“Per troppo tempo la politica anziché sostenere i nostri militari in missioni all’estero si è mostrata spesso distante e, a volte, ostile”
ROMA, 28 MAR (Italia Estera) - “Gli italiani nel mondo hanno bisogno di parlamentari e di un Governo in grado di garantire una politica stabile che tenga nel giusto conto le loro necessità e solo il Popolo della Libertà può offrire tali garanzie, dopo il fallimento del precedente Governo”. Lo ha detto Barbara Contini, responsabile del Popolo della Libertà nel Mondo e capolista al Senato in Campania. Contini ha rimarcato che “i partiti che oggi formano il Pdl hanno fortemente voluto ed approvato la legge che consente la partecipazione alla vita parlamentare delle comunità italiane all’estero, perché credevano e credono nell’importanza del legame tra la Madre Patria ed i suoi cittadini ovunque nel mondo”. “Il Popolo della Libertà – ha assicurato Contini - manterrà gli impegni assunti nella campagna elettorale e restituirà agli italiani all’estero un rinnovato orgoglio nei confronti del loro Paese di origine”.
Barbara Contini, prima della partenza per il Sud America dove supporterà numerose iniziative della rosa dei candidati al Parlamento italiano ha anche rilasciato una intervista a “Panorama Difesa” nella quale parla delle missioni militari all’estero.
Per Contini , già governatore di Nassirya ed inviato speciale del Governo italiano in Darfur, “una cappa di ambiguità e di ipocrisia ha pervaso per troppo tempo la politica, che anziché sostenere i nostri militari impegnati nei diversi teatri operativi si è mostrata spesso distante e, a volte, ostile”. “Non esiste un soldato di pace alternativo al soldato che noi tutti conosciamo e apprezziamo, anche perché – ha spiegato Contini - gli obiettivi iniziali di una missione non sempre coincidono con la situazione che si riscontra poi effettivamente sul terreno”. Per Contini “occorre inoltre sgomberare il campo dall’illusione che le operazioni di stabilizzazione e di nation building siano quelle piu’ semplici e prive di rischi”. “E’ anzi vero esattamente il contrario – ha aggiunto - , considerando che le maggiori fonti di pericolo sia per i contingenti presenti sul posto che per le popolazioni locali emergono all’indomani del cessate il fuoco che ufficialmente chiude la fase delle ostilità. Recentemente, ne abbiamo avuto prova in Iraq e anche in Afghanistan”.
In Iraq, “il nostro contributo si è concretizzato solo con la fine delle operazioni militari e la conseguente deposizione del regime di Saddam Hussein. Ciò ha proseguito Barbara Contini - nonostante le attività’ del nostro contingente non sono state circoscritte alla sola assistenza a favore delle popolazioni e alle nascenti istituzioni locali. Le nostre truppe hanno dovuto infatti contrastare le milizie sciite dell’imam Moqtada al Sadr a Nassiryah nel 2004, in quella che è stata una delle fasi piu’ intense dell’operazione Antica Babilonia”. In Afghanistan “il quadro non è molto diverso dato che l’instabilità causata dalle iniziative della guerriglia neotalebana inevitabilmente coinvolge anche le forze italiane”. “Alla luce di tutto ciò - ha detto Contini - non possiamo permetterci il lusso di privare i nostri contingenti degli equipaggiamenti e dei mezzi adeguati ai contesti in cui sono chiamati ad operare, come talvolta e’ accaduto in passato. Per questo – ha concluso - dovremmo correggere il tiro una volta per tutte sul piano degli stanziamenti di risorse alla Difesa”. (Italia Estera).