ROMA, 23 MAR. (Italia Estera) - RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO: Caro direttore, il signor Filippo Giuffrida, Segretario Generale del Fronte Antifascista Europeo, organizzazione della quale non ho mai sentito parlare in 50 anni di attivita’ politica, rispondendo alla mia replica a Stefano Soro, afferma che il giovane Tremaglia “schierandosi con la RSI ha certo rishiato la vita combattendo per la sua fede, ma e’ innegabile che egli, scherandosi con le truppe di occupazione naziste, contro gli ordini del Re, ha fatto una scelta di campo che lo metteva contro il governo legittimo dell’Italia”. E che “il sottoscritto, se avesse cooperato con gli Alleati, avrebbe forse costruito materiale bellico che sarebbe stato usato per far finire la guerra prima, evitando dolorosa quanto inutili spargimenti di sangue ad una parte e dall’altra”.
Chiaramente, signor direttore, la nostra morale non ha molto in commune con quella del signor Giuffrida. La nostra e’ una morale individuale, non collettiva. E’ il risultato di una educazione ispirata dal senso dell’onore, da cio che e’ ritenuto buono e giusto e di cui si risponde direttamente. La morale del giovane Tremaglia non gli consentiva di schierarsi comodamente a fianco dell’esercito invasore contro il quale migliaia di giovani italiani avevano combattuto e caduti eroicamente per difendere la Patria. In quanto a me io non ho fatto nulla di eroico, rifiutandomi di cooperare con gli inglesi, non ho rischiato la vita e in campo non sono stato maltrattato dagli inglesi ma dalle “squadre di azione” di antifascisti dell’ultima ora, vigliacchi e codardi che hanno bastonato a morte centinaia di prigionieri, di padri di famiglia, nei diversi campi di concentramento del Kenya . “Valorosi assassini che avevano ubbidito agli ordini del Re, come dice Giuffrida.
Vincenzo Centofanti, candidato al Senato nella Lista Tremaglia in Nord America.