ROMA, 5 OTT. (Italia Estera) -La Commissione Affari costituzionali della Camera presieduta da Violante ha deciso di ridurre il numero dei deputati presenti nel Parlamento italiano da 630 a 512: 500 eletti in Italia e 12 nella circoscrizione Estero, a modifica dell’articolo 56 della Costituzione che dice testualmente: "Il numero dei deputati è di seicentotrenta, dodici dei quali eletti nella circoscrizione Estero".
La decisione è stata presa nell’ambito dell’esame del Decreto legge su "Modificazione di articoli della parte seconda della Costituzione, concernenti forma del Governo, composizione e funzioni del Parlamento nonché limiti di età per l’elettorato attivo e passivo per le elezioni della Camera dei deputati e del Senato della Repubblica",
Gli unici a votare "no" i deputati di Forza Italia. A spiegare perchè, in una nota congiunta, sono il Coordinatore nazionale, Sandro Bondi, e il vice coordinatore Fabrizio Cicchitto. "Non è questo il momento di avventurarsi in proposte di riforma costituzionale. Non ce ne sono le premesse politiche né il necessario approfondimento sui singoli temi. Oggi il Paese attende cambiamenti veri e profondi. Chi andasse avanti nel proporre pseudo-riforme prive di peso, brutte copie di quelle da noi approvate nella precedente legislatura e osteggiate dalla sinistra attraverso un referendum- aggiungono - si assumerebbe la responsabilità di alimentare la disillusione del Paese. Siamo certi – concludono - che il presidente Luciano Violante sia consapevole che le riforme costituzionali debbano essere condivise e avere un terreno fertile di discussione e di confronto nel momento giusto".
La Commissione aveva già approvato l'emendamento al testo di riforma costituzionale che riguarda il Senato federale, che secondo la norma dovrà essere eletto su base regionale, salvi i sei seggi assegnati alla circoscrizione estero, per un totale di 184 membri.
Per il presidente della Camera, Fausto Bertinotti, quello di oggi è stato un voto "importante", in quanto "costituisce un fatto nuovo nella vicenda politica e istituzionale italiana, configurando importanti novità, perché per questa via verrebbe meno il bicameralismo perfetto e si determinerebbe un ruolo rinnovato per il Senato della Repubblica, il tutto accompagnato da una significativa riduzione dei parlamentari". (Italia Estera).