(Italia Estera) - CITTA' DEL VATICANO – Nell’interregno, in attesa che i cardinali riuniti nel Concistoro nominano il nuovo papa, la Chiesa cattolica si ferma. Un cardinale definito Camerlengo designato dal Papa, diventa una sorta di amministratore capo ad interim fino a che il nuovo Pontefice viene eletto.Il cardinale Camerlengo è Eduardo Martinez Somalo, spagnolo.Benché il suo potere personale sia altamente limitato, il Camerlengo è la persona maggiormente responsabile nel portare avanti gli affari ordinari della Chiesa, preparando i funerali del Papa e il conclave per l'elezione del successore.Le norme da osservare durante l'interregno mentre il Trono di Pietro è vacante, sono solennemente decretate da un documento di Papa Paolo VI del 1975, "Romano Pontifico Eligendo", che Papa Giovanni Paolo ha aggiornato nel 1996 con la costituzione apostolica "Universi Dominici Gregis".
Fino al conclave che eleggerà il nuovo Papa, il governo della Chiesa viene affidato al Sacro collegio dei Cardinali, ma solo per quelli che Papa Paolo VI definì "affari ordinari che non possono essere rimandati".
I cardinali, che si incontrano periodicamente, non hanno giurisdizione in materie che riguardavano l'ultimo Papa. Non possono correggere o modificare la leggi o gli insegnamenti della Chiesa che sono stati emessi dal Papa mentre era in vita.
Una Congregazione Generale - composta da tutti i cardinali che arrivano a Roma - prende le decisioni per gli affari importanti, mentre una Congregazione particolare - composta dal Camerlengo e da tre cardinali assistenti - decide le questioni di routine.
La Congregazione in particolare decide quando il corpo del Papa deve essere portato nella Basilica di San Pietro per essere mostrato ai fedeli.Decide anche la data del funerale papale, prende accordi per i nove giorni di lutto ufficiale, e sceglie la data di inizio del conclave.
A nessuno è permesso fare foto al Papa morente o registrarne le parole. Questo divieto è stato inserito nel "Romano Pontifico Eligendo" a causa di uno scandalo avvenuto nel 1958, quando l’Archiatra Pontificio dell’epoca scattò segretamente delle foto a Papa Pio XII sul suo letto di morte e le vendette ai media.