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Il voto degli Italiani all'Estero

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31 mar 2008VOTO ALL’ESTERO, L’on. Mariza Bafile: “Non potevo passeggiare per il Sud America se dovevo lavorare”

Di Carmine Ragucci
LIMA, 31 MAR (Italia Estera) - La candidata italo-venezolana nella lista del Partito Democratico, la giornalista Mariza Bafile, ha incontrato la comunità italo-peruana a Lima, evidenziando il suo lavoro alla Camera dove ha ricoperto il prestigioso incarico di Segretario di Presidenza. E’ stata anche  presidente della Commissione esaminatrice del Premio “Ilaria Alpi e Maria Grazia Cutuli" e Componente della DODICESIMA COMMISSIONE (AFFARI SOCIALI) dove si è battuta per l’assegno di solidarietà. Ha fatto anche parte del COMITATO DI VIGILANZA SULL'ATTIVITA' DI DOCUMENTAZIONE  della Camera dei Deputati.

Onorevole Bafile, qual’è il bilancio del suo lavoro alla Camera?

In questi due anni di legislatura  mi sono impegnata a fondo soprattutto per i diritti dei più poveri, delle persone che hanno mantenuto il bisogno d’aiuto. In Perù non siamo ancora riusciti a trovare una formula per applicare l’ assistenza sanitaria come è stato fatto in altri paesi dell’America Latina  perchè non si riesce ad avere un numero sufficente di persone in condizioni disagiate. Per cui fare accordi con le assicurazioni private come e’ stato fatto ad esempio in Colombia e in Argentina, qui in Perù diventa difficile. Però anche in questi paesi dove ci sono comunità italiane più piccole, sarà garantita   l’ assistenza sanitaria attraverso il supporto  diretto dei Consolati.
 
L’altra battaglia importante per la quale veramente ho lavorato tantissimo è stata quella dell’assegno di solidarietà. L’assegno di solidarietà è una vecchia battaglia delle nostre collettività, però non era mai diventata qualcosa di più di una nostra richiesta. Io per trovare una opinione pubblica italiana favorevole all’assegno di solidarietà ho organizzato un seminario al quale hanno participato membri del parlamento, del governo, ONG, chiesa, patronati, sidacati e comunità, ed è stato molto positivo poiche’ finalmente quello che era stato sempre un nostro problema, ora è diventato un problema che ha coinvolto anche gli italiani in Patria. Per la prima volta il progetto di legge riguardante l’assegno di solidarietà ha iniziato l’iter in Parlamento, dove alla commissione Affari Sociali siamo riusciti ad avere un accordo trasversale con l’opposizione,l’unico partito che si è astenuto è stato Alleanza Nazionale, siamo arrivati quasi all’unanimità dell’approvazione, poi il progetto ha avuto il parere favorevole di tutte le altre commissioni. Diciamo che nel giro di due mesi la legge sarebbe stata  approvata quando purtroppo è caduto il Governo.
 
È da sottolineare che i progetti di legge che presentano tutti i palamentari sono migliaia, ma quelli che iniziano il processo di discussioni sono pochi, e tra questi pochi che sono stati discussi in questi due anni noi abbiamo avuto due progetti di legge riguardanti gli italiani all’estero, l’assegno di solidarietà e quello del riacquisto della cittadinanza per gli italiani che l’hanno persa e per permettere alle donne di trasmettere la cittadinanza ai figli nati prima del 48. Anche per questo era iniziato l’iter della prima Commissione Affari Costituzionali e purtroppo cadendo il Governo  è rimasto praticamente sospeso.
 
Riguardo all’assegno di solidarietà, qual’è la differenza tra la sua proposta e quelle presentate da Angeli e Merlo?
La proposta di Merlo aveva molte cose simili alla mia, tanto che è stato praticamente inglobata in una unica proposta di legge che ho ripresentato, unendo anche la sua firma, ed è da sottolineare che io ho presentato il progetto di legge per prima, ho fatto il seminario per sensibilizzare sulla tematica e dopo è arrivato il progetto di legge di Merlo. La proposta di Angeli invece, si differenzia molto perchè Angeli chiede la pensione sociale. La pensione sociale diciamo, come principio è ottimo, sarebbe fantastico poter avere la pensione sociale, ma è irreale, chiedere la pensione sociale, significherebbe fare demagogia sulla pelle delle persone bisognose, sinceramente l’Italia non è in condizioni di dare una pensione sociale anche agli italiani all’estero. Quindi chiedere la pensione sociale significherebbe avere un parere negativo da parte di tutti, tanto è vero che nessuno del governo precendente, che era il governo di Angeli, ha mai fatto nulla per ottenere questo, per cui  credo che sia serio e onesto lavorare per le cose possibili, soprattutto quando stiamo parlando d’anziani che sono a rischio di vita. Quindi, bisogna fare delle battaglie possibili, e l’unica battaglia possibile è quella dell’assegno di solidarietà.
 
