Fondato nel 2000 Direttore Responsabile Giuseppe Maria Pisani                  
HomeArgomentiArchivioNewsletter gratuitaChi siamoI nostri serviziContattiSegnala il sito
 
Cerca nel sito
»www.ItaliaEstera.tv
»Paolo Gentiloni é il Ministro degli Esteri italiano
»Emigrazione: Note storiche per non dimenticare - Quanti sono gli italiani all'estero?
»Direzione Generale per gli Italiani all'Estero
»Rappresentanze Diplomatiche - in aggiornamento
»AIRE Anagrafe degli Italiani all'Estero
»Servizi Consolari per gli italiani all'estero
»Autocertificazione
»Patronati italiani all'estero
»Cittadinanza Italiana all'Estero
»Il voto degli italiani all’estero
»COMITES
»CGIE Consiglio Generale degli Italiani all'Estero
»Assessorati Regionali con Delega all'Emigrazione e all'Immigrazione
»IL PASSAPORTO ELETTRONICO
»Viaggi Usa, comunicare i dati in anticipo - Registrazione anche da turisti italiani
»STAMPA ITALIANA ALL'ESTERO: quanta, dove, quanti fondi, chi li prende
»LA CONVENZIONE ITALIA-STATI UNITI PER EVITARE LE DOPPIE IMPOSIZIONI FISCALI
»La convenzione Italia-Canada per evitare le doppie imposizioni fiscali
»Ascolta la radio di New York: ICN
RomaneapoliS
www.romaneapolis.tv


Il voto degli Italiani all'Estero

Elezioni Politiche 2008

Elezioni Politiche 2006


Infocity
Messaggero di sant'Antonio
Italiani d'Argentina
  
29 giu 2007TURNO ELETTORALE IN ARGENTINA: Buenos Aires ha un nuovo sindaco, vittoria dell’opposizione – Il trionfo di Ríos in Terra del Fuoco, una donna al potere provinciale un caso mai successo - di Gustavo Velis

MAR DEL PLATA (ARGENTINA) 28 GIU. Per Mauricio Macri, il trionfo non poteva essere più completo. Prima il suo Boca Juniors, squadra di cui è presidente dal 1995, ha alzato al cielo la sesta coppa Libertadores (che oltreoceano vale la nostra coppa Campioni). Poi, domenica scorsa, ha vinto a man bassa il ballottaggio per il governo della capitale. Un’affermazione sulla quale, del resto, nessuno nutriva dubbi con il 61% dei voti  contro il 39% dell’avversario Daniel Filmus, ministro dell’Educazione e candidato del presidente Néstor Kirchne. Domenica è divenuto, sicuramente, il capo dell'opposizione al progetto nazionale del presidente Néstor Kirchner. Per la prima volta una forza di centrodestra sale al potere nella città autonoma.
 Come se non bastasse, poi, la domenica elettorale ha consegnato  al Presidente un'altra amara sconfitta: Fabiana Ríos, la candidata dell’ARI, ha strappato il governo di Terra del Fuoco al kirchnerista Hugo Cóccaro".
 
"La doppia vittoria dell’opposizione ridisegna la nuova distribuzione del potere nel Paese, proprio nei giorni che precedono un’importante decisione del Governo: se, cioè, Cristina Kirchner sarà candidata a succedere a suo marito. Un annuncio che in molti danno per scontato dopo i risultati di domenica. Già nella notte dei festeggiamenti, infatti, Macri ha voluto far capire che la sua gestione non si limiterà soltanto a Buenos Aires: "ha vinto la democrazia. Il Paese in cui viviamo merita che facciamo un sacrificio per costruire un futuro migliore". Quanto a Daniel Filmus, il candidato del Presidente, ha riconosciuto la sconfitta, senza menzionare Macri, alle 20.12.
 
Appena finito di parlare, Macri ha sorpreso tutti lasciando alla sua compagna di partito, Gabriela Michetti, la responsabilità di fare il primo discorso trionfale. "È arrivata l'ora di parlare meno e fare più", ha detto la Michetti. Una frase che è piaciuta a Macri che poi l’ha ripetuta a mo’ di slogan dei vincitori. Il nuovo sindaco ha poi incontrato il collega in carica, Jorge Telerman, per incominciare ad organizzare la transizione.
 
