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13 nov 2007Il Senatore Randazzo de L’Unione (Australia) dice no a Berlusconi

ROMA, 12 NOV. (Italia Estera) - Il Senatore Nino Randazzo de L'Ulivo ha rifiutato le 'avances' di Silvio Berlusconi per convincerlo a cambiare casacca. Il nobile gesto del senatore dell’Unione, eletto all’estero in una ripartizione difficilissima come è la sua: Oceania, Africa, Asia, Antartide ha riscattato tutto il centrosinistra.
Il senatore Randazzo ha oggi reso pubblica la sua lettera di rifiuto inviata a Silvio Berlusconi.
"Gentilissimo presidente, nel ringraziarla per la cordiale ospitalità di giovedì primo novembre a seguito di suo invito - si legge nella lettera - per il tramite del dott. (...omissis ) mi faccio dovere di comunicarle con la presente la mia ferma intenzione di non venir meno in nessuna circostanza all'impegno politico preso con la base popolare che mi ha eletto al Senato della Repubblica nella lista L'Unione-Prodi per la ripartenza Asia-Africa-Oceania-Antardide della circoscrizione Estero". "Sono certo che lei comprenderà i profondi motivi di questa mia risposta alla Sua sollecitazione a passare, nell'Aula del Senato e in una futura consultazione elettorale, nelle file dell'odierna opposizione giacché penso che per l'identico genere di motivi anche lei giustamente esiga e si attenda - prosegue Randazzo - nelle prove della dinamica parlamentare la stessa lealtà da parte di ogni esponente del Suo gruppo". "Convinto che ciascun rappresentante parlamentare possa e debba sempre contribuire in totale fedeltà al proprio mandato al progresso morale e materiale degli italiani in patria e nel mondo operando nello schieramento in cui ha scelto di militare - si conclude la lettera di Randazzo - Le confermo di non avere alcuna difficoltà o esitazione a mantenere oggi e in futuro la mia personale identità distintiva in quanto a collocamento nel contesto politico del momento"
 
Durante la colazione di lavoro a Palazzo Grazioli dello scorso primo novembre tra Silvio Berlusconi e il senatore dell'Unione eletto all'estero Nino Randazzo ci fu uno scambio di battute. una di queste: "La nave affonda, venga di qua". "Ma io so nuotare. Sono un isolano".  A raccontarlo è lo stesso Randazzo, che spiega di aver accettato di incontrare il Cavaliere per due ragioni "semplici": "curiosità e cortesia". Randazzo, di origini siciliane, è stato eletto nella circoscrizione Asia-Africa-Oceania-Antardide ed è stato, come riconosce lui stesso, al centro di molti sospetti negli ultimi tempi. "Ho deciso di uscire allo scoperto e di raccontare quello che è accaduto, e quindi dell'incontro con Berlusconi, per rispetto nei miei confronti, per fare chiarezza". E confessa di aver avvertito "solo oggi" il suo gruppo di riferimento, quello dell'Ulivo, sul colloquio. Il primo novembre, dunque, "sono andato a colazione da Silvio Berlusconi, nella sua residenza romana. Abbiamo parlato dell'universo mondo, ma anche della situazione del Senato. Berlusconi così mi ha invitato a lasciare l'Unione e a passare con l'opposizione". La risposta, racconta Randazzo, non è arrivata subito: "Gli ho detto che gli avrei scritto una lettera". E così è stato. La missiva con la quale Randazzo declina l'invito è datata sabato 10 novembre ed è stata consegnata 'brevi manu' ma ad un intermediario", dice il senatore eletto all'estero. Quello del primo novembre - spiega comunque Randazzo - è stato "uno dei quattro incontri che ho avuto con il centrodestra, ma gli altri tre sono stati solo con intermediari"
 
Entusiasta la reazione di Palazzo Chigi che attraverso una fonte definisce "un atto di serietà e nobiltà la lettera con la quale il senatore ha risposto a chi gli offriva una alternativa". "Questo gesto gli fa onore e fa onore al rispetto per il mandato degli elettori", aggiunge la fonte senza mai citare Berlusconi.

Sui parlamentari eletti all’estero, Italia Estera non ha mai condiviso, tutto quanto si é detto e si dice da parte della Stampa italiana,  perché a differenza dei giornalisti delle testate del nostro Paese, comprese Repubblica e Corriere della Sera, siamo quelli che conosciamo molto bene lo spirito e la dedizione che li anima fin dalla loro elezione.  Nino Randazzo é uno di questi. E' giornalista noto per aver diretto i quotidiani italiani d’Australia “Il Globo” di Melbourne e “La Fiamma” di Sydney. Conta decenni di attività professionale nel mondo dell’informazione all’estero. E’membro di due commissioni (Agricoltura e politiche comunitarie). Da quella  persona sempre molto corretta che è si dimise il giorno in cui cominciò la sua campagna elettorale. E’ stato anche presidente della prima Commissione Informazione del Consiglio  Generale degli Italiani all'estero (CGIE). (Italia Estera) -
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