'intero Consiglio ad effettuare un "patto di fiducia", chiedendo la mobilitazione del medesimo oltre a quella dei Comites e dell'associazionismo, affinché sia evitata questa eventualità. Poi ha spiegato:
"Mi buttai a capofitto e lo feci passare. Ora, riprendendo i sacri testi costituzionali, ho l'impressione che qualcuno voglia scomodare quell'articolo sul piano costituzionale". Il Ministro, ha sottolineato, potrebbe avvenire "il più grosso misfatto dopo aver condotto una vittoria della verità". "Il punto centrale è non essere presi in giro", ha concluso Tremaglia in riferimento agli sforzi effettuati per garantire l'effettivo esercizio del diritto di voto agli italiani residenti all'estero.

A margine del suo intervento in Assemblea, il Ministro è stato rassicurato dai singoli consiglieri e dal Segretario Generale del C.G.I.E., Franco Narducci, riguardo al fatto che quella paventata da Tremaglia rappresenta un'eventualità decisamente remota, dal momento che - come ha ricordato lo stesso Narducci - sia il segretario dei D.S., Piero Fassino, sia il partito della Margherita, oltre agli altri, hanno ribadito più volte nelle loro dichiarazioni ufficiali un assoluto sostegno alla legge 459, definendola una "conquista" e, in quanto tale, ribadendo che "va difesa".




 
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