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Il voto degli Italiani all'Estero

Elezioni Politiche 2008

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11 lug 2007VOTO ALL'ESTERO: I veleni non finiscono mai

L'intervistatore Salvatore Viglia ha raccolto 15 dichiarazioni di parlamentari sui presunti brogli elettorali

ROMA,11 LUG. (Italia Estera) - Il video sui presunti brogli elettorali, ai danni della reputazione del Senatore Randazzo e del Deputato Fedi, che si sarebbero perpetrati in un appartamento di Sidney e messo  on line da Repubblica.it, ha sconvolto il gruppo degli eletti all’estero. Abbiamo raggiunto qualcuno di questi ed, a caldo, abbiamo registrato le loro dichiarazioni: Fedi, Cassola, Ferrigno, Farina, Razzi, Narducci,Merlo, Angeli, Bafile, Zacchera, Romagnoli, Germanà, Bucchino, Picchi, Rivolta.
 
On. Marco Fedi (L’Unione)
Vorrei cercare di fare una riflessione ordinata. Vorrei cercare di mantenere distinti, come ho sempre cercato di fare, i due aspetti di questa vicenda. Da un lato il video presentato sul sito de La Repubblica relativo a presunti brogli elettorali e dall’altro tutte le disfunzioni legate all’esercizio del diritto di voto, ampiamente denunciate da tutti, Comites, Cgie, Parlamentari, subito dopo l’entrata in vigore della 459 del 2001, che è la legge ordinaria che regola appunto il voto all’estero, e che abbiamo “testato” con il voto referendario e con l’elezione dei Comites prima che con il voto politico e sul cui tema possiamo proporre soluzioni alternative.
Per quanto concerne il video abbiamo ritenuto indispensabile segnalare la possibilità che, fino a prova contraria, si tratta appunto di presunti brogli e che il video presenta delle anomalie – lo stesso Rajo ora sostiene, in alcune dichiarazioni, di non sapere se le schede allineate in modo sistematico e senza ombra di piegature, siano autentiche – sulle quali chi sarà chiamato ad indagare dovrà pronunciarsi. Abbiamo segnalato l’anomalia di un video che appare dopo oltre un anno dalle elezioni e sul quale si cerca di impiantare una polemica relativa sia al singolo episodio che a tutto il voto degli italiani all’estero.
Ho visto il video per la prima volta quando è apparso sul sito di Repubblica.it ed invito tutti a prenderne visione per farsi un’idea chiara su contenuti e modalità di realizzazione dello stesso. Sono convinto che le disfunzioni hanno comunque avuto un impatto davvero insignificante sul risultato elettorale.
Per quanto attiene al voto devo ricordare che – non da solo – sostenni la necessità di un elenco elettorale a cui volontariamente ci si potesse iscrivere, per risolvere il problema dell’incrocio tra AIRE ed elenchi consolari che produce un elenco degli elettori, chiaramente incompleto e non sufficientemente aggiornato, poichè gestito da Comuni, Ministero dell’Interno, Ministero degli Affari Esteri e rete diplomatico-consolare.
In molti sostenevano l’ipotesi del voto presso i seggi, come già avveniva per l’elezione dei Comites. Di un elenco degli elettori aggiornato continueremo comunque ad aver bisogno per l’invio dei certificati elettorali e per inviare le comunicazioni sul voto amministrativo – si continua infatti ad aver diritto di voto per le amministrative – e per le elezioni Europee – dovendo però, in questi due ultimi casi, necessariamente rientrare in Italia. Possiamo discutere, quindi, di voto per corrispondenza, di preferenze, di tempistica e di modalità di scrutinio. Siamo pronti ad affrontare – come ho avuto modo di sostenere in molteplici occasioni – una discussione aperta tra maggioranza ed opposizione per arrivare ad una riforma condivisa.
 
