ROMA - In una intervista a Rai International il presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi ha rivolto un appello agli italiani all’estero: 'per favore studiate l'italiano e continuate a farlo studiare ai vostri figli e nipoti'. Ed ha aggiunto 'capisco che ci sono lingue d'affari piu' affermate, ma come lingua di cultura l'italiano e' quella universalmente piu' importante'. Ciampi si e' anche rallegrato per l'interesse crescente per l'italiano in Paesi che non hanno avuto una forte immigrazione italiana.
Questo il testo dell’intervista:
"Tramite Rai International, desidero inviare il mio augurio più affettuoso a tutti gli italiani che si trovano all'estero, sia come residenti, o anche per attività temporanee. L'augurio è personale, vi saluto! A ciascuno di loro, l'augurio è per le loro famiglie, per il 2005, che sia un anno prospero. L'augurio è per i paesi nei quali essi si trovano a lavorare o a vivere, perché abbiano maggiore benessere, perché vivano in relazioni pacifiche, con i Paesi vicini e con tutto il mondo."
D: I nostri connazionali all'estero sono quelli più attaccati alle tradizioni popolari e alle tradizioni locali. E in più sono molto legati a tutte le attività del nostro Paese. Come possiamo fare per aiutarli a mantenere queste tradizioni e soprattutto per proseguire nello studio della lingua italiana?
"Prima di tutto vorrei dire che nei miei viaggi all'estero, io sempre voglio un incontro con le nostre comunità. E ho avuto degli incontri magnifici, che veramente mi hanno commosso e che tuttora ricordo in maniera viva, in Europa e oltremare. In Europa ricordo tutti gli incontri avuti con i connazionali, dalla vicina Svizzera alla Croazia, dove per esempio ricordo ancora che ebbi un bell'incontro con gli studenti del Liceo italiano di Fiume, ed inaugurai a Pola una scuola italiana, al Belgio, dove ho avuto una visita commossa a Marcinelle, alla Germania, dove ebbi degli incontri con la comunità italiana che vive in Germania, e in moltissime altre località dell'Europa.
Oltremare, gli incontri più belli sono stati certamente quelli nell'America Latina: ricordo quello avuto in Brasile, a San Paolo, sotto un magnifico tendone che era affollatissimo con entusiasmo e con un affetto straordinario verso l'Italia e, direi, forse ancor più in Argentina. Dico ancor più perché all'Argentina mi lega, con le vicende recenti che ha avuto, un sentimento di particolare partecipazione, ed un augurio vivissimo che la ripresa che hanno in atto, chiaramente, continui e si affermi: è un Paese che lo merita!
Ma ricordo anche quel bellissimo incontro avuto al Coliseum di Buenos Aires, e a Rosario, nella Piazza delle Bandiere: fu veramente una cosa straordinaria. Era una mattinata di sole magnifica, tutta la grandissima piazza era colma di gente che sventolava bandiere italiane. E' una cosa che non potrò mai dimenticare. Come non dimentico in Sudafrica l'incontro con la comunità italiana, quella comunità che in gran parte nasce dalla seconda guerra mondiale, e che ormai si è inserita bene ed è apprezzata localmente.
Vengo alla seconda parte della sua domanda, per favore, voi continuate a leggere in italiano, soprattutto continuate a far studiare ai vostri figli, alla seconda, alla terza generazione, la lingua italiana. Capisco che come lingue d'affari ci sono altre lingue più affermate, ma come lingua di cultura, l'italiano è la lingua universalmente più importante. E vedo con piacere che questo desiderio di conoscere la lingua italiana si sta sviluppando in tutto il mondo, anche in paesi che non hanno avuto una forte immigrazione italiana.
Ecco, voi dovete in questo continuare, frequentate le scuole di italiano, chiedete libri, noi cercheremo di mandarveli, cercheremo di aiutarvi, voi stessi consigliateci i modi con i quali possiamo essere più vicini a voi. E mi raccomando sempre agli Istituti di Cultura all'estero, mi raccomando fate opera per la conservazione e l'ampliamento della conoscenza della lingua italiana.
Aggiungo, e qui il ringraziamento va alla Rai International, che svolge un lavoro prezioso e mi auguro che possa diventare un lavoro sempre più presente e che abbia la capacità sempre più di portare quotidianamente, in tempo reale, le notizie dell'Italia ai nostri connazionali. Auguri a tutti."