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10 feb 2007Foibe, 10 febbraio il 'Giorno del Ricordo'

Commemorazioni in tutt'Italia per ricordare le migliaia di vittime e di esuli coinvolti nella tragedia avvenuta al confine nord-orientale subito dopo la seconda guerra mondiale
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Trieste, 10 FEB (Italia Estera) -  A una delle pagine più drammatiche e dolorose della storia del Novecento, che si consumò alla fine della seconda guerra mondiale sul confine nord-orientale, è dedicata la giornata di oggi, con commemorazioni in tutt'Italia per i trecentocinquantamila italiani d'Istria, Fiume e Dalmazia esuli e migliaia di vittime.
L'obiettivo é quello di ricordare la tragedia di cui furono scenario le foibe, quelle cavità naturali del Carso italiano e d'oltreconfine, dove i partigiani comunisti titini occultarono uomini, donne e bambini, alcuni dopo averli fucilati, altri ancora vivi. Tutti colpevoli soltanto di essere italiani, contrari al regime jugoslavo o assurdamente e semplicemente per vendetta personale.

Una tragedia sulla quale calò il silenzio. E che solo tre anni fa, dopo lungo dibattito politico e polemiche, è stata ufficialmente ammessa a far parte della coscienza comune nazionale, con l'istituzione il 10 febbraio, data in cui fu firmato il Trattato di pace di Parigi che nel 1947 sancì la perdita per l'Italia dei territori dell'Istria e di Pola, del 'Giorno del Ricordo'.

Luogo simbolo di questo immane eccidio è la Foiba di Basovizza, a pochi chilometri da Trieste, sull'altipiano carsico, originariamente un pozzo minerario di circa 200 metri che nel maggio del 1945, durante i quaranta giorni di occupazione jugoslava di Trieste, divenne luogo di esecuzioni sommarie per prigionieri, militari, poliziotti, civili. Secondo alcune stime eseguite tenendo presente la profondità del pozzo prima e dopo la strage, la foiba sarebbe stato luogo di morte per oltre duemila vittime.

Ed è qui che oggi, con una cerimonia solenne, il Comune di Trieste inaugurerà il nuovo riqualificato Sacrario di Basovizza. Per l'intervento sono stati utilizzati materiali quali pietra, legno, rame e bronzo. La lastra originaria posta all'imbocco della cavità è stata a sua volta ricoperta da un cofano in 'corten', uno speciale tipo di acciaio color ruggine. Il monumento, realizzato dallo scultore Livio Schiozzi, vuole essere un segno forte che rievoca le strutture per le carrucole con le quali gli anglo-americani recuperarono parte delle salme degli infoibati. Alla sommità del monumento si eleva una grande croce. L'intera realizzazione del Sacrario è costata 805mila euro.

All'interno dell'area monumentale trova spazio un edificio a forma di trapezio, realizzato in pietra, legno e rame. E' il nuovo centro di documentazione che l'assessorato alla Cultura del Comune di Trieste gestirà attraverso i Civici Musei di Storia ed Arte e la Lega Nazionale.

Cerimonia oggi anche nel Salone dei Corazzieri al Quirinale. Con il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, il vicepresidente del Consiglio Francesco Rutelli e l'ex presidente dell'Associazione nazionale Venezia Giulia e Dalmazia Paolo Barbi. Al termine, il capo dello Stato consegnerà i diplomi e le medaglie commemorative.

Non solo. In occasione di questa ricorrenza, il governo ha deciso di ricostituire il Tavolo di coordinamento con le associazioni di esuli fiumani, istriani e dalmati, all'interno della cornice normativa fissata dalla legge n. 92/2004 che, oltre ad istituire il 'Giorno del ricordo', ha stabilito la concessione di un riconoscimento ai congiunti delle vittime delle foibe. Il prossimo 20 febbraio il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Enrico Letta presiederà la prima riunione del Tavolo di coordinamento tra governo e associazioni di esuli per esaminare insieme e affrontare le problematiche ancora irrisolte a oltre sessant'anni dell'esodo giuliano-dalmata dall'ex Jugoslavia.



 
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