La proposta di legge 3008 prevede un assegno di solidarietà solamente per gli anziani emigrati residenti all’estero. Questo vuol dire che gli italiani nati in Italia hanno più diritti di quelli nati all’estero?
L’Italia non puo’ contabilizzare gli aventi diritto se non dai parametri. Questa è stata una cosa che ho dovuto digerire io perchè appunto, nella mia prima proposta di legge  avevo lasciato questa parte aperta, ma anche per le pressione dei membri del CGIE (Consiglio Generale degli Italiani all’Estero) che mi hanno fatto vedere effettivamente una realtà diversa, cioè, che se noi chiediamo l’assegno di solidarietà senza mettere dei parametri chiari, si rischia un parere negativo della Commissione Bilancio. L’Italia non è un paese economicamente fortissimo , è un paese che in questo momento ha difficoltà economiche con grande sacche di povertà, per cui noi dobbiamo tener conto di tutto questo  altrimenti prenderemmo  in giro  gli elettori.
 
Perchè  Onorevole Bafile non e’ stata piu’ presente?
Sapevo bene che non era possibile, perchè lavorare in Parlamento e’ un grosso impegno, sono venuto  sempre quando ho potuto ed ho  risposto sempre a chi ha preso contatti con me,  chi ha chiesto un sostegno, un consiglio o un parere. Se durante il mio mandato avessi fatto la mia campagna elettorale,non sarei riuscita a fare neanche la meta’ di quello che ho fatto tanto è vero che quando è caduto il Governo,  mi sono accorta che altri stavano vendendo le cose fatte da me come se l’avessero fatte loro,  ho chiesto alla Segreteria della Camera di darmi la documentazione delle presenze e le assenze in aula di tre deputati del Sud America.  Angeli ha il 58% di assenze, Merlo ha il 63% di assenze ed io solo il 4,5%. Non era possibile andare in giro per il Sud America se si doveva lavorare.
Il discorso è che fare un progetto di legge è la cosa più facile del mondo, il problema è seguirlo , fare in modo che quel progetto di legge vada avanti, allora si fa  un lavoro serio,  onesto .
 
Cosa pensa della “migrazione” di Mirella Giai e Filomena Narduci nella lista di Riccardo Merlo?
Non amo parlare ne fare critica ad altri candidati, penso che ognuno fa delle scelte proprie e non voglio giudicarle. Posso solamente dire che la lista di Merlo è una lista a parte,che non c’entra niente con il Partito Democratico. Le liste independenti sono un fenomeno solo del Sud America ed e’ purtroppo  un fenomeno anomalo in un  Parlamento di una Repubblica Parlamentare, richiede che i parlamentari lavorino all’interno di qualche gruppo politico,  che ti sostiene, altrimenti lavorare diventa veramente  difficile.
 
Oltre all’assegno di solidarietà, quali sono gli altri progetti che tiene in mente?
Continuare con le cose  rimaste a metà. Il lavoro prossimo che mi proporrei di fare alla Camera è quello di dedicarmi alle nuove generazioni, alle donne e agli imprenditori.  Ho avviato già una serie di incontri con le università italiane per promuovere accordi  con le università sudamericane. Stavo lavorando ad un progetto per  corsi di formazione per i giovani. Per le donne stavo lavorando ad un incontro di donne imprenditrici italiane e sudamericane, stavo lavorando per la costituzione di un osservatorio di donne italiane all’estero. E per gli imprenditori ho intenzioni anche di lavorare fortemente per costruire un contatto tra imprenditori italiani e sud-americani, dimostrando tutte le varie possibilità. Questo potrebbe esserci anche tra gli imprenditori sudamericani stessi, poiche’ noi come circoscrizione abbiamo questa grande opportunità che ancora non abbiamo captato bene, che è quella di costruire tra di noi delle relazioni, partendo da questa identità comune che è l’identità italiana.
Carmine Ragucci/Italia Estera



 
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