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07 dic 2004CGIE / L’Assemblea Plenaria del Consiglio Generale degli Italiani all’Estero - La relazione di Governo letta dal ministro Benedetti

ROMA - In occasione dell’apertura dell’Assemblea Plenaria del CGIE è stata affidata al Ministro Adriano Benedetti, Capo della Direzione Generale degli italiani all’estero, la lettura della Relazione di Governo, in assenza del Ministro degli Affari Esteri e Presidente del CGIE Gianfranco Fini e dei Sottosegretari di Stato, tutti impegnati con il Presidente della Repubblica Italiana Carlo Azeglio Ciampi nella visita di Stato in Cina.

Benedetti ha introdotto la Relazione mettendo in risalto il recente insediamento alla Farnesina di Fini in una congiuntura delicata come quella attuale, che vede l’intensificarsi degli sforzi diplomatici per rendere l’Italia un alleato politico autorevole agli occhi dell’Europa e degli Stati Uniti.

Uno sforzo che non può che partire dalla valorizzazione del made in Italy, inteso non solo come insieme di prodotti commerciali ma soprattutto come patrimonio culturale e umano di cui gli italiani residenti all’estero sono il principale fattore di diffusione.

Per questo motivo il Governo sottolinea gli interventi che negli ultimi anni sono stati indirizzati a promuovere la partecipazione degli Italiani all’estero alla vita politica nazionale: prima su tutti la Legge 459/2001 sul voto per corrispondenza. Una legge che ha avuto il suo banco di prova in occasione delle consultazioni referendarie del 15 Giugno 2003 e del rinnovo dei Comites del 26 Marzo 2004, e sulla quale il Governo esprime piena soddisfazione.

Il Governo rivendica il successo della politica assunta in merito al coinvolgimento dei connazionali all’estero all’attività politica nazionale e manifesta aspettative positive rispetto alle prossime elezioni politiche.
Sempre in materia elettorale il Governo assume consapevolezza del problema della discrepanza tra i dati contenuti nelle anagrafi consolari e quelli riportati dall’elenco del Ministero dell’Interno, circostanza che ha impedito a molti cittadini italiani residenti fuori dai confini nazionali di partecipare alle ultime consultazioni nonostante ne avessero pieno diritto.

Per poter risolvere questa grave anomalia è stato istituito un “Comitato interministeriale anagrafico-elettorale” che sta riesaminando tutti i problemi dell’AIRE.
Il Governo inoltre promette il suo impegno per il riconoscimento dell’elettorato passivo alla collettività italiana residente in Canada, una situazione che nella relazione governativa viene definita “in fase interlocutoria” per le perplessità manifestate dalle autorità di Ottawa.

Il Governo esprime soddisfazione per gli esiti positivi della riforma dei Comites che punta ad accrescere le possibilità operative e la visibilità dei Comitati in modo che promuovano con maggiore incidenza l’inserimento delle collettività italiane nei Paesi di accoglienza. Allo stesso tempo si annuncia l’emanazione del D.L. 26 Novembre 2004 che ripristina le dotazioni finanziare precedentemente tagliate nel bilancio economico varato in Luglio.

In merito alle tematiche culturali la relazione governativa fa cenno alla legge 153 sull’insegnamento della lingua italiana all’estero, risalente all’ormai lontano 1971. Il governo auspica per questo la prossima revisione della legge e un gruppo di lavoro interministeriale sta attualmente esaminando la bozza iniziale che punta alla trasformazione dell’attuale “sistema di contributi” in un “sistema di finanziamenti” degli enti gestori dei corsi, all’introduzione dell’obbligo di certificazione di qualità per gli enti gestori, all’istituzione della figura di un “Coordinatore dei servizi” per rafforzare il contingente dei dirigenti scolastici negli istituti dove è attivato l’insegnamento della lingua italiana.

La relazione governativa menziona poi la situazione di crisi economica che ha colpito paesi dove risiedono numerose comunità di connazionali, con particolare riferimento all’America Latina. A questo proposito il Ministro Tremaglia in particolare ha fortemente sostenuto l’introduzione dell’assegno sociale, una misura che va comunque subordinata al reperimento delle risorse finanziarie da parte del Governo che d’altra parte ricorda il proprio impegno profuso per l’equiparazione dei minimi pensionistici anche per i residenti all’estero.

Benedetti conclude la relazione garantendo l’impegno governativo non solo nelle politiche di assistenza sociale in favore dei connazionali più sfortunati, ma anche nei confronti di coloro che all’estero hanno saputo costruirsi posizioni di prestigio, valorizzando il loro ruolo in ambito culturale ed economico e trasformando l’ emigrazione da sinonimo di povertà a proficua risorsa.

Benedetti risponde a fine giornata agli interventi dei consiglieri del CGIE
Nel pomeriggio, a conclusione dei lavori della prima giornata Benedetti interviene in risposta alle numerose obiezioni poste alla relazione governativa dichiarandosi per niente meravigliato delle critiche ricevute ma sentitamente offeso dalle osservazioni del Consigliere Luciano Neri che ha messo in dubbio la parte introduttiva della relazione di Benedetti in cui questi si dichiara onorato di rappresentare non solo Fini e Tremaglia ma tutto il Governo. “Una caduta di stile da parte di Neri” dichiara il Ministro.

Benedetti afferma di concordare con tutti gli interventi che hanno espresso preoccupazione rispetto all’efficacia attuale delle Reti Consolari, “le prospettive inducono a preoccupazioni” dice il ministro che afferma di aver già tenuto un incontro con Fini su questo tema.
Al Ministro degli Esteri, secondo Benedetti, va riconosciuto il merito di essere riuscito, insieme a Tremaglia, a salvare i capitoli più importanti in favore degli Italiani all’estero nel quadro della riduzione delle risorse del Ministero degli Esteri.

In risposta alle numerose polemiche in merito all’anagrafe unificata per il voto per corrispondenza Benedetti dichiara il suo ottimismo e prevede una risoluzione del problema. Sottolinea inoltre che la contraddittorietà della situazione è aggravata dal fenomeno dei molti italiani non registrano la loro permanenza all’estero.

Il tema della riapertura dei termini per il riacquisto della cittadinanza non si può disgiungere, sostiene Benedetti, dal rafforzamento della Rete Consolare, per questo motivo sarà inpossibile garantire il diritto all’assistenza italiana a coloro che hanno optato per la rinuncia alla cittadinanza del nostro paese.

Nonostante le pesanti critiche ricevute dai consiglieri, il ministro Benedetti non prende le distanze dal C.G.I.E. anzi ne esalta l’operato nel momento in cui ha deciso di trasferire una parte consistente dei suoi fondi, 500 milioni di vecchie lire, all’assistenza degli italiani all’estero, in particolare il 95% della quota stanziata sarà destinata ai consolati dell’America Latina.




 
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