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13 mar 2009POLITICAMENTE CORRETTO: Lettera aperta all'on. Tremaglia ed ai 18 parlamentari eletti all'estero

ROMA,  13 MAR. (Italia Estera) - L'avv. Salvatore Viglia, segretario del P.I.E. (partito degli italiani all'estero) e direttore del sito "Politicamente Corretto" ha indirizzato una lettera aperta all'on. Mirko Tremaglia ed ai 18 parlamentri eletti all'estero: Questo il testo:

Caro on. Tremaglia, cari Parlamentari eletti nella Circoscrizione Estero,
dall’entrata in vigore della legge Tremaglia che ha consentito che le comunità italiane all’estero fossero rappresentate nel parlamento italiano per la prima volta nella storia, bisogna onestamente riconoscere che i risultati ottenuti non sono conformi alle aspettative.

I tremilioni di aventi diritto al voto disseminati in tutti e cinque i continenti, vedono allontanarsi irrimediabilmente la possibilità di incidere sulle istituzioni sia per l’inconsistenza del numero dei loro rappresentanti sia per la loro appartenenza a schieramenti contrapposti.
Fallito ogni tentativo di costituire una Bicamerale ad acta, fugato ogni dubbio sulla non disponibilità dei governi, di destra e di sinistra, nei confronti delle istanze degli italiani all’estero, preso atto della impossibilità di qualsiasi convergenza, anche se mirata, dei 18 parlamentari eletti all’estero in uno sforzo comune e svincolato dalle ideologie di partito, occorre dare un nuovo vigore ed un rinnovato stimolo affinché il voto per gli italiani all’estero, conquista epocale voluta strenuamente dall’on Tremaglia, assuma integralmente il significato che la legge si era prefissato.

Con questa ‘Lettera aperta’ indirizzata all’ex Ministro degli italiani nel mondo, on. Mirko Tremaglia e a tutti i parlamentari eletti nella Circoscrizione Estero, s’intende promuovere una legge (a 19 mani) che estenda il voto per corrispondenza e possibilmente con sistemi elettronici ormai collaudatissimi (come già avviene in molti Paesi, tra cui l’Estonia dove si vota tranquillamente a casa dal proprio computer), a tutte le elezioni indette in Italia, europee comprese, senza che gli elettori aventi diritto siano costretti a recarsi personalmente in patria.

Si propone che vi facciate promotori di una legge composta di un solo articolo senza la necessità di un impervio passaggio costituzionale con la quale estendere il diritto di voto a tutti gli italiani e non solo nell’ambito della Circoscrizione Estero. Indipendentemente dall’appartenenza partitica di ciascun rappresentante eletto nella Circoscrizione Estero, l’adesione a questa legge rappresenterebbe un preciso segnale inteso a correggere una condizione che attualmente limita pesantemente il legittimo diritto al voto che deve necessariamente essere uguale per tutti gli italiani nel mondo.

Articolo 1:

-Gli italiani residenti all’estero hanno il diritto di voto alla stregua dei cittadini residenti in Italia.
Al fine di facilitarne l’esercizio, si introduce il voto per corrispondenza con eventuale ricorso al sistema elettronico ormai ampiamente collaudato in diversi Paesi nel mondo. Gli italiani residenti all’estero potranno optare sia per l’elezione dei propri rappresentanti nell’ambito della Circoscrizione estero (secondo la legge e le modalità attualmente in vigore), sia per i candidati residenti in Italia. In questo caso possono partecipare a tutti gli appuntamenti elettorali nazionali, regionali, provinciali, referendari ed europei senza l’obbligo, attualmente in vigore per l’elettore italiano residente all’estero, di recarsi di persona nel seggio elettorale italiano. Con questa legge viene estesa a tutti gli italiani la piena parificazione dell’elettorato attivo e passivo-.  Affettuosamente Salvatore Viglia (Italia Estera).




 
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