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22 apr 2005La “piccola Italia” che conta: a San Severino Marche l'equipe Cervigni all'apice nel mondo per la riduzione dell'ernia

SAN SEVERINO MARCHE - (Italia Estera) - Quasi novemila ernie inguinali riparate in tredici anni: sarebbe un primato anche per un grande presidio ospedaliero statunitense. Ma il miracolo, ancora una volta, è italiano. Declina il nome di un medico, il dott. Antino Cervigni (nella foto insieme al dott.Pellissier) -  cinquantacinque anni, specializzato in chirurgia generale e chirurgia mininvasiva - a capo dell’Unità Funzionale di Day Surgery dell’Ospedale Bartolomeo Eustachio di San Severino Marche, in provinica di Macerata,  uno dei tanti paesi di quell’Italia capace di produrre un modello da esportazione.
Naturalmente niente è improvvisato nel lungo itinerario che ha portato questo Polo Ospedaliero all’avanguardia nel settore: un cammino che parte nei primi anni novanta, quando la riparazione di una patologia comune, quale quella delle ernie, vira dall’operazione sofferta che ricordano i nostri padri, a quella semplice, ben tollerata risolutiva della famosa protesi, una “rete” che ripara, in buona sostanza.
L’impiego della protesi segna, dunque,  un netto cambiamento rispetto al recente passato, con i noti sviluppi verso la short stay surgery e la one day surgery e finalmente la day surgery in senso stretto. Tecnica di Rutkov, la definiscono gli esperti, eccellente, funzionale, ottima. Ma tecnica che funziona si cambia.
Questa  l’idea del versatile dott. Antino Cervigni: “ Ho sperimentato con  successo su due pazienti, nei giorni scorsi, un nuovo intervento di ernioplastica,  primo in Italia,  con una nuova tecnica e una nuova protesi properitoneale che presenta il vantaggio di minor recidive – spiega - la tecnica è stata messa a punto in Francia dal prof.  Eduard Pellissier, che successivamente è stato a San Severino Marche, nel nostro ospedale  per una seduta operatoria dimostrativa con la mia equipe.”
Una casistica   vastissima  e un’esperienza competitiva in  ambito internazionale con una percentuale di insuccesso tendente a zero….
“Abbiamo messo a disposizione dei chirurghi italiani e stranieri che intendessero avvalersene la nostra vasta esperienza accumulata  in questi anni - racconta anni di professione il dott. Cervigni -  avvalendosi anche di una  corso, a cadenza mensile, didattico e operativo con particolare riguardo, almeno fin ad ora,  alla tecnica di Rutkow, che ha dato eccellenti risultati”.
Un patrimonio   di esperienza  da valorizzare…
“ Partendo da una mio progetto presentato lo scorso anno al Direttore Generale  è in via di realizzazione fattiva un Polo Regionale per la riparazione delle ernie inguinali” Per il dott. Cervigni il "Progetto", che sente interamente suo e della valida equipe che in questi anni con lui ha collaborato,  è partito dalla necessità-esigenza di non disperdere la  grande ricchezza di competenza già acquisita dalla Divisione Chirurgica dell'Ospedale, all'apice della graduatoria nazionale ed internazionale di settore per numero e qualità di interventi sulla riparazione di ernie inguinali e laparoceli eseguiti in tredici anni (quasi novemila) con un nuovo validissimo metodo.
 “Importantissima è l’informatizzazione del territorio regionale – precisa il suo pensiero – per far sì che una Unità Funzionale di Day Surgery che tanto bene opera nel settore venga valorizzata, i costi tagliati, il personale potenziato, la comunicazione col territorio sia diffusa e mirata”.
Da dove proviene Dottore l’utenza che operate?
“Dalle Marche, certo, ma, in quasi identica misura, da altre regioni e in buona quantità anche dall’estero – e poi  chiarisce – molti sono Italiani di terza generazione che provengono in  specie dal Sud America che è stata la seconda patria di molti miei corregionali”.
Pazienti soddisfatti…
“Direi proprio di sì, del resto a fare la differenza nell’Unità di cui sono responsabile è proprio l’enorme esperienza che deriva da una costante pratica nel campo – conclude – da noi si dice che se proprio è necessario affogare è meglio farlo nell’acqua alta”
Sorride  affabile  il “dottor Ernia” mentre ci rivela un piccolo segreto…
“In questi giorni ho brevettato un nuovo sistema di ernioplastica: l’uovo di Colombo a ben vedere, ma alla prova dei fatti credo che aprirà una nuova frontiera”
 
CASISTICA
        Presso la Divisione di Chirurgia di San Severino Marche dal 1/1/1992 al 31/12/2004 sono state operate con protesi 8320 ernie inguinali e crurali, di cui 978 recidive, di cui 112 recidive su protesi.

Tecniche utilizzate:
91 % suturless mesh anteriore più plug (tecnica di Trabucco)
9  % (altre tecniche, suturless mesh anteriore,mesh preperitoneale suturata alla Rives, solo Plug, tecnica di Lichtenstein, protesi properitoneale)

Day Surgery
I tempi di degenza variano da una media di 2.5 gg. nel 1992 a 1.3 gg. nel 2004
Il precetto della levata immediata è stato sempre rispettato nelle anestesie locali
Oltre il 70% dei pazienti è stato dimesso nel pomeriggio del giorno dell’intervento


RISULTATI

Massimo della tollerabilità
Minimo delle complicanze
Minimo delle recidive

Minimo trauma chirurgico
Brevità della degenza e dalla deambulazione immediata con altrettanto immediata ripresa dell’autonomia e della capacità lavorativa.
Ottimizzazione dei costi
 
www.ernieonline.it

 



 
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