di Alfonso Maffettone
NAPOLI, 25 GENN, (Italia Estera) – Ci risiamo :nella sinistra politica napoletana riaffiora il nome di Antonio Bassolino. Il sindaco del mancato rinascimento partenopeo e il Presidente regionale del dissesto economico e finanziario della Campania è dietro la vittoria di Andrea Cozzolino nelle primarie del Pd, svoltesi domenica, per la “nomination” alle elezione amministrative di Napoli in aprile. Fra polemiche, veleni e denunce di irregolarità il potente ex assessore regionale all’Agricoltura ha trionfato sugli altri tre candidati con l’appoggio di quella sinistra che in più di quindici anni ha portato allo sfascio il capoluogo partenopeo prima con lo stesso Bassolino e poi con la sua erede e discepola, l’attuale sindaco Rossa Russo Iervolino.
Repetita iuvant: le cose ripetute aiutano ma chi?. Non certamente Napoli ed i suoi abitanti nel caso fosse eletto a palazzo San Giacomo Antonio Cozzolino. Se ne gioverebbe soltanto Bassolino, sponsor e demiurgo, che dall’alto della sua lussuosa abitazione nella zona panoramica di Posillipo scandirebbe nel suo blog gli imperativi categorici per un’amministrazione comunale all’altezza di quelle trascorse sotto la guida sua e di Russo Iervolino. I napoletani già tremano all’idea di una eventualità del genere . I segni premonitori del disgoverno che ne potrebbe seguire si sono visti in questi giorni. Le primarie, annunciate con gran fanfara dal Pd , hanno avuto a Napoli effetti opposti a quelli desiderati. Il nuovo metodo di selezione elettorale definito, democratico ed all’americana, ha fatto ripiombare la città partenopea nei giorni più bui paragonabili a quelli del laurismo, quando il controverso e vituperato comandante Achille Lauro veniva accusato di manipolazione elettorale.
Nel terzo millennio i brogli, le accuse, le situazioni e i protagonisti sono diversi. Erano in quattro a contendersi la candidatura del Pd, l'europarlamentare Andrea Cozzolino, Umberto Ranieri , Nicola Oddati, e l’ex magistrato Libero Mancuso del Sel. Una lotta testa a testa. Cozzolino ha avuto il 37,3% contro il 34,6% di Ranieri , già sottosegretario agli Esteri e molto vicino al Capo dello Stato Giorgio Napolitano. Appena 1200 le preferenze di scarto su un totale di 45mila votanti.
Ranieri, Oddati, e Mancuso non ci stanno e preannunciano ricorsi alla Commissione di garanzia per manipolazioni di voto. Il vincitore si difende e contrattacca : “Per un mese si era riuscito a discutere di programmi e problemi della città. E, ora a primarie fatte,siamo capaci, fra di noi, di queste schifezze contro di me”. Russo Iervolino scende in campo da Palazzo San Giacomo e deplora:”Non stiamo dando un bello spettacolo”.
I responsabili provinciali del Pd dichiarano che il voto è stato falsato con l’ingaggio di persone estranee al partito ed accusano il centro destra di boicottaggio delle primarie. Walter Veltroni, a sua volta, rilancia le polemiche e sostiene di aver visto in tv code di cinesi e di extracomunitari davanti ai seggi. Uno show di veleni e polemiche ed un disarmante botta e risposta con gli avversari politici del Pdl che respingono ogni addebito. Alla fine la notizia: il Pd congela la proclamazione del vincitore Antonio Cozzolino che sarebbe dovuta avvenire oggi ed attende l’esito dei ricorsi e l’arrivo a Napoli del segretario generale del Pd, Bersani previsto per venerdì. Non si esclude l’ annullamento del verdetto. Chi sosteneva che le primarie erano essenziali per una verifica della compattezza del Pd è rimasto deluso :il verdetto ha indicato, invece, profonde divisioni ed una mancanza di leadership. Il momento è confuso.
Alfonso Maffettone/Italia Estera
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