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Il voto degli Italiani all'Estero

Elezioni Politiche 2008

Elezioni Politiche 2006


Infocity
Messaggero di sant'Antonio
Italiani d'Argentina
  
06 feb 2008In Italia si voterà il 13 ed il 14 aprile. Il Capo dello stato ha sciolto le Camere


Napolitano:  ''Decisione obbligata e ponderata, al di fuori di qualsiasi condizionamento. Ora i partiti diano prova di responsabilità''. Il  Consiglio dei ministri ha fissato la data delle elezioni. Inizia il conto alla rovescia per il voto.Tempi ed adempimenti
 
ROMA, 6 FEB (Italia Estera) -   "La decisione di sciogliere le Camere - spiega il presidente Napolitano - è divenuta obbligata, visto l'esito negativo degli sforzi che ho doverosamente compiuto nella convinzione che elezioni così fortemente anticipate costituiscano un'anomalia rispetto al normale succedersi delle legislature
parlamentari, non senza conseguenze sulla governabilità del Paese". Lo fa nel discorso che ha tenuto nello studio Alla Vetrata del Quirinale,  ed  auspica che la prossima campagna elettorale si svolga all'insegna  del dialogo. "E' il momento - ha detto - che le forze politiche diano prova di senso  di responsabilità ".
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Si va alle urne, tempi e adempimenti per il voto

Con lo scioglimento delle Camere da parte del presidente della Repubblica e con la decisione del Consiglio dei ministri sulla data delle elezioni, fissate per il 13 e 14 aprile, inizia il conto alla rovescia per il voto.


SCIOGLIMENTO E CONVOCAZIONE COMIZI ELETTORALI: E' il presidente della Repubblica che scioglie le Camere con proprio decreto. Ed è sempre il capo dello Stato, con decreto, a convocare i comizi elettorali su deliberazione del Consiglio dei ministri. Lo stesso decreto fissa il giorno della prima riunione delle nuove Camere.

DEPOSITO SIMBOLI: Tra il quarantaquattresimo e il quarantaduesimo giorno prima del voto i rappresentanti dei partiti devono depositare al Viminale il simbolo. E' vietato depositare simboli che possono essere confusi con altri già depositati o con elementi o diciture usati tradizionalmente da altri partiti. Non è ammessa la presentazione di simboli al solo scopo di precluderne l'uso ad altri. All'atto del deposito del contrassegno i partiti possono effettuare una dichiarazione di collegamento in coalizione, che deve essere reciproca. Il collegamento è rilevante ai fini dell'attribuzione del premio di maggioranza. Contestualmente al contrassegno deve essere depositato anche il programma elettorale.

CANDIDATURE: La presentazione delle candidature è effettuata per liste, ciascuna delle quali composta da un numero di candidati non inferiore a un terzo e non superiore al numero dei seggi assegnati alla circoscrizione elettorale.

LISTE: Le liste vanno presentate 35 giorni prima del voto. La presentazione di ciascuna lista deve essere sottoscritta da un numero variabile di elettori, a seconda dell'ampiezza demografica di ogni singola circoscrizione. Per la presentazione delle liste alla Camera sono necessarie almeno 1.500 firme nei comuni fino a 500mila abitanti, almeno 2.500 in quelli fino a un milione di abitanti e almeno 4.000 nei comuni con oltre un milione di abitanti. Per la presentazione di liste al Senato le firme occorrenti sono almeno 1.000 nei comuni fino a 500mila abitanti, almeno 1.750 in quelli fino a un milione di abitanti e almeno 3.500 nei comuni con più di un milione di abitanti. In caso di scioglimento che anticipi di oltre 120 giorni la scadenza naturale della legislatura, il numero di firme necessarie alla presentazione della lista è ridotto della metà.

La raccolta delle firme non è richiesta per i partiti costituiti in gruppi parlamentari in entrambe le Camere all'inizio della legislatura in corso al momento della convocazione dei comizi; per i partiti collegati in coalizione con almeno due partiti costituiti in gruppi parlamentari e che abbiano ottenuto almeno un seggio alle ultime elezioni europee con un simbolo identico a quello depositato; per i partiti rappresentativi di minoranze linguistiche riconosciute che abbiano ottenuto almeno un seggio alle ultime elezioni politiche. Nessun elettore può sottoscrivere più di una lista di candidati. La raccolta delle firme può avvenire esclusivamente nei 180 giorni antecedenti il termine finale fissato per la presentazione delle candidature.

SONDAGGI: Nei 15 giorni che precedono il voto è vietata la pubblicizzazione, con qualsiasi mezzo, dei sondaggi sull'esito delle elezioni o sugli orientamenti politici degli elettori. Lo stesso divieto vale anche per la pubblicizzazione di sondaggi effettuati in periodi precedenti.

COMUNICAZIONE ISTITUZIONALE: Dalla data di convocazione dei comizi elettorali la legge vieta a tutte le pubbliche amministrazioni di svolgere attività di comunicazione, compresa quella relativa all'attività istituzionale dell'ente. Non rientrano nel divieto, al contrario, le attività di comunicazione istituzionale effettuate in forma impersonale ed indispensabili per assolvere con efficacia le funzioni proprie delle amministrazioni pubbliche.

COMIZI E RIUNIONI DI PROPAGANDA ELETTORALE: Possono avere luogo a partire dal trentesimo giorno antecedente la data delle elezioni e sono vietati nel giorno precedente ed in quelli stabiliti per la consultazione elettorale. La propaganda elettorale 'luminosa o figurativa a carattere fisso in luogo pubblico', il lancio di volantini e la propaganda 'luminosa mobile' sono vietate dal trentesimo giorno precedente la data fissata per le elezioni.

PROPAGANDA VIA SMS O MAIL: Chi fa ricorso alla propaganda elettorale tramite fax, sms o mms, chiamate telefoniche preregistrate, messaggi di posta elettronica ha l'obbligo di acquisire il consenso preventivo e informato degli abbonati a servizi di comunicazione elettronica, compresi gli abbonati a servizi di telefonia mobile e coloro i quali utilizzano schede prepagate.

COSTO: Per quanto riguarda invece i costi della tornata elettorale, ci vorranno poco meno di 400 milioni di euro. Per le elezioni politiche del 9 e 10 aprile del 2006, infatti, lo Stato ha speso 393 milioni e 147mila euro. Il costo per ciascuna delle 61.700 sezioni elettorali, 700 delle quali per lo scrutinio delle schede degli italiani residenti all'estero, è stato di 5.678 euro, per un totale di 350 milioni e 371mila euro. Il costo per ciascuno dei 2 milioni e 939mila italiani residenti all'estero chiamati ad esprimere il proprio voto è stato di 14 euro, per un totale di 42 milioni 775mila euro. (Italia Estera).



 
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