Fondato nel 2000 Direttore Responsabile Giuseppe Maria Pisani                  
HomeArgomentiArchivioNewsletter gratuitaChi siamoI nostri serviziContattiSegnala il sito
 
Cerca nel sito
»www.ItaliaEstera.tv
»Paolo Gentiloni il Ministro degli Esteri italiano
»Emigrazione: Note storiche per non dimenticare - Quanti sono gli italiani all'estero?
»Direzione Generale per gli Italiani all'Estero
»Rappresentanze Diplomatiche - in aggiornamento
»AIRE Anagrafe degli Italiani all'Estero
»Servizi Consolari per gli italiani all'estero
»Autocertificazione
»Patronati italiani all'estero
»Cittadinanza Italiana all'Estero
»Il voto degli italiani allestero
»COMITES
»CGIE Consiglio Generale degli Italiani all'Estero
»Assessorati Regionali con Delega all'Emigrazione e all'Immigrazione
»IL PASSAPORTO ELETTRONICO
»Viaggi Usa, comunicare i dati in anticipo - Registrazione anche da turisti italiani
»STAMPA ITALIANA ALL'ESTERO: quanta, dove, quanti fondi, chi li prende
»LA CONVENZIONE ITALIA-STATI UNITI PER EVITARE LE DOPPIE IMPOSIZIONI FISCALI
»La convenzione Italia-Canada per evitare le doppie imposizioni fiscali
»Ascolta la radio di New York: ICN
RomaneapoliS
www.romaneapolis.tv


Il voto degli Italiani all'Estero

Elezioni Politiche 2008

Elezioni Politiche 2006


Infocity
Messaggero di sant'Antonio
Italiani d'Argentina
  
24 dic 2003VOTO ALL’ESTERO/ Abrogati i sei senatori per il collegio estero – La protes

ROMA - Bruno Zoratto presidente della prima Commissione Informazione e Comunicazione del CGIE ha inviato al Senatore Pastore, proponente di un emendamento abrogativo dei 6 (sei) senatori del collegio estero, nella bozza di legge sulla riforma dello Stato in discussione alla Commissione Affari Costituzionali del Senato, la seguente lettera di protesta:

Senatore Pastore,
sono veramente sconcertato nell’apprendere che Lei è stato il proponente di un emendamento abrogativo dei 6 (sei) senatori nella bozza di legge sulla riforma dello Stato in discussione alla Commissione Affari Costituzionali del Senato della Repubblica, e votato da Lei, di Forza Italia, dai parlamentari della Margherita e dai senatori dei DS, con unico ed esclusivo voto contrario (ripeto: unico voto contrario) dei rappresentanti di AN.

Non entro nel merito dei tecnicismi e dei deviazionismi emersi in quella particolare riunione di commissione, che ha confermato la mancata conoscenza, da parte di un certo mondo politico italiano, della grande realtà emergente dalle nostre collettività emigrate, che l’attuale governo tenta in ogni modo di valorizzare.

Quando però ho appreso che Lei è senatore di Manopello (in quanto eletto nel Collegio 3-Pescara), il paese abruzzese che nel 1956 ha subito il più elevato numero di caduti sul lavoro provocato dalla esplosione nella “miniera maledetta” di Marcinelle, in Belgio, diventata simbolo del martirio e della sofferenza della nostra gente all’estero, mi sono veramente rattristato, per non dire “incazzato”, perché non potevo pensare che un politico come Lei, che viene eletto in quella terra, potesse arrivata a tanto, “sfregiando” a malo modo la memoria di quei poveri caduti.

Giustificate e comprensibili sono le posizioni dei DS e della Margherita, che all’estero sostengono di essere vicino a noi, ma che in Parlamento regolarmente ed in ogni occasione sono contro. Come contrari sono i vari Danieli e Pittella di turno, nonostante le loro nebulose e frequenti esternazioni. Non è giustificato il Suo comportamento, essendo Forza Italia parte integrante di una coalizione di governo, la cui maggioranza il 20 dicembre 2001 ha votato compatta il disegno di legge sull’esercizio del voto all’estero, accettando come acquisito un fatto storico, contemplato dalla stessa Costituzione che prevede 6 senatori e 12 deputati quali rappresentanti dei 4 milioni di elettori italiani che risiedono fuori dei confini. Non è giustificato, avendo il governo di Centro-Destra elevato a problema nazionale la questione dell’emigrazione italiana, istituendo, non a caso, il Ministero per gli Italiani nel Mondo ed affidandolo ad un personaggio, riconosciuto e rispettato da tutti, del rango dell’On. Mirko Tremaglia.

Mi auguro che Lei possa ricredersi sulla decisone presa, anche nel rispetto dei caduti di Manopello, che questo governo ha inteso onorare e ricordare istituzionalmente, proclamando la “Giornata del sacrificio del lavoro italiano nel mondo”, che viene ricordata ogni anno l’8 di agosto a Marcinelle, in Patria e in tutto il mondo dalle nostre collettività.

Nella speranza che possa comprendere l’indignazione mia e della stragrande maggioranza degli Italiani residenti all’estero, La saluto cordialmente, augurandole un felice Natale.

Bruno Zoratto






























































 
Opzioni


Stampa  Stampa

Invia ad un Amico  Invia ad un Amico


Copyright Italia Estera 2001- 2014. Tutti i diritti riservati