 On. Arnold Cassola (Verdi)
E’ ovvio che la magistratura deve indagare immediatamente su questo fatto anche se mi sembra strano che esca fuori dopo 15 mesi dalle elezioni. Ci sono delle cose emerse dal filmato che mi sembrano strane. Intanto, non mi sembra che l’on. Fedi sia un imbecille che si faccia mettere la croce su Forza Italia con il suo nome accanto, voti quindi invalidi per quanto riguarda la preferenza, ma validi per il voto alla lista. In questo caso, il voto sarebbe andato a Forza Italia e non a Marco Fedi. In secondo luogo, mi sembra che la busta in cui venivano messi questi voti era la busta grande e non la busta piccola come per legge. Anche questi sarebbero stati voti invalidi.
 
On. Salvatore Ferrigno (Forza Italia)
Non è una novità, ma attenzione a quanti potrebbero approfittare. Noi di Forza Italia faremo pressing affinché si sappia tutta la verità. Sotto sotto, ci potrebbe essere l’interesse di qualcuno, e non sono pochi, a ribadire il concetto dell’abolizione del voto per gli italiani all’estero approfittando del pasticcio fatto dall’Unione in quella casa di Sydney e chi sa in quante altre case sparse in tutto il mondo. Senza brogli, la Cdl avrebbe vinto le elezioni all’estero. Il video del sig. Paolo Rajo, è solo una conferma di avvenimenti già ampiamente risaputi. Certo che vedere e sentire il video mandato in onda da Repubblica.it, sconcerta per la crudezza e la spregiudicatezza del suo contenuto. Nonostante tutto, però, noi di Forza Italia, garantisti da sempre e nei confronti di tutti, prudentemente aspetteremo gli sviluppi di questa vicenda. Se la Magistratura riscontrerà gli estremi del reato, la giustizia farà il suo corso a che fatti del genere non abbiano a verificarsi mai più.
 
 
On. Gianni Farina (L’Ulivo)
Io penso che definirla una montatura sia un complimento. Dopo un anno e mezzo? Una persona che non si conosce. Candidata a sua volta con l’Udeur, tira fuori un video confuso su presunte irregolarità. Confuso, girato con un telefonino non si sa dove. Può essere stato fatto in ogni momento prima o dopo. Anche un anno dopo. Basta tenere in un cassetto documenti e schede di voto. Va detto che neanche il partito del “regista” del video, ci ha creduto.   Credo che questo faccia parte della strategia complessiva della Cdl. Strategia che è in atto anche nella giunta delle elezioni e cioè   di discredito di tutto il processo elettorale avvenuto nell’aprile 2006 in Italia ed all’estero. E’ evidente che la 459 che ha permesso l’esercizio concreto del diritto di voto all’estero merita qualche modifica sostanziale. Per esempio, sulla segretezza e correttezza delle spedizioni delle buste elettorali. Il voto per corrispondenza che in Italia è una novità, non lo è nel mondo. Altra cosa sono le questioni tecniche da risolvere per rendere più trasparente la procedura di voto. Ed è tutto. Non c’è altro da dire, tutto il resto è pettegolezzo, scandalo, polemica che dura dal dieci di aprile 2006, dalla sconfitta della Cdl. E’ pietoso che al cospetto di tanti problemi, alcuni giornali abbiano dedicato titoloni a questa bufala vergognosa che non meriterebbe più di cinque minuti di discussione. Vorrei far presente una cosa molto chiara, in quel cosiddetto filmato, appare evidente che vi sono due voti, uno al senatore Randazzo, l’altro, quello della Camera, è un voto alla lista di F.I. con preferenza a Fedi. Il che significa che il voto di lista sarebbe in ogni caso valido ma il voto di preferenza, annullato. Quindi ci sarebbero centinaia di voti annullati a Fedi ma accordati a Forza Italia.
 
On. Antonio Razzi (IdV)
Che sia la Magistratura ad occuparsene.
 