Secondo lo scrutinio ufficiale, chiuso alle 22.30 di domenica, il partito del Pro ha superato il milione di voti. Numeri che danno a Macri abbastanza forza per negoziare con la Casa Rosada la cessione di servizi alla municipalità, specialmente quello di polizia.
Quanto al partito del Presidente, si è cercato di spiegare la prevedibile sconfitta che però è stata definita "degna", nonostante non si sia riusciti a ridurre la differenza di 21,85 punti percentuale registrata tre settimane fa. Dati di fronte ai quali Filmus dichiarò: "nessun risultato è soddisfacente se non possiamo governare la città". Ma aggiunse che "l'appoggio di quasi il 40% degli abitanti di Buenos Aires significa che vale la pena competere".
 
Quanto al suo discorso post elezioni, dopo aver salutato freddamente "i vincitori", leale ai suoi capi, Filmus si è assunto "personalmente le responsabilità della sconfitta". Al suo fianco c’era il gabinetto nazionale, eccetto Cristina Kirchner. Nel suo discorso Filmus ha parlato del futuro del "Frente para la Victoria" nella capitale, confermando le ipotesi di quanti lo vedono al comando della lista filo governativa dei senatori nazionali nella città per le elezioni di ottobre.
 
Sui risultati finali hanno pesato il 31,5% di astenuti e quasi il 6% di voti bianchi o nulli. La priorità dei vincitori è, ora, quella di gestire una transizione ordinata, approfittando allo stesso tempo del potere di negoziazione che lo storico record di voti ottenuti dà a Macri.
Il nuovo sindaco vedrà il suo predecessore questa settimana. Ma ci sono già due segnali del "macrismo": niente anticipi nella consegna del comando né coabitazioni di governo.
"Lavoreremo fin dal primo giorno alla soluzione dei problemi degli abitanti di Buenos Aires. È finita l'epoca delle discussioni inutili", ha detto Macri durante i festeggiamenti nella sua carissima "Bombonera", il posto che lo ha visto scendere in politica dove sono giunti anche i candidati presidenziali Ricardo López Murphy, socio fondatore del Pro, e Ramón Puerta, peronista amico intimo di Macri.
"Questi risultati potrebbero aprire una competizione per ottobre molto divertente", ha commentato López Murphy, il dirigente che sicuramente avrà l'appoggio macrista per la corsa presidenziale. Sul carro del vincitore si sono fatti vedere anche alcuni "menemistas" che non erano apparsi mai nella campagna e Juan Carlos Blumberg.
 
Più intimi i festeggiamenti della vittoria di Elisa Carrió che è rimasta nella sua casa del Quartiere Nord a celebrare la sua resurrezione politica, dopo il colpo subito dalla sua Coalizione Civica con la sconfitta di Telerman.
Il trionfo di Ríos in Terra del Fuoco vede per la prima volta al Governo l’ARI, il partito che la Carrió creò sette anni fa. Una donna al potere provinciale è un caso eccezionale, mai successo in Argentina. Roberto Lavagna, altro aspirante oppositore alla Presidenza, si è complimentato con Macri, mantenendo però la decisione di distinguersi dal partito nella campagna nazionale che sta per incominciare.
Quanto al governo di Kirchner, anche di fronte alla sconfitta, non ha lesinato in segnali di ottimismo: "siamo sicuri che il Paese ci accompagnerà nelle elezioni presidenziali", ha affermato infatti il Capo di Gabinetto, Alberto Fernández. Cosa che sarà molto difficile se si vedono i risultati usciti dalle urne domenica. Risultati che hanno rimodellato la mappa del potere dell’interno paese".
 
Gustavo Velis/Italia Estera



 
Opzioni


Stampa  Stampa

Invia ad un Amico  Invia ad un Amico


Copyright © Italia Estera 2001- 2014. Tutti i diritti riservati