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06 giu 2007Il Senatore De Gregorio, indagato per riciclaggio, smentisce

 

In un blitz a casa di un camorrista sequestrati assegni firmati e girati dal senatore del movimento “Italiani nel mondo”   
NAPOLI, 6 GIU. (Italia Estera) - Il senatore Sergio De Gregorio, presidente della commissione Difesa del Senato (leader del movimento Italiani nel mondo, eletto con l'Idv e ora passato al centrodestra   vedi servizio Italia Estera) sarebbe indagato per riciclaggio, ma lui smentisce: “Ho solo firmato un preliminare di acquisto, in tempi non sospetti, con una signora che non mi sembrava avesse problemi penali...”: così il Sergio De Gregorio commenta le ricostruzioni che lo riguardano apparse oggi sul Corriere della Sera. Secondo quanto afferma il quotidiano infatti in un blitz a casa di un camorrista sarebbero stati sequestrati assegni firmati e girati dal senatore. “Bastava chiedere, avrei mostrato il preliminare. In ogni caso se il Corriere si impegna in questa battaglia vuol dire che sono diventato selvaggina pregiata. Aspetto che il magistrato mi convochi e i titoli dei giornali non mi spaventano”.
Il senatore Sergio De Gregorio nel novembre scorso disse che i magistrati dell'antimafia di Napoli stavano facendo uno sforzo “encomiabile” nella lotta al crimine, e che bisognava ascoltare il loro “grido di dolore” per la scarsità di mezzi a disposizione; oggi quegli stessi magistrati l'hanno messo sotto inchiesta, in uno dei tanti filoni delle loro inchieste sui clan camorristici e sul contrabbando. Sarebbe indagato per il reato di riciclaggio, con l'aggravante di aver agevolato un'associazione mafiosa. Il procedimento è stato avviato (come riferisce Il Corriere della Sera) dopo alcuni accertamenti svolti dalla Guardia di finanza, a seguito del ritrovamento di una serie di assegni girati dal parlamentare eletto con l'Italia dei valori di Di Pietro (e dunque nel centro-sinistra) e poi messosi “in proprio” col movimento Italiani nel mondo per votare quasi stabilmente insieme al centrodestra. Gli assegni che hanno portato a indagare sul senatore vennero trovati durante una perquisizione a carico di Rocco Cafiero vecchia conoscenza delle forze dell'ordine per i suoi coinvolgimenti nel contrabbando e in altri traffici, più volte arrestato e finito sotto processo, non solo a Napoli. Considerato dagli investigatori in organico al clan Nuvoletta, spiega il Corsera.
Molti di questi assegni erano firmati o girati proprio da De Gregorio. E una parte di essi, inoltre, proveniva da un altro personaggio noto ai magistrati napoletani, Mario Nocerino, arrestato un anno fa con l'accusa di aver organizzato un voto di scambio di tipo mafioso per le elezioni comunali in cui il figlio Giuseppe era candidato con Forza Italia nonché attualmente sotto inchiesta in un altro procedimento della Procura antimafia sui clan camorristici. “Il tribunale del Riesame - spiega il Corriere della Sera - annullò l'ordinanza perché non considerò provata la natura camorristica dei legami, e ora per Nocerino la Procura si appresta a chiedere il rinvio a giudizio per voto di scambio "semplice" ”.
Una prima giustificazione emersa sulla presenza degli assegni del senatore si riferiva all'acquisto di un immobile, a fronte del quale, scrive il quotidiano di via Solferino, “non è stato però trovato nemmeno l'atto di compromesso, particolare che la renderebbe poco credibile”. (Italia Estera).



 
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