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18 dic 2007VOTO ALL'ESTERO: NON E’ ANDATA PROPRIO COSI’

Bondi e Cicchitto addebitano a Fini anche la mancata lista unitaria per le elezioni nella circoscrizione estero
 
di Gian Luigi Ferretti (Consigliere Cgie per AN) / L’Italiano
 
ROMA, 18 DIC.  (Italia Estera) - Sandro Bondi e Fabrizio Cicchitto,rispettivamente Coordinatore e Vice coordinatore di Forza Italia,hanno affidato a Il Giornale una replica al Presidente di AN Gianfranco Fini, che il giorno prima aveva rilasciato un’intervista a Libero. Senza tanti giri di parole,gli rinfacciano una serie di errori,dall’astensione nella fiducia al governo Dini al rifiuto di formare il governo Maccanico fino all’ «elefantino». E continuano: «Anche l'esperienza del governo Berlusconi dal 2001 al 2006 fu contrassegnata da una serie di distinzioni di An, dalla richiesta delle dimissioni di Giulio Tremonti, alla cabina di regia, alla ripetuta richiesta di verifiche, alla contestazione della riduzione dell'Irpef, fino alla dissennata scelta di andare alle elezioni con le cosiddette tre punte e divisi sui candidati all’estero». Mentre lasciamo a Fini il compito di difendersi su tutte le altre «accuse», come testimoni a conoscenza dei fatti ci intromettiamo per dire che non è andata proprio così per quanto riguarda la divisione nella circoscrizione estero. In realtà fu tentato un tavolo di trattativa, ma già alla prima riunione ci fu chi dichiarò che il suo partito (non era Forza Italia) aveva già le liste pronte. Poi ci fu chi non si presentò. Certamente si sarebbe potuto fare di più. Purtroppo i  leaders erano distratti da altre vicende e del voto all’estero non si occuparono granché. Tutti, nessuno escluso. Quindi se per forza bisogna assegnare colpe è giusto ripartirle equamente e non addebitarle ad uno soltanto. Anche se non si avverte l’utilità di un tale esercizio. A che serve buttarsi gli stracci addosso l’un l’altro? Anche a prescindere dalle decisioni politiche interne, nessuno è così folle da non prospettare almeno una qualche forma di collegamento fra i partiti del centrodestra. All’estero, oltretutto, la  specifica legge elettorale, che - a differenza di quella per il territorio nazionale - non verrà cambiata se non eventualmente per piccole migliorie, impone una lista unitaria. E allora si lavori in questo senso, in favore della concordia e non andando ad impantanarsi su discussioni che favorisco la discordia e la divisione.
Gian Luigi Ferretti (Consigliere Cgie per AN) / L’Italiano



 
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