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07 lug 2005Assemblea Plenaria: Il CGIE in polemica col governo decide di non far leggere la Relazione, ma di distribuirla ai consiglieri

ROMA -(Italia Estera) -  L’Assenza del sottosegretario Giuseppe Drago delegato ad illustrare all’Assemblea la Relazione di Governo sulle attività verso gli italiani nel mondo ha creato forti dissensi tra molti consiglieri presenti all’Assemblea Plenaria. Il Sottosegretario impossibilitato da improvvisi impegni di governo aveva delegato il Direttore generale degli Italiani all’estero Adriano Benedetti a leggerla, come avvenuto altre volte. Ma questa volta non è andata così.
Luciano Neri.ha affermato che “Tutta la stima per Benedetti, ma così non va. Quindi si è opposto a che la relazione venisse letta dal Direttore Benedetti in quanto il CGIE “chiede al Governo interlocutori politici certi”. Un ‘no’ dunque netto, per lanciare un “messaggio chiaro” all’Esecutivo per il suo comportamento “inaccettabile”.
Franco Santellocco, pur dicendosi d’accordo con Neri sul principio del “rispetto” che si deve ad un organismo come quello del CGIE, ha fatto osservare che “non è ritirandosi sull’Aventino che si possono migliorare le cose” e ha proposto di ascoltare dalla voce di Benedetti la Relazione di Governo, “così come è stato fatto anche nella precedente Assemblea” rimarcando in tal modo che, comunque, non è la prima volta che tale situazione si verifica.
Il Segretario generale Narducci, pur ribadendo tutta la profonda stima verso Benedetti, ha parlato di “legittima protesta del CGIE”, ricordando che il Ministro Fini nella scorsa assemblea di dicembre “assunse formalmente l’impegno” che la Relazione sarebbe stata illustrata da un rappresentante del Governo. Alla fine messe sono state messe ai voti le due ‘mozioni’ ed è stata approvata quella di Neri con 46 voti contro 24 . E la Relazione è stata distribuita ai consiglieri per una “lettura solitaria” anziché “collegiale”, come invece aveva chiesto Santellocco. Questa volta non è stato suonato nemmeno l’Inno di Mameli all’inizio dei lavori.
Il Ministro Adriano Benedetti ha preso la parola per sottolineare “tutta l’attenzione del governo” verso l’Assemblea. Attenzione, ha affermato Benedetti, confermata dai previsti interventi nel corso dei lavori del Ministro degli Esteri Fini, del Ministro per gli Italiani nel Mondo Tremaglia, nonché di quello del Ministro agli Affari Regionali La Loggia.
La relazione di Governo
“Il Governo continua a guardare agli italiani all’estero con profondo interesse e con coerenza di impegno animato dal sincero obiettivo di renderli sempre più a pieno titolo parte integrante del “Sistema Paese”, titolari dei medesimi diritti di cui godono quanti vivono nei confini nazionali”. Questo l’impegno che l’esecutivo italiano ribadisce nella Relazione di Governo, assicurando il proprio intervento sulla base di quanto finora fatto. È per questo che sotto i riflettori del documento è il voto per corrispondenza, sancito dalla Legge 459 del 2001 e sperimentato per la terza volta “in occasione dei referenda sulla procreazione assistita”.
“Ritengo che si possa senz’altro affermare che il terzo appuntamento con il voto all’estero per corrispondenza – si legge nella Relazione – abbia dimostrato ancora una volta la piena capacità della Farnesina e degli altri settori della Pubblica Amministrazione coinvolti (il Ministero degli Italiani nel Mondo e il Ministero dell’Interno) di dare risposta ai complessi compiti organizzativi ed informativi che ha comportato la consultazione referendaria”. Un’azione resa operativa attraverso più direzioni: il livello promozionale, innanzitutto, con “una campagna informativa” incentrata in un primo momento “sulle modalità di esercizio di voto all’estero” e in un secondo momento “finalizzata ai referenda stessa, con comunicati relativi ai quesiti ed istruzioni per la restituzione delle schede”.
Non sono mancati però i problemi: “il punto di maggiore criticità emerso – si legge nel testo – è costituito dalla elaborazione delle liste elettorali, la cui completezza e precisione rimane condizionata dall’imperfetto allineamento delle banche dati dell’anagrafe consolare e delle AIRE comunali”. Il Governo, da questo punto di vista, tiene a precisare che “anche se potrebbe sembrare che lo sforzo compiuto dall’Amministrazione pubblica non sia stato produttivo di risultati significativi”, la materia anagrafica risulta tuttavia “un terreno di forte impegno del Governo e la rilevanza dei risultati finora conseguiti non deve essere sottovalutata”. Forte quindi l’appello dell’esecutivo a “tutti i rappresentanti della collettività. Dal CGIE ai Comites, a voler continuare a coadiuvare i nostri Uffici nella loro azione di sensibilizzazione dei cittadini residenti all’estero affinché anch’essi giochino la loro parte, segnalando al competente Ufficio consolare ogni variazione di stato anagrafico che li riguardi”.
Le critiche all’esercizio del voto all’estero, il pronto intervento al riguardo del Ministro per gli Italiani nel Mondo, la carenza degli organici della Rete diplomatico-consolare. Questi gli altri temi affrontati nella Relazione di Governo, che in particolare, ribadisce, in merito all’ultimo punto, “la decisione del Parlamento di integrare con ulteriori 2,8 milioni di euro il capitolo dei digitatori”, risorse che “saranno a breve messe concretamente a disposizione degli uffici all’estero”. Ma non finisce qui: quanto alla Conferenza Stato regioni Province Autonome CGIE, la relazione precisa che “il Ministro La loggia si è rivolto alle Regioni sollecitandole a riunire le rispettive Consulte per definire gli aspetti organizzativi dell’evento”.
Corposo quindi l’impegno che il Governo ha messo in atto per venire incontro alle esigenze degli italiani all’estero, un impegno che ha visto tra i protagonisti in prima fila il Ministro Tremaglia “che negli ultimi anni ha saputo dare nuova voce all’Italia residente fuori dai confini nazionali e ha saputo rafforzare e stabilizzare le relazioni fra le due Italie, sempre animato da passione profonda e da autentico amore per i nostri concittadini all’estero”.
In un’epoca di grandi trasformazioni, prosegue quindi il documento, “dobbiamo raccogliere le nostre forze per meglio difendere il Sistema Italia nei nuovi assetti mondiali; la nostra economia, i nostri valori, il nostro patrimonio linguistico e culturale continuano a rappresentare motivo di forte attrattiva, ma da soli non bastano più: occorre una efficace azione di promozione”, “è necessario fare squadra, compiere uno sforzo collettivo e coordinato fra le imprese che esportano, le Istituzioni centrali e quelle locali, i dirigenti delle collettività, il dinamico mondo dell’associazionismo all’estero”. Da qui infatti può venire la risposta: “le nostre comunità per lungo tempo hanno svolto un’azione significativa quali veicoli di promozione culturale ed economica; da qualche anno stiamo cercando di inserire questa loro “naturale” attività in un più ampio disegno strategico, coerente e complementare con quanto fatto dai vari Uffici istituzionali”.
Si chiude con uno sguardo all’Europa, la relazione di Governo, un’Europa “che rimane una delle stelle polari della politica estera italiana”, linea tradizionale cui “continueremo ad ispirarci nella certezza che sia il cammino da seguire per difendere i nostri interessi nazionali



 
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