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26 mar 2005Il Papa per la prima volta non partecipa alla Via Crucis, la segue dalla sua cappella privata

(Italia Estera) - CITTA’ DEL VATICANO –  Per la prima volta il Papa non ha potuto partecipare alla celebrazione della Passione di Cristo nella cornice del Colosseo, per le sue condizioni di salute. Giovanni Paolo II, però, ha seguito il rito in collegamento tv dalla sua cappella privata (nella foto il fermo immagine del TG1).

A portare la croce nelle prime due e poi nell'ultima 'stazione' della Via Crucis il cardinale Camillo Ruini, vicario della diocesi di Roma. Già negli ultimi due anni Giovanni Paolo II, afflitto dal morbo di Parkinson, non aveva potuto portare personalmente la croce. Nel 2003, infatti, l'aveva portata solo nell'ultima stazione, la quattordicesima, e lo scorso anno, si era limitato a tenerla per pochi secondi, al suo arrivo al Palatino.

Il Cardinale Ruini, prima dell’inizio del tradizionale rito cattolico della Passione di Cristo, ha letto il messaggio del Santo Padre:

''Carissimi fratelli e sorelle, sono spiritualmente con voi al Colosseo, un luogo che evoca in me tanti ricordi ed emozioni, per compiere il suggestivo rito della Via Crucis, in questa sera del Venerdì Santo''. ''L'adorazione della Croce ci rimanda a un impegno al quale non possiamo sottrarci: la missione che San Paolo esprimeva con le parole 'Completo quello che manca nella mia carne ai patimenti di Cristo, a favore del suo corpo che è la Chiesa' -ricorda il Papa nel suo messaggio-. Offro anch'io le mie sofferenze, perché il disegno di Dio si compia e la sua parola cammini fra le genti. Sono a mia volta vicino a quanti, in questo momento -ha detto ancora il Papa- sono provati dalla sofferenza. Prego per ciascuno di loro''.

''In questo giorno memoriale del Cristo crocifisso - continua Giovanni Paolo II nel suo messaggio d'inizio della Via Crucis 2005 - guardo e adoro con voi la Croce e ripeto le parole della liturgia: 'O crux, ave spes unica!' Ave, o Croce, unica speranza, donaci pazienza e coraggio e ottieni al mondo la pace!''.

Il Pontefice ha quindi impartito la sua benedizione ''a tutti voi e quanti partecipano a questa Via Crucis mediante la radio o la televisione. Mi unisco a voi nell'invocazione così densa di significato: 'Adoramus te, Christe, et benedicimus tibi, quia per sanctam crucem tuam redemisti mundum'. Sì adoriamo e benediciamo il mistero della croce del Figlio di Dio, - conclude il Papa -  perché è proprio da quella morte che è scaturita una nuova speranza per l'umanità''.

 

Per quanto riguarda le meditazioni sulle simboliche 14 'stazioni' del percorso l'ultima volta che Giovanni Paolo II l'ha scritte di suo pugno è stato nel 2003.  Nel 2004 il Papa ne ha affidato la stesura a un monaco cistercense, ex abate e eremita, padre Jacques André Louf; mentre quest'anno è stato incaricato il cardinale Joseph Ratzinger, prefetto della Congregazione per la dottrina della fede

Il tema scelto è quello della sorte del ''chicco di grano'', ovvero le parole con cui Gesù, dopo il suo ingresso a Gerusalemme il giorno della Domenica delle Palme, risponde alla domanda di alcuni greci che lo volevano vedere: ''Se il chicco di grano caduto in terra non muore, rimane solo; se invece muore, produce molto frutto''.




 
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