On. Franco Narducci (L’Ulivo)
Che nella tornata elettorale, per questa prima esperienza di voto all’estero ci fossero delle cose che non hanno funzionato, mi pare   incontestabile. Peraltro erano state puntualmente denunciate già subito dopo il voto. Non soltanto da parte dell’opposizione ma alcune precisazioni erano state fatte anche dalla maggioranza, cioè dai rappresentanti degli italiani all’estero eletti nei gruppi della maggioranza. Rispetto a questa nuova ondata scandalistica che ieri (10 luglio per chi legge) è passata su tutti i media italiani, provo un sentimento di sconcerto. Non si capisce qual è lo scopo vero, siamo in procinto di avviare un dibattito molto serrato sulla riforma elettorale, ci sono le questioni dei parlamentari della Giunta delle elezioni che hanno già preso determinate quanto singolari decisioni. Non si capisce qual è lo scopo e qual è il senso di questa messa sotto accusa del voto all’estero con questa nuova trovata del video. Io credo che l’Italia debba riflettere prima di tutto sulla portata di questo evento. L’abbiamo detto un anno fa, lo ribadiamo ancora. Il voto all’estero esiste anche presso altri paesi, non è certo l’uovo di Colombo. C’è sicuramente una esigenza di migliorare alcuni aspetti tecnici, questo sì. Noi avevamo indicato, già ben prima del voto in sede di audizione in Commissione Affari Esteri al Senato per esempio, che l’elettore firmasse il certificato elettorale. Infatti, questo non veniva inserito nella busta contenente la scheda votata ma avrebbe garantito maggiore responsabilità. Falsificare una firma, di per sé, è un grave reato. Vorrei sottolineare anch’io un aspetto che hanno sottolineato in tanti, cioè non si vede, nel video, mettere nella busta la scheda elettorale e questo sarebbe una testimonianza anche della poca attendibilità di quello che è stato propinato a milioni di persone. Io sono sereno, sono tranquillo perché credo che un paese come l’Italia abbia la forza e la capacità di riflettere ma soprattutto di migliorare un sistema. Sereno perché l’Italia è un paese che è in grado di non regredire. Il voto all’estero è una conquista non tanto per questi 18 parlamentari che sono stati chiamati  a ricoprire questo ruolo, ma per il paese e per il sistema Italia.
Ad ogni modo, come hanno espresso anche altri rappresentanti del parlamento, se vi sono gli estremi, se ne occupi la magistratura. E’ doveroso che la magistratura faccia tutti i chiarimenti possibili ed immaginabili. Vorrei anche sottolineare che i parlamentari eletti all’estero hanno ottenuto una legittimazione democratica attraverso il voto di preferenza. Non mi pare che questo sia avvenuto in Italia dove invece troviamo un parlamento intero che è stato eletto dalle segreterie dei partiti.
 
On. Ricardo Merlo (Misto)
Sono assolutamente sicuro della onestà e correttezza dell’onorevole Fedi e del Senatore Randazzo. Nessun dubbio.
 
On. Giuseppe Angeli (AN)
Quanto è successo in Australia, non so. Posso parlare degli imbrogli che ci sono stati in Argentina. Le buste, i plichi, neanche arrivavano a destinazione. Esisteva un vero e proprio mercato delle buste. Ovviamente, chi comprava, votava chi voleva. Amici miei carissimi mi dicevano che non mi avrebbero potuto votare perché a casa non era arrivata la scheda. Altri andavano casa per casa ad assicurare la gente che avrebbe votato per loro per facilitargli il compito adducendo menzogne di presunte difficoltà. Se non ci fossero stati tanti brogli, la Cdl avrebbe preso molti più voti, ma molti di più. Ho presentato una proposta di legge per rivedere il voto all’estero perché è assurdo votare per corrispondenza. Il sistema migliore è quello delle urne presso le autorità consolari, le ambasciate dove la trasparenza può essere massima e dove si debbono tenere anche gli scrutini e lo spoglio.   Ho visto con gli occhi miei che si facevano brogli in Argentina. Mio figlio, non ha ricevuto la scheda e non mi ha potuto votare lo capisce? Qualcuno avrà votato per mio figlio.
Per quanto riguarda il video di ieri, mi chiedo come mai salti fuori solo oggi, dopo un anno e mezzo.
 
