Il gruppo di Futuro e Libertà del Senato si è riunito ed ha condiviso le motivazioni del capogruppo Lui annuncia: "Non farò parte dell'ufficio di presidenza''
ROMA,15 FEB (Italia Estera) - - Pasquale Viespoli si è dimesso dalla carica di capogruppo di Futuro e Libertà al Senato. La decisione, ha spiegato il senatore con un comunicato diffuso al termine della riunione del gruppo Fli di Palazzo Madama, é per due motivi: 1) perché a suo tempo sono stato 'nominato'; 2) perché l'organigramma definito successivamente all'assemblea costituente non è corrispondente al mandato che ho ricevuto dal gruppo del Senato in quella sede e con il posizionamento strategico di centrodestra emerso dall'assemblea stessa".
A seguito delle dimissioni, dichiarano in una nota i senatori di Fli, ''il gruppo Fli del Senato si è riunito immediatamente'' ed ''ha condiviso le motivazioni'' del capogruppo. ''Il gruppo ha poi proceduto ad eleggere il proprio capogruppo nella persona dello stesso senatore Pasquale Viespoli - si legge nella nota - quale sintesi delle diverse posizioni emerse all'interno del gruppo e con il mandato unanime di assicurare il posizionamento politico nel centrodestra".
"Non farò parte dell'ufficio di presidenza di Fli. Per coerenza con il mandato ricevuto dai senatori" ha detto poi Viespoli ai giornalisti, spiegando che non c'è "nessun problema personale con Italo Bocchino, il problema è tutto politico: il rischio che dall'organigramma uscito dopo l'assemblea costituente venga veicolata una linea politica diversa da quella emersa nell'assemblea stessa, ossia di un saldo ancoraggio al centrodestra". Gianfranco Fini? "Io non ho cercato nessuno e nessuno ha cercato me" ha concluso Viespoli.
Quasi 4 ore di riunione per sancire dunque che il gruppo del Senato di Futuro e Libertà si riconosce nel presidente Viespoli e lo rilegittima come unico esponente di vertice del partito non nominato ma, appunto, eletto. Solo a questa condizione, unita al fatto che i 10 senatori futuristi non deflettono dalla collocazione nell'opposizione, sì, ma sempre nel centrodestra, ha consentito a Viespoli di tenere unito un gruppo che rischiava di perdere pezzi decisivi per la stessa sopravvivenza a Palazzo Madama.
Alla fine, sulla base delle indicazioni contenute anche nel comunicato ufficiale, si è ritrovata una posizione condivisa da tutti che vuole essere anche un messaggio chiaro rivolto a Gianfranco Fini che nell'ufficio di presidenza del partito appena costituito non potrà non considerare, secondo i partecipanti alla riunione, il significato tutto politico del fatto che Viespoli non farà parte per sua scelta dell'ufficio di presidenza di Fli.