Poi, ai giovani, durante la veglia a Randwick: ''Respingete la follia di una mentalità consumistica''
di Luciano Lombardini
SYDNEY, 19 LUG. I preti pedofili "devono essere portati davanti alla giustizia". E i loro "misfatti devono essere condannati in modo inequivocabile". Lo ha detto il Papa nell'omelia della messa con i vescovi australiani, nella St. Mary's Cathedral di Sydney. Il Pontefice ha detto di provare "vergogna" "a seguito degli abusi sessuali sui minori da parte di alcuni sacerdoti o religiosi in Australia" aggiungendo di "condividere le sofferenze" delle vittime.
''Desidero qui fare una pausa - ha detto il Papa durante la messa nella ST. Mary's Cathedral - per riconoscere la vergogna che tutti abbiamo sentito a seguito degli abusi sessuali sui minori da parte di alcuni sacerdoti o religiosi in questa Nazione". ''Questi misfatti, che costituiscono un così grave tradimento della fiducia, - ha affermato Benedetto XVI - devono essere condannati in modo inequivocabile''. Si deve ''collaborare'' con i vescovi per sradicare questo male. ''Sono profondamente addolorato per il dolore e la sofferenza subita dalle vittime e assicuro loro che come loro pastore anche io condivido la loro sofferenza'', ha aggiunto il Pontefice completando il suo pensiero sulle colpe dei preti pedofili, nell'omelia della messa.
Benedetto XVI ha quindi definito ''priorità urgente quella di promuovere un ambiente più sicuro e più sano, specialmente per i giovani''. Concludendo si è augurato che per la Chiesa australiana ''questo tempo di purificazione porti con sè guarigione, riconciliazione e una fedeltà sempre più grande alle esigenze morali del Vangelo''.
Al termine della messa il Papa ha pranzato con i vescovi australiani. Quindi si è trasferito nell'ippodromo di Randwick per la veglia con i giovani della XXIII Giornata mondiale della gioventù. Qui in attesa della messa conclusiva di domani mattina, Ratzinger è tornato a parlare delle richezze. ''La vita non è semplicemente accumulare - ha ammonito - ed è ben più che avere successo. Essere veramente vivi è essere trasformati dal di dentro, essere aperti alla forza dell'amore di Dio. Accogliendo la potenza dello Spirito Santo, anche voi potete trasformare le vostre famiglie, le comunità, le nazioni''.
Ed è proprio accettando e osservando il dono dell'amore che viene dallo Spirito Santo, rimarca il Pontefice, che ''giungiamo a vedere i limiti di tutto ciò che perisce, la follia di una mentalità consumistica'' e comprendiamo ''perché la ricerca di novità ci lascia insoddisfatti e desiderosi di qualcos'altro''.
Quindi un nuovo attacco al relativismo, che ''ignora quegli stessi principi che ci rendono capaci di vivere e di crescere nell'unità, nell'ordine e nell'armonia'', e un'esortazione ai giovani: ''Accogliete nel vostro cuore e nella vostra mente i sette doni dello Spirito Santo! Riconoscete e credete nella potenza dello Spirito Santo nella vostra vita!''.
Luciano Lombardini/Italia Estera