On. Mariza Bafile (L’Ulivo)
E’ evidente che sia una bufala anche molto male congegnata. Non soffermandomi nei particolari che sono emersi dal video, una sola cosa si evince in maniera chiara da tutte queste polemiche estive: che la Cdl non si è resa ancora conto che le elezione dell’aprile del 2006, sono state vinte dal centrosinistra. Non fa altro che sottolineare, lamentarsi di aver perso le elezioni a causa di brogli.
Le politiche scorse, sono state svolte nella legalità più assoluta ed il responso, compreso quello delle urne elettorali all’estero, è stato chiaro affidando il governo del paese al centrosinistra. E’ ora che se ne convincano finalmente. Si può discutere, poi, sul perfezionamento del meccanismo elettorale del voto all’estero. Ma questa è un’altra questione.
 
On. Marco Zacchera (AN)
E dov’è la notizia? E’ un anno che noi sosteniamo che sono stati fatti brogli. Abbiamo cercato di documentarlo in tutte le maniere quindi non mi stupisco più di tanto. D’altronde, perfino striscia la notizia ha fatto vedere i cavò pieni di schede. Ritengo che una situazione seria imporrebbe una revisione del sistema elettorale del modo con cui si voterà per il futuro anche in vista del prossimo referendum. Se in Commissione Esteri non costituiamo alla svelta un Comitato insieme alla prima Commissione e non andiamo a verificare appunto non tanto i risultati quanto come sono stati espressi i voti, noi francamente non andremo da nessuna parte.
 
On. Massimo Romagnoli (Forza Italia)
Una grande bufala! Ritengo che il video non prova l’imbroglio. Sono sicuro che il video sia stato girato successivamente alle elezioni dove. Non è possibile neanche decifrare una data, dal video non si evidenzia. Poi penso che, chiunque abbia fatto un video del genere, chiunque abbia scritto quelle schede, un minimo di intelligenza ce l’aveva. Una persona non avrebbe mai scritto una preferenza dando il voto ad un altro partito in presenza di un giornalista, di una persona comunque estranea. Siamo alla rilevanza penale della fattispecie.  Questo signore dell’Udeur  ha cercato un po’ di visibilità, niente di più, e, personalmente, gli dico di vergognarsi. Questo è il mio atteggiamento nei riguardi del video e di queste persone inqualificabili poiché mette in giro solo confusione senza alcun motivo.
 
On. Basilio Germanà (Forza Italia)
Io ritengo intanto che sia sbagliato il sistema elettorale in quanto gli elettori vengono raggiunti per posta ossia, per esempio, se la moglie è italiana con cognome italiano ed il marito ha invece un cognome straniero, è facile che il plico non trovi il destinatario per mano del postino che trova un cognome diverso dall’intestazione. La scheda, a quel punto, ritorna nell’ambasciata e queste schede che tornano indietro possono essere, o dal postino o da altri, gestite fraudolentemente. Questo sistema elettorale andrebbe   modificato. Io proporrei una indagine telefonica per sapere quante persone hanno votato veramente.
 
On. Gino Bucchino (L’Ulivo)
Io non credo a questo filmato. Non credo alla sua veridicità. Credo che sia stato costruito ad arte anche perché guardandolo bene si vedono queste schede tutte messe in fila, stirate. Il filmato può averlo fatto chiunque. Io non ci credo. Che il filmato, comunque, denunci un sistema elettorale da rivedere, è pacifico. Ma non credo che questo sia lo scopo per cui l’hanno girato. Credo che invece ci sia qualche cosa dietro che va ad alimentare una posizione un po’ trasversale. Ci sono delle orecchie disponibili a dare ascolto a teorie contro il voto degli italiani all’estero. Anche da parte di autorevoli personaggi che hanno espresso,  in maniera piuttosto singolare, ma anche chiara, che non ci sarebbe posto per gli italiani all’estero per quella che dovrebbe diventare la Camera decisionale legislativa ma solo una piccola rappresentanza e solamente al Senato. Questa è una cosa stupida perchè gli italiani all’estero, indipendentemente del loro contributo, per vincere o non vincere le elezioni, sono una realtà. Hanno avuto questo diritto di rappresentanza, non si devono fare sconti su questo. Hanno tutto il diritto di votare, di partecipare e quindi di avere un elettorato attivo e passivo. A me non piace questa atmosfera. Individuare gli italiani all’estero ed i loro rappresentanti come se fossero dei marziani, dei peones cui è stato dato un contentino ma è bene lasciarli da una parte perché non avrebbero capacità di intervenire in maniera appropriata. Non è affatto vero, ma questa, d’altra parte va a conferma di una serie di anni di silenzio di disagi, di disattenzione da parte di tutti i governi che si sono succeduti nei confronti della cosiddetta questione emigrazione. Per colpa di queste disattenzioni, la gente si è dimenticata di quello che hanno fatto gli italiani all’estero, delle rimesse, che hanno salvato letteralmente l’Italia negli anni duri degli inverni degli anni 50. Quindi, direi che è un atteggiamento volgare quasi, la riluttanza nei confronti degli italiani all’estero.
Poi non è escluso che esistano, sotto sotto, manovre ancora più serie,  di tornare alle urne, accampando pretesti di questo tipo. Che poi brogli ci siano stati, questi possono essere stati compiuti in tutto il mondo Italia compresa. Non sono le cento schede che fanno la differenza, poi alla fine, quelle cento schede che risulterebbero votate con il simbolo di Forza Italia ma con il nome di Fedi, avvantaggerebbero solo il voto di lista: Forza Italia. Mentre la preferenza in favore di Fedi, sarebbe nulla.
 
On. Guglielmo Picchi (Forza Italia)
Personalmente, la questione del video inerente i brogli elettorali, non mi meraviglia. Semmai, conferma, qualora ce ne fosse stato mai bisogno, quanto si è sempre saputo. E cioè che il centrosinistra si sia aiutato con sistemi non ortodossi e che senza quei sistemi la Cdl avrebbe stravinto le politiche.
Dal video, però, il dato politico ed etico che traspare, è che i due parlamentari, oggetto del filmato, quantomeno si auto sospendano dal momento che sui loro nomi grava l’ombra del dubbio e della regolarità della loro stessa elezione: l’uno a Senatore, l’altro a deputato.
 
On. Dario Rivolta (Forza Italia)
Penso che cose come quelle documentate in quel video indipendentemente dal fatto se autentico o no, sono successe, sia a destra che a sinistra. Sappiamo che sono successi questi fatti. E’ più difficile provarli perché anche chi ce li è venuti a raccontare non necessariamente si espone in prima persona come invece sembra aver fatto il candidato dell’Udeur autore del video.
E’ evidente che c’è qualche cosa che non va nel metodo della elezione. Bisogna assolutamente modificare il metodo con cui avviene questo voto. Al cospetto di questo video, chiedo che la magistratura faccia le sue indagini. Perché l’unica che può muoversi è la magistratura. Questa deve appurare con i metodi che le appartengono, l’esistenza di un reato penale e cercare di identificare i colpevoli perseguendoli. Questa credo sia la cosa che assolutamente vada fatta. Dopo di che una volta che la Magistratura dovesse arrivare alle sue conclusioni, il Parlamento sarà obbligato a tener conto della decisione della magistratura. Se i brogli venissero appurati, il Parlamento avrebbe l’obbligo morale di agire di conseguenza. 
 
Salvatore Viglia/Italia Estera